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Tactics Ogre: Let Us Cling Together

Una meraviglia d'altri tempi.

Per gli appassionati di strategici a turni, Tactics Ogre è una vera e propria pietra miliare, che all'epoca della sua uscita seppe sorprendere e affascinare i giocatori grazie a un gameplay perfettamente studiato e, soprattutto, a una narrazione avvolgente.

Nel 2011 questo gioiello torna su PSP, attraverso uno dei remake più riusciti e soddisfacenti che ci sia capitato di giocare negli ultimi anni. Indubbiamente gran parte del merito va all'altissima qualità dell'opera originale, con la sua splendida sceneggiatura stesa da un indimenticabile Matsuno, ma questa volta va detto che, a differenza di quanto accaduto anni fa su PS one e Saturn, la conversione su PSP è stata fatta con cognizione di causa.

Se non avete mai sentito parlare di Tactics Ogre sappiate che ci troviamo di fronte a uno dei più begli strategici a turni ad ambientazione fantasy mai realizzati, uno spettacolo in grado di far vivere al giocatore vicende intense e ricche di pathos.

Nei panni di Pavel Daenam si affrontano situazioni di ogni genere, trovandosi spesso faccia a faccia con gli orrori della guerra e con le piccole sfumature che rendono così difficile stabilire quale, fra le parti coinvolte nel conflitto, sia dalla parte del giusto.

Ogni unità ha caratteristiche diverse in termini di movimento e di tipologie di attacco.
L'inquadratura può essere cambiata per avere una visione differente del campo di battaglia.

Nel panorama dei giochi di questo tipo non è facile trovare situazioni che descrivano così bene la crudezza della guerra e le difficoltà etiche a cui si va incontro una volta coinvolti nella lotta. In occasione di questa versione per PSP i programmatori hanno inserito una nuova caratteristica che, di fatto, permette al giocatore di tornare sui propri passi per modificare le scelte cruciali fatte in occasione dei bivi della storia, in modo da scoprire tutti i possibili sviluppi.

Se da una parte questo elemento (incarnato dall'arcano del Mondo, aggiunto per l'occasione al tema dei tarocchi già presente nel titolo originale) riduce la pressione che grava sul giocatore al momento delle scelte, dall'altra permette (e incoraggia) l'esplorazione di ogni singola ramificazione della trama, senza per questo dover necessariamente rigiocare l'intera avventura.

L'arcano del Mondo, tuttavia, viene sbloccato unicamente dopo aver finito il gioco almeno una volta, quindi durante la prima partita la tensione legata a ogni singola scelta rimane intatta, garantendo un'esperienza genuinamente coinvolgente.

L'aggiunta di questa possibilità inedita, comunque, non è certo l'unica novità di questo imperdibile remake. Pur non alterando in modo sensibile il gameplay originale (che nonostante gli anni sulle spalle rimane ancora fra i migliori del genere), i programmatori hanno apportato alcune modifiche pensate unicamente per perfezionare al massimo le dinamiche di Tactics Ogre.

La gestione dell'esperienza, in particolare, permette ora di far crescere le truppe in base alle classi di appartenenza, rendendo finalmente più semplice la rotazione dei personaggi del party di base. Non dovendo più far livellare singolarmente ogni soldato, infatti, in qualsiasi momento della storia si può sostituire un membro del gruppo con un altro appartenente alla medesima classe, senza paura di mettere in campo una pedina non all'altezza della situazione.

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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