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Kane & Lynch 2: Dog Days

Una seconda occasione non la si nega a nessuno…

Questi però riesce a mettersi in fuga con la propria ragazza, che alla fine userà niente meno che come scudo umano per salvarsi. Kane però non è uomo cui piaccia perdere tempo e la fredderà con un colpo di pistola. Brady, pur di non farsi catturare si suiciderà, e tutto sembrerebbe essere andato a posto fino a che si viene a scoprire che la defunta fanciulla era la figlia di tale Shangsi, un ricco e corrotto funzionario del governo cinese, il quale scatenerà dapprima gli scagnozzi di tale Hsing, e poi addirittura l'esercito regolare cinese, alla caccia di Kane e Lynch.

Lo stesso Glazer, trovandosi coinvolto suo malgrado nella faida, scaricherà volentieri i due sperando di riuscire a chiamarsene fuori. Una trama quindi tutto sommato interessante, che scorre però via senza particolari impennate fino alla fine. Uniche eccezioni, la fuga dei due nudi e malconci per le strade di Shanghai (e sto volutamente sul vago per non dirvi troppo) e la penultima missione del gioco, forse quella meglio riuscita di tutte, dove si arriva in elicottero al palazzo di Shangsi. D'altronde anche nel primo Kane & Lynch la missione migliore era quella ambientata nel grattacielo di Tokyo, il che ci porta a pensare che l'altura debba indubbiamente fare bene ai game designer di Io Interactive.

Purtroppo però le vicende dei nostri andranno incontro a un finale che definire brusco è fargli un complimento (5 secondi di cutscene e poi subito via coi titoli di coda), la qual cosa, rompendo la magia accumulata nelle poche ore precedenti (cinque? Sei? Di certo non di più), ci fa tornare immediatamente coi piedi per terra.

Kane e Lynch... per chi ancora non li conoscesse.

E allora ci accorgiamo che il gameplay è di un'essenzialità disarmante (si entra in una stanza, trigger che attiva lo script, si fanno fuori i nemici, autosave e stanza successiva), che gli avversari sono quasi tutti uguali tra loro (poche le tipologie che ci troveremo ad affrontare: sostanzialmente mafiosetti locali e militari), che le loro animazioni lasciano a desiderare e che la struttura delle mappe non brilla certo per originalità. nche il sistema di copertura, a ben guardare, è piuttosto rudimentale, sebbene una volta fattaci la mano fa il suo dovere.

Di tutte le note dolenti questa è forse la più giustificabile, nel senso che la ricerca del realismo più estremo comporta una riduzione delle soluzioni spettacolari cui possono ricorrere i level designer: un appartamento, un ristorante, un viottolo o un posteggio, non possono certo strappare quel cosiddetto "effetto wow" tipico invece delle locazioni surreali e fantasiose dei già citati Gears of War e Uncharted. Resta il fatto che una sceneggiatura meno ancorata ai bassifondi di Shaghai, una mano l'avrebbe potuta dare...

Alla fine, quindi, tutto il gioco si ridurrà nell'accucciarsi dietro a un muretto, lanciare o mirare agli inevitabili estintori di cui è disseminato il gioco (ma ci sono anche taniche di benzina e bombole di propano, suvvia!) e, occasionalmente, servirsi di qualche incauto nemico come scudo umano. Il tutto, muovendosi per dei livelli fin troppo lineari.

Insomma, un po' pochino per un gioco che ambisca a ritagliarsi un suo spazio nel mondo degli shooter in terza persona, sebbene vada detto che per quel (poco) che dura la campagna in single player, ci si diverte spesso e ci si annoia raramente. A tal proposito, però, dei 4 livelli di difficoltà presenti (facile, medio, difficile, estremo), consiglio almeno il penultimo, dove i proiettili fanno male e gli avversari dimostrano un barlume di intelligenza. A difficoltà media i nemici sono di una stupidità imbarazzante mentre a estrema sono fin troppo aggressivi e bastano due colpi per trovarsi all'obitorio.

Insomma, volendo assegnare un voto alla campagna in singolo, diciamo che al sette ci arriva con una spintarella. Peccato, perché l'occasione di farci muovere in una Shanghai viva e pulsante era dietro l'angolo: la regia c'è e la location si presta senz'altro a esperienze meno convenzionali. Anche l'engine nel complesso è valido: la versione PC da me testata è rimasta costantemente ancorata ai 60fps senza alcuna incertezza; chi invece ha provato il gioco su console ha lamentato un po' troppo tearing dell'immagine ma null'altro di rilevante.

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Kane & Lynch 2: Dog Days

PS3, Xbox 360, PC

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A proposito dell'autore
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Stefano Silvestri

Editor in Chief, EG.it

Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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