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Sports Champions

Una sola domanda: perché le bocce?

Con il lancio del Move, oltre al clone di Wii Play poteva forse mancare la variante seriosa di Wii Sports? Ovviamente no ma fortunatamente Sports Champions riesce a differenziarsi almeno un po' dal campione d'incassi Nintendo e, soprattutto, funziona alla grande per dimostrare quanto la nuova periferica Sony possa essere più precisa del Wii Remote (con tanto di Motion Plus).

Con Sports Champions, Sony propone una piccola selezione di discipline sportive da affrontare a colpi di motion controller, assicurandosi al tempo stesso di offrire un'esperienza longeva e impegnativa, capace di mantenere alto l'interesse del giocatore per più di una manciata di ore.

Alcuni dei sei giochi presenti nel disco possono essere controllati con uno o con due PlayStation Move, a seconda della disponibilità dell'utente. In redazione abbiamo avuto la possibilità di provare in modo approfondito solo i controlli con un singolo controller, quindi la valutazione finale si baserà, per forza di cose, sulla versione base di Sports Champions.

Anche con un solo Move il tiro con l'arco resta godibile. Tenete il polso con la mano libera per incrementare la precisione!

La domanda che tutti vi starete facendo sarà sicuramente la seguente: il Move funziona? La risposta, fortunatamente, è affermativa. O meglio... lo è in parte, visto che in alcuni casi la periferica va incontro a problemi molto simili a quelli che affliggono ancora oggi i titoli per Nintendo Wii.

Per cercare di sfruttare in modo vario e approfondito le capacità del suo nuovo prodotto, Sony ha inserito in Sports Champions sei discipline completamente diverse fra loro: Disc Golf, Beach Volley, Bocce (!!!), Table Tennis, Archery e Gladiator Duel.

Ogni singola disciplina si basa su un sistema di controllo differente, studiato per permettere al giocatore di mimare in modo naturale i movimenti reali, riprodotti in tempo reale dagli avatar poligonali sullo schermo.

A proposito degli avatar, Sony ha deciso di non seguire, almeno in questo caso, la scelta di Nintendo di offrire ai giocatori la possibilità di creare la propria copia virtuale, quindi invece di vedere sullo schermo una versione più complessa e rifinita dei Mii, ci si deve accontentare di uno dei personaggi creati dai designer di Sports Champions.

Tralasciando l'assenza di collisioni della racchetta con il tavolo, l'esperienza del ping pong è davvero realistica e completa.

Il problema è che, da questo punto di vista, il gioco sembra arrivare direttamente dagli anni '90, offrendo alcuni dei personaggi più stereotipati di sempre: la giapponese calma e concentrata, la bomba sexy americana, il samoano pieno di tatuaggi, l'americano di colore carico di gioielli e dal linguaggio colorito. Viva la fantasia, insomma!

Superata la fase di selezione del personaggio ed entrati nel cuore del gioco vero e proprio, comunque, ci si rende conto del fatto che, come accade con la maggior parte dei titoli multi-evento, anche Sports Champions offre alcune esperienze superbe, affiancate da altre meno soddisfacenti. Considerando il numero esiguo di discipline, il fatto che alcune di esse non siano il massimo del divertimento rappresenta un problema, in parte mitigato dall'indiscutibile qualità di quelle più riuscite.

Volendo stilare una classifica, si potrebbe tranquillamente dire che Table Tennis, Archery e Bocce occupino senza fatica le posizioni più alte, seguite in ordine decrescente da Disco Golf, Beach Volley e Gladiator Duel.

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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