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Sports Champions

Una sola domanda: perché le bocce?

tradizionale. Anche in questo caso, rispetto a quanto abbiamo provato su Wii, abbiamo notato una maggior fedeltà di riproduzione dei movimenti fatti dal giocatore, che si traduce con una grande precisione di tiro e con il controllo quasi totale delle traiettorie del disco.

Il problema di questa disciplina sta proprio nella sua struttura, che pur offrendo tracciati sempre più complessi e avversari sempre più abili e agguerriti, dopo poche partite entra nel territorio della monotonia, rivelandosi meno coinvolgente delle altre sfide di cui abbiamo parlato fino a questo momento.

Le vere note dolenti iniziano ad arrivare con la Beach Volley, disciplina che non solo risulta noiosa ma che presenta anche più di un problema a livello di design. In questo mini-gioco, in sostanza, non bisogna fare altro che mimare i colpi che si vogliono eseguire, senza curarsi minimamente del movimento dei giocatori in campo (gestito automaticamente dalla CPU).

Il design dei personaggi è poco ispirato, ma la realizzazione tecnica generale è piuttosto buona.

Tutto ruota intorno al tempismo e per effettuare delle buone manovre offensive o difensive non si deve fare altro che muovere le braccia quando l'indicatore sullo schermo diventa verde. Le dinamiche di gameplay non proprio esaltanti, poi, vanno ad affiancarsi a un ritmo sempre troppo lento, che non rende certo l'idea di una frenetica partita a beach volley.

Gladiator Duel è l'unico mini-gioco non ispirato a uno sport vero e proprio. In sostanza si tratta di una sorta di picchiaduro a incontri, dove ogni personaggio è armato di spada e scudo. Anche in questo caso si può giocare utilizzando uno o due Move: come detto in apertura abbiamo ricevuto un solo controller da Sony, quindi abbiamo potuto provare unicamente la configurazione base che presenta qualche limite di troppo.

Al di là dei movimenti naturali da effettuare per colpire con la spada, infatti, il gioco prevede la possibilità di schivare spostandosi indietro, a destra o a sinistra, usando rispettivamente i tasti Move, Triangolo e quadrato. Tutto questo si va ad aggiungere alla necessità di tenere premuto il grilletto per controllare lo scudo (dovendosi esibire in movimenti poco naturali, oltretutto) e ad alcuni spostamenti particolari per eseguire i colpi speciali.

I bersagli tradizionali rappresentano la sfida più semplice del tiro con l'arco. I percorsi avanzati sono più complessi.

Questo è l'unico gioco in cui il Move mostra qualche problemino. Gli affondi vengono registrati con discontinuità, così come i movimenti per gli attacchi speciali. In generale, poi, bisogna fare attenzione a non agitare il braccio troppo velocemente, visto che un'eccessiva rapidità fa perdere colpi al sensore, impedendogli di comprendere pienamente il movimento eseguito.

I problemi, inoltre, si estendono anche alla registrazione di spostamenti complessi, che coinvolgono la rotazione del polso e traiettorie irregolari fatte per eludere la guardia dell'avversario. A prescindere dal modo in cui è impugnato il Move, infatti, Gladiator Duel esegue sempre colpi di taglio, portati con il filo della spada (se si escludono gli affondi, ovviamente), andando spesso a semplificare le traiettorie degli attacchi più elaborati e riducendo di fatto le possibilità di impostare una strategia precisa. Questa disciplina, inoltre, è l'unica ad essere penalizzata da un ritardo piuttosto evidente.

Andando a concludere, allora, Sports Champions si ispira evidentemente a Wii Sports ma offre un'esperienza diversa e leggermente più strutturata rispetto al titolo Nintendo. Gli alti e bassi delle poche discipline in esso presenti lo rendono un buon titolo di lancio in grado di offrire un'esperienza piacevole e duratura. Nulla di più.

7 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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