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Lost Horizon

Sulle orme di Indiana Jones...

Il nucleo di una buona avventura grafica, tolti gli orpelli grafici, i menù a scomparsa e le colonne sonore, rimangono però sempre e comunque i cari, buoni e adorati enigmi, vera e propria spina dorsale del genere; per Lost Horizon è buona cosa spenderci qualche parola in più, al fine di comprendere appieno cosa ci aspetta e il perché di alcune delle scelte prese.

Il livello di difficoltà medio è infatti tendenzialmente basso, questo grazie sia ad una logicità di fondo particolarmente accentuata, sia grazie al ridotto numero di oggetti con cui contemporaneamente avrete a che fare; se questa modalità può in qualche modo far storcere il naso soprattutto ai puristi, credo che vada tuttavia compresa, in quanto permette di godere appieno della (buona) storia, avendo però il pregio di non far scadere mai il gameplay sul banale.

Avrei forse preferito effettivamente qualche sfida un po più pepata soprattutto verso il finale, ma complessivamente, così come amai Syberia per questa impostazione, anche in questo caso non posso che sbilanciarmi positivamente.

Lo stile grafico risulta pulito e piacevole

Come ribadito più volte, il comparto grafico non rientra esattamente fra le priorità del genere, ma il lavoro svolto da Animation Arts è di quelli che fanno bene alla vista, con scenari ben caratterizzati, animazioni credibili e in generale un aspetto visivo pulito, in grado di coadiuvare il giocatore nel proprio compito, evitandoli affannose ricerche di pixel perduti.

A livello audio da sottolineare un doppiaggio che personalmente ho apprezzato molto, con voci ben caratterizzate ma chiare nella dizione, così che anche i meno anglofoni possano fare un tentativo di vivere il gioco in lingua originale; per i meno temerari sono comunque presenti i sottotitoli in italiano, così da non rischiare di rimanere bloccati per non aver ben capito cosa si debba fare.

Alla fine Lost Horizon si rivela essere quindi un'interessante scoperta, un gioco che recupera il sapore dell'avventura genuina proiettandolo all'interno di un contesto storico sempre in grado di affascinare; qualche ingenuità nel costruire una storia forse troppo "semplice"da affrontare non va quindi ad intaccare un giudizio nel complesso ampiamente positivo che non può chiudersi se non consigliandovi di fare ben più di un pensiero per l'acquisto.

Insomma, anche se il buon vecchio Indiana Jones ha abbandonato (tristemente) il genere, gli aspiranti avventurieri non mancano di certo...

8 / 10

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A proposito dell'autore
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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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