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Dragon Ball: Raging Blast 2

E fu così che rimasero solo i combattimenti...

Nonostante abbia ormai sulle spalle una quantità impressionante di anni, la serie di Dragon Ball si rivela ancora una perfetta fonte d'ispirazione per videogiochi sempre più complessi e raffinati dedicati alle avventure di Goku & co.

Con Raging Blast 2 i ragazzi di Spike hanno deciso di concentrarsi completamente sul gioco puro e semplice, abbandonando la narrazione della storia e lasciando la parola agli scontri fra le decine di personaggi inserite nel gioco.

Il primo Raging Blast era un gioco interessante, caratterizzato da meccaniche di combattimento complesse da apprendere, ma che una volta metabolizzate permettevano di replicare con una discreta fedeltà gli spettacolari combattimenti rappresentati nell'anime di Akira Toriyama.

A rovinare l'esperienza del precedente episodio era, principalmente, la pessima gestione della telecamera, che creava non pochi problemi durante gli scontri più concitati. Considerando che stiamo parlando di un titolo dove il dinamismo e la velocità di movimento dei lottatori la fanno da padrone, potete capire quanto il problema fosse serio.

Con la giusta combo è possibile girare il proprio avversario di 180° per disorientarlo.

Fortunatamente, con questo nuovo episodio i programmatori hanno lavorato per correggere i difetti del capitolo precedente, riuscendo nell'intento e confezionando un gioco con cui i fan di Dragon Ball potranno passare diverse ore appassionanti.

Pensando che ormai anche i fan più sfegatati si siano stancati di rivedere le ormai note avventure di Goku e degli altri guerrieri Z, i ragazzi di Spike hanno preferito eliminare completamente la componente narrativa, strutturando la modalità single player in modo da dare peso esclusivamente alle battaglie fra i personaggi.

Questo vuol dire che chi è stato costretto a sorbirsi per anni le medesime scenette (Piccolo che colpisce Goku e il fratello, le varie morti e resurrezioni, e via dicendo), questa volta potrà pensare unicamente a godersi i combattimenti, ma al tempo stesso vuol dire che i nuovi utenti, quelli che magari acquistano il loro primo gioco dedicato a Dragon Ball, non potranno godersi alcuna sequenza narrativa.

Il trailer di lancio.

Il cuore del single player è la Modalità Galassia, composta da una serie di combattimenti per ogni lottatore del gioco. Le varie tappe della modalità presentano sfide sempre più complesse e difficili, che se portate a termine permettono di sbloccare nuovi livelli e una vasta gamma di tecniche, abilità e oggetti con cui personalizzare il proprio personaggio.

Vista la quantità di lottatori presente nella rosa, la modalità Galassia si rivela estremamente lunga e articolata, abbastanza da tenere i giocatori impegnati per un gran numero di ore. Come da tradizione per la serie, inoltre, già dopo i primi combattimenti il livello di difficoltà si impenna, costringendo ad affinare le proprie tecniche e, soprattutto, a migliorare la propria capacità difensiva.

In Raging Blast 2, infatti, la difesa ricopre un ruolo fondamentale, visto che offre una vasta gamma di possibilità con cui resistere a ogni genere di attacco.

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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