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Sonic Colours

Platforming estremo allo stato puro.

Sebbene Sonic abbia a disposizione solo una manciata di azioni (salto, doppio salto, scivolata, attacco a ricerca, turbo e attacco schiacciante), l'esperienza si rivela infatti non solo appassionante ma anche divertente ed assuefante, e i motivi di ciò sono da ricercarsi nella straordinaria direzione artistica e nell'altrettanto geniale level design.

V'imbatterete in zip-line, blocchi distruttibili, molle e palloncini, solo per citare alcuni semplici elementi di contorno (il cui reale scopo non è tanto quello di ostacolarvi ma, al contrario, di spettacolarizzare ulteriormente la vostra corsa), che andranno ad aggiungersi a percorsi alternativi e nemici che, come da tradizione, sono disposti lungo gli scenari solo per garantire un trampolino di "slancio" utile per superare strapiombi o, più semplicemente, per non rallentare la propria corsa.

Sonic Colours è dunque, a tutti gli effetti, un platform di nuova generazione che, a differenza dei precedenti videogiochi del brand, non fa nulla per nascondere o alterare la sua vera natura. Nel corso dell'avventura Sonic si trova infatti a calcare il palcoscenico di innumerevoli scenari, tutti come detto molto di diversi gli uni dagli altri, la cui vera forza sta però nella perfetta fusione e nell'altrettanto perfetto equilibrio tra fasi bidimensionali e tridimensionali.

Le boss battle, molte delle quali sono davvero epiche, godono di una direzione artistica pari a quella degli scenari più affascinanti.

Sebbene si possa immaginare il contrario, le fasi di transizione sono realizzate con una cura e precisione tale da renderle semplicissime da gestire e del tutto adeguate al frenetico ritmo dell'esperienza. Correndo all'impazzata tra nemici, piattaforme mobili, palloncini e chi più ne ha più ne metta, non potrete infatti non apprezzare la fluidità e l'assoluta naturalezza con cui gli scenari si schiudono di fronte ai vostri occhi, dimostrandosi non solo belli da vedere ma anche perfettamente funzionali, dal punto di vista strutturale, al ritmo del rapidissimo protagonista.

Ad arricchire ulteriormente il gameplay vi è poi la possibilità di assorbire gli alieni per poi, col semplice movimento del Wiimote, attivare specifiche trasformazioni che possano facilitare la progressione di Sonic nello scenario corrente.

La prima trasformazione su cui poserete gli occhi sarà legata all'assorbimento degli alieni verdi, le cui proprietà vi permetteranno di entrare in una modalità laser utile per coprire lunghe distanze in meno di un secondo, ma col passare del tempo avrete l'opportunità di tramutarvi in "trivelle umane" o addirittura in turbine volanti, capaci di levitare liberamente (solo per citare due delle otto trasformazioni disponibili).

Le trasformazioni sono in tutto otto e dipendono, come detto, dal tipo di alieno assorbito, ma sebbene si possa immaginare il contrario, tale feature si rivela determinante ai fini della rigiocabilità del prodotto.

Scopriamo la nuova area preparata dal dott. Eggman.

Specifiche tipologie di alieni saranno infatti disponibili solo dopo aver superato certi punti dell'avventura, e questo vi spingerà a rigiocare più e più volte gli stessi stage solo per il gusto di scoprire quali segreti vi potrebbe riservare l'utilizzo di una particolare trasformazione in uno scenario che avete già perlustrato da cima a fondo.

Tornando agli stage iniziali, dopo diverse ore di gioco mi sono ad esempio ritrovato di fronte a così tante novità, come percorsi alternativi e innumerevoli segreti, da rendere lo svolgimento dei livelli completamente diverso da come lo ricordavo inizialmente. E questo, per un platform, non è certo un aspetto da sottovalutare.