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Splatterhouse

Violenza videoludica allo stato puro.

Ma come si acquisiscono? Semplice: ogni nemico ucciso rilascia un certo quantitativo di sangue che va poi a sommarsi a una "riserva" complessiva da cui potrete attingere, in qualsiasi momento, per investire il quantitativo in vostro possesso in abilità speciali, tecniche extra e potenziamenti vari che renderanno le battaglie ancor più terrificanti di quanto già non sembrino nei primi minuti di gioco.

Un altro importante aspetto da considerare è che, pur essendo un prodotto alquanto monotono nella sua evoluzione, Splatterhouse è estremamente spietato nei confronti dei giocatori. Oltre a dover fare i conti con la scarsissima resistenza fisica del vostro muscoloso personaggio (paragonabile a quella del più sfigato tra i protagonisti proposti in un qualsiasi videogame o film), sarete infatti costretti a fare i conti con la grande aggressività dei nemici, alcuni dei quali potrebbero farvi fuori con un solo colpo, e con la severissima implementazione dei QTE, così brevi da risultare spesso impossibili da gestire.

Nel corso del gioco vi capiterà spesso di perdere un braccio. Qualche secondo però e la situazione tornerà alla normalità!
Una volta provata la motosega non riuscirete più a farne a meno. Garantito.

Come se non bastasse, nelle difficili boss battle un QTE fallito non equivale a una semplice perdita di energia come in qualsiasi altro titolo che sfrutti la medesima feature (come sarebbe lecito presupporre ed aspettarsi alla luce dei due scarsi che si hanno a disposizione per agire), bensì a un triste game over. Morale della favola? Sbagliatene uno e dovrete ricominciare dall'inizio dell'ultima fase dello scontro.

Tutto questo si traduce dunque in un'esperienza potenzialmente frustrante per chiunque non riesca a padroneggiare il gameplay in poco tempo ma, allo stesso modo, ricca di soddisfazioni per tutti coloro che riusciranno a farsi strada tra i numerosi, difficili scenari proposti.

Violento, estremo e spietato: tre aggettivi che definiscono alla perfezione questo atteso reboot della serie. Pur non essendo di certo un capolavoro (ma credo che nessuno si aspettasse il contrario), il nuovo Splatterhouse si dimostra un titolo di discreta fattura le cui peculiarità, prima fra tutte l'estrema violenza, sapranno senz'altro stuzzicare l'interesse di qualsiasi appassionato del genere splatter.

I difetti come detto non mancano, e l'esperienza non è purtroppo paragonabile a quella offerta dai migliori esponenti della categoria action, ma ciò non toglie che alcuni di voi potrebbero trovare alquanto gratificante e divertente la possibilità di scatenare l'inferno in una villa che nasconde tanti segreti quanti sono gli abomini che la abitano.

In definitiva, considerando anche la presenza dei tre capitoli originali, sbloccabili avanzando nella modalità principale, e la futura implementazione di un comparto multiplayer (atteso entro la fine dell'anno), Splatterhouse potrebbe rivelarsi una piacevole ma terrificante sorpresa per chiunque fosse in cerca di emozioni forti... sempre che non abbiate paura di sporcarvi un po' le mani, ovviamente.

7 / 10