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PES 2011

Konami non molla la PS2.

Tra tutte le console di vecchia generazione, la vecchia PlayStation 2 sembra essere l'unica a non voler ancora mollare; nonostante l'evoluzione tecnologica che ha investito l'industry videoludica, il caro monolite nero continua infatti a catalizzare l'interesse di molti videogiocatori, e nel caso in cui stiate leggendo questo articolo vuol dire che anche voi state contribuendo alla sua sopravvivenza.

Sebbene gran parte delle software house abbiano infatti abbandonato la PS2 per concentrarsi su progetti più ambiziosi e redditizi, ce ne sono fortunatamente alcune che, nonostante tutto, rimangono fedeli al pubblico che in passato ne ha sancito il successo mondiale, e in questo senso Konami potrebbe essere definita la "portabandiera" di questo piccolo gruppo di irriducibili sviluppatori.

Grazie ai numerosi capitoli di Pro Evolution Soccer lanciati negli ultimi 10 anni sulla console Sony, la software house nipponica ha infatti potuto riempire notevolmente le proprie casse, e non c'è dunque da stupirsi nel vedere che, nonostante gli ottimi risultati registrati dalle sue produzioni next-gen, abbia continuato a sviluppare il suo franchise sportivo di maggior successo anche su PS2. Che cosa ci riserva dunque questa edizione di PES 2011? Non vi resta che continuare a leggere per scoprirlo!

La versione PS2 non propone l'interfaccia next-gen di gestione delle formazioni.

Al primo impatto il titolo si evidenzia ben poche novità rispetto allo scorso anno, proponendo tanto nel gameplay quanto nella comparto tecnico una realizzazione fondamentalmente identica a quella del suo predecessore – e al tempo stesso, com'era lecito attendersi, ben lontana dalla controparte next-gen.

Joypad alla mano l'esperienza di gioco risulterà infatti molto familiare a qualsiasi possessore di una copia di PES 2010 e questo perché alcune caratteristiche tipiche (e storici limiti) della serie sono stati riproposte in blocco.

La costruzione del gioco è ancora una volta molto semplice ed intuitiva, con un margine di errore dei passaggi davvero molto basso, e lo stesso dicesi per i tiri ed i cross, tendenzialmente "telecomandati" come l'anno scorso.

A questo si aggiungono gli ormai celebri movimenti dei giocatori su binari, con cambi di direzione molto marcati, e la mancanza delle nuove feature proposte nella controparte next-gen del prodotto per quanto riguarda finte e dribbling avanzati. In poche parole, qualsiasi appassionato della serie non avrà dunque bisogno di un singolo minuto per padroneggiare le meccaniche e le dinamiche che caratterizzano questo prodotto.

Le differenze rispetto alle edizioni PS3 e X360 si sono dunque fatte molto più evidenti rispetto alla scorsa stagione, ma almeno in una cosa questa versione PS2 si dimostra superiore rispetto alle sue "sorelle" in alta definizione: il calciomercato.

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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