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Kung-Fu LIVE

Il "Karate-Speriamo" di Virtual Air Guitar Company.

"Se tu impari Karate va bene. Se non impari Karate va bene. Se tu impari Karate-Speriamo, ti schiacciano come uva". Possa il compianto Miyagi-san perdonarmi per l'appropriazione indebita di citazione, ma dubito esistano aforismi più indicati per riassumere la sensazione di fanciullesco rammarico scaturita dalla prova dell'ultima fatica di Virtual Air Guitar Company.

Kung-fu Live, sulla carta, è una IP che promette faville: irriverente e così sciaguratamente folle da sollevare dubbi sulla sanità mentale dei suoi sviluppatori, il beat'em up 2D progettato per PS-Eye si sobbarca l'oneroso fardello di regalare ai possessori di PS3 un'esperienza in pseudo Kinect-style, del tutto esente dal controller.

Tramite la telecamera di casa Sony è possibile effettuare uno scan bidimensionale del giocatore, che verrà "copiato" all'interno del gioco. A questo punto, grazie a una serie di algoritmi di tracciamento scheletrico dei movimenti, non resta altro da fare se non sbizzarrirsi a suon di kung-fu facendosi strada nei vari livelli: peccato che non serva troppa ginnastica per accorgersi di come l'impianto tecnologico rasenti pericolosamente il disastro, dimostrandosi non all'altezza delle aspettative.

L'intera vicenda viene narrata da simpatiche cutscene in stile comics.
Una delle super mosse speciali più esilaranti del gioco. Raiden ci fa un baffo !

Ma partiamo dai punti di forza dell'IP, primo fra tutti l'esilarante storia: nei panni di un improbabile venditore di fumetti disperso nel cuore della Cina, dovremo salvare il mondo da un'atavica minaccia, capace di distruggerci in un sol botto. Il tutto, per rendere la cosa più interessante, in sole 24 ore. Buffi sgherri, ninja letali e mostri dalle movenze goffe sono alcuni degli esponenti del divertente bestiario contro cui dovremo letteralmente combattere.

Proprio l'attacco, in linea teorica, incarna l'intuizione geniale del titolo: pugni, calci e quant'altro sono lasciati alla fantasia del giocatore, libero di cimentarsi in colpi al limite dello spassoso e in pose deliranti. Volete donare una valenza estetica a un banale jab? Niente di più facile! In aggiunta, è possibile effettuare un set di potenti colpi speciali (una scossa in stile Raiden di Mortal Kombat, ad esempio) assumendo col corpo particolari pose, evidenziate su schermo: alla telecamera (e al layer tecnologico) il compito di interpretare le nostre esibizioni "ninja" e trasformarle nei relativi attacchi.

E qui, purtroppo, iniziano i dolori. La calibrazione iniziale sfiora il tragico, rendendo quasi impossibile l'identificazione del giocatore: fattori come illuminazione, struttura dello spazio di gioco e presenza di "ostacoli" da salotto, inficiano terribilmente l'acquisizione del "corpo giocante", che finisce per essere riproposto su schermo in maniera spesso parziale. Arti che scompaiono e immagini zeppe di buchi inspiegabili diverranno presto amare realtà, sempre che non disponiate di un set di registrazione professionale con tanto di fondale blu.

Destino analogo per il rilevamento dei movimenti, claudicante e generoso in quanto a bug: colpi non rilevati, faticosissime combo interpretate come un unico pugno, innumerevoli tentativi di salto andati a vuoto (laddove basterebbe portare le braccia verso l'alto e dare una piccola spinta con le gambe) per poi assistere a balzi in stile Chobin quando meno lo si aspetta. La determinazione delle pose "speciali" non è migliore, e costringe in molte occasioni a perpetuare posizioni ridicole per più secondi prima di assistere a qualche sporadica esecuzione.

Una modalità multiplayer con il protagonista gestito da PS-Eye e un massimo di 4 giocatori, provvisti di Dualshock3, nei panni antagonisti, cerca di sollevare dall'abisso l'esperienza ludica: il rischio di contusioni e occhi neri è scongiurato, ma le imperizie tecniche finiscono per eliminare alla radice anche il potenziale divertimento insito in tale modalità.

Con una durata effettiva di nemmeno tre ore, l'IP di casa Virtual Air Guitar fallisce miseramente sotto ogni punto di vista, nonostante le meravigliose (e spassosissime) premesse. Kung-fu Live è un'occasione sprecata malamente, è la mitologica genialata di mezzanotte ridotta in cenere da un'implementazione inadeguata. In una parola e mezza, è kungfu-Speriamo.

4 / 10

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Alberto Destro

Contributor

Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.
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