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Back to the Future ep. 1

Un passato che si riaffaccia sul futuro.

Quanto questo possa essere un male spetta a voi dirlo, però due ore per finire il primo capitolo credo che siano un record anche per la produzione seriale dei Telltale. La natura multipiattaforma del nuovo episodio di Ritorno al Futuro emerge poi chiaramente anche dall'interfaccia, grazie a una non sempre felice combinazione mouse-tastiera che, in mancanza di un joypad adatto, richiede il trascinamento fisico di Marty per potersi spostare da una locazione all'altra.

Parlando del motore grafico proprietario della casa americana, una volta abbandonati i sereni lidi cartooneschi delle precedenti produzioni, I Telltale hanno affrontato potenzialmente la loro sfida più impegnativa, visto il soggetto con cui si dovevano cimentare.

Smentendo tuttavia i critici più dubbiosi, il risultato finale risulta convincente, ponendo il primo episodio di BTTF ai vertici per quanto riguarda il mondo delle avventure grafiche in 3D puro.

Certo, il numero di dettagli, soprattutto nelle locazioni molto ampie, non è di quelli che causano calvizie, ma in compenso i modelli dei protagonisti così come la fluidità delle loro animazioni innalzano i toni stilistici, tanto da accontentare anche i palati più fini e ricordare con successo le atmosfere del film.

La qualità media dei personaggi è sicuramente buona.
Incontrare il Doc da giovane era qualcosa che difficilmente avreste potuto aspettarvi.

Lo spazio finale di questa recensione è dedicato infine ad alcune chicche e considerazioni sparse: non si può infatti non citare il doppiaggio, davvero da pianto a dirotto. Questo sia perché il gioco si avvale della voce di Christopher Lloyd, il "vero" Doc della trilogia, sia perché il sostituto dello sfortunato Michael J. Fox riesce nell'impresa non facile di non far rimpiangere il Marty originale.

Purtroppo però, a meno che non siate anglofoni faticherete non poco a gustarvi queste prelibatezze, essendo che anche i sottotitoli vengono proposti unicamente in lingua Inglese, nel perseguimento di una miope politica delle traduzioni portata avanti da Telltale che continuo a far fatica a capire.

Nel complesso, comprendendo anche i difetti descritti poc'anzi, It's About Time è una gradita sorpresa all'interno di un panorama delle avventure grafiche che vede i Telltale giocare da oramai diversi anni con successo il ruolo di battitore libero che in passato fu di case come LucasArts o Sierrra.

Come logico che sia trattandosi di una produzione seriale, un giudizio più accurato potrà essere dato unicamente alla fine del ciclo di episodi; già fin d'ora però emergono i presupposti per godersi una bella cavalcata sulle orme di Marty e della macchina del tempo, grazie al sapiente lavoro di "rivisitazione con gusto" che emerge in molti contesti del gioco.

L'unica vera pecca alla resa dei conti risulta così il grado di sfida offerto ma, trattandosi di fatto di un'introduzione a una serie di episodi, ci sentiamo di chiudere per ora il tanto bistrattato occhio: ce l'hai fatta ancora una volta Telltale!

7 / 10