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Activision: ecco le prove del sabotaggio di EA

Una mail incastrerebbe West e Zampella.

Secondo alcuni documenti portati in tribunale dai legali di Activision, in uno scambio di e-mail con Lincoln Hershberger di EA, l'ex boss di Infinity Ward Vince Zampella si sarebbe accordato con i rivali di Activision per rinviare lo Stimulus Pack di Modern Warfare 2 a vantaggio di Battlefield: Bad Company 2, il cui debutto era stato fissato più o meno nello stesso periodo.

"Qualche mese fa ho chiesto a Vince di trattenere il pacchetto di mappe in attesa del lancio del nostro gioco (mi deve un favore). Considerato che hanno già fatto un miliardo, per lui non è un problema, ma ovviamente Kotick l'ha valutato come una sfida".

Jeff Brown, portavoce di EA, ha dichiarato a Kotaku che si è trattato semplicemente di uno scherzo: "Era sarcastico. Si capisce chiaramente dai toni della e-mail che stavano scherzando. Abbiamo cercato di spiegarlo ai legali di Activision ma non sembrano avere il senso dell'umorismo".

Activision ha allegato alla e-mail un'accusa secondo la quale "per proteggere la serie più debole di Battlefield Bad Company, EA si è accordata segretamente con West e Zampella in modo da incrementare le vendite di BFBC a danno di Call of Duty".

In altri documenti presentati da Activision, che ha fatto causa a EA chiedendo un risarcimento di 400 milioni di dollari per i presunti danni provocati da EA a Infinity Ward e a COD, si legge: "Nella seconda settimana del novembre del 2009, un manager di EA informò Brown dell'incontro finalizzato alla definizione dei termini dell'accordo". Pochi giorni dopo, Riccitiello venne informato della necessità di "incontrare i nostri due amici" e di "adottare un atteggiamento più aggressivo".

Lo scorso marzo Activision ha licenziato West e Zampella accusandoli di essere in combutta con EA; i due ex Infinity Ward hanno fatto causa a loro volta ad Activision per il mancato pagamento di alcuni bonus e si sono successivamente accordati con EA dopo l'apertura di un nuovo studio, Respawn, le cui attività rimarranno però verosimilmente bloccate finché non si farà chiarezza in tribunale sulla questione.