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Killzone 3

Sarà veramente la fine?

Pochi di questi, infatti, sono riusciti a farmi sentire realmente nei panni di qualcuno che fosse immerso in un mondo in rovina, nel quale muoversi è difficile, nel quale non si può correre come se si indossassero delle scarpe da jogging.

Prendiamo i vari Call of Duty, ad esempio. Grandiosi, appassionanti, ma in quanti di essi vi siete accorti che il vostro personaggio camminava tra detriti, terreni dissestati e ostacoli di questo genere? Ve lo dico io: nessuno, neanche nello spettacolare Modern Warfare, miglior capitolo della serie Activision secondo il sottoscritto.

In Killzone 3 invece, l'eroe dai cui occhi vedrete e con le cui mani sparerete, trasferisce tutto il suo "peso" nel giocatore. La sensazione di indossare pesanti equipaggiamenti militari è reale e le armi che portate con voi (unici strumento a fare la differenza tra vita e morte) non sembreranno avere la consistenza di un bastoncino di zucchero filato.

I combattimenti non sono un semplice scambio di proiettili e ogni volta che vi troverete faccia a faccia con uno dei nemici (peraltro caratterizzati in maniera ancora più convincente e "cattiva"), sentirete la loro pressione e la necessità di agire in fretta e con la massima decisione per non finire con il grugno immerso nel fango sollevato dai vostri stessi stivali.

Il gioco miscela le classiche sezioni a piedi a intense sequenze a bordo di mezzi come il fantastico Jetpack.

Posso affermare fin da ora, con poche possibilità di essere smentito, che le battaglie vissute in questo gioco saranno le migliori e le più intense che questo generoso anno videoludico ci offrirà. Questo lo dico non tanto per sfiducia nei futuri titoli in uscita (tra i quali figura anche un certo Gears of War 3) ma per il fatto che Killzone 3 raggiunge, da questo punto di vista, vette talmente alte che mi rendono difficile pensare a qualcosa di ancora più elevato. Ci credete se vi dico che in un paio di occasioni "cruciali" del gioco mi sono dovuto fermare per qualche secondo perché avevo il fiato corto?

Un gran contributo alla resa finale di tutto questo viene ovviamente dal comparto grafico. Killzone 3 è uno di quei titoli che vale la pena far vedere agli amici meno esperti per fargli capire a che livelli siano arrivate le console odierne. Texture, effetti particellari, traslucenze... difficile trovare qualcosa che non trasudi eccellenza da tutti i pori. Non parliamo poi delle animazioni, realizzate con una cura incredibile non solo nei personaggi principali. Anche l'Helghast più insignificante, quello che muore sullo sfondo per una pallottola vagante che non proviene neanche dal vostro fucile, è animato alla perfezione e i suoi movimenti risultano assolutamente credibili.

A questo punto vi starete chiedendo se tutta questa abbondanza abbia un costo in termini di fluidità, e in effetti in alcune fasi del gioco si sono fatti notare dei rallentamenti, in parte giustificabili in co-op (di cui parlerò tra poco) dalla presenza di gran caos su schermo, un po' meno in single player nelle fasi di spostamento da una location a un'altra. Fortunatamente (quasi) nessuno di questi è risultato così fastidioso da pregiudicare l'esperienza di gioco.

Visto che Killzone 3 supporta il PlayStation Move vi verrà naturale avere dei dubbi su quale sia il miglior sistema di controllo possibile.

Vediamo com'è Killzone 3 in multiplayer.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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