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Haunted House

Un remake... trascurabile.

Il vostro inventario non sarà infatti più limitato a un singolo elemento ma potrete portare con voi un massimo di due fonti di luce, un accessorio a vostra scelta (come le scarpe alate di Hermes per velocizzare il vostro passo) e tutte le chiavi che dovesse capitare di trovare lungo il percorso.

Entrare in contatto con i fantasmi o le creature disseminate nella magione non determinerà inoltre un immediato game over o la perdita di una vita come accadeva ai tempi dell'Atari 2600, ma vi farà perdere solo un discreto quantitativo di energia che potrete recuperare semplicemente avvicinandovi a uno dei tanti caminetti disseminati per i quattro piani dell'edificio.

Sebbene facilitazioni di questo genere possano risultare gradite ai videogiocatori più insofferenti, è impossibile ignorare come questo determini una sostanziale perdita di profondità del gameplay, rendendo il completamento dell'avventura a tratti fin troppo semplice.

Proprio alla luce della sua grande difficoltà, strettamente legata alla possibilità di portare con sé un solo oggetto, a prescindere dalla sua natura, la versione originale richiedeva un certo grado di pianificazione, un elemento del tutto assente invece in questo remake.

L'oscurità regnerà sovrana dall'inizio alla fine dell'avventura.

L'esperienza si riduce dunque alla semplice raccolta dei tanti collezionabili presenti all'interno della magione, e al superamento delle barriere che delimitano le porte; di tanto in tanto vi capiterà di incorrere in qualche piccolo enigma, la cui risoluzione sarà però così scontata e semplice da non garantire alcuna reale soddisfazione.

Relativamente alla versione Nintendo, poi, è poi necessario sottolineare come le funzionalità di motion sensing non siano state in alcun modo sfruttate, se non per azioni banalissime quali "rompere il ghiaccio" che avvolgerà il personaggio in seguito ai suoi brividi di paura, dopo un incontro troppo ravvicinato con un nemico. In questo senso poteva essere fatto senz'altro qualcosa in più, specie sotto il profilo dell'originalità.

In definitiva questo remake di Haunted House si dimostra un prodotto di scarsa qualità, del tutto incapace di assicurare un'esperienza che valga davvero la pena di essere vissuta.

La rivisitazione grafica e concettuale che caratterizza il prodotto non è infatti sufficiente per scacciare la noia che vi assalirà dopo la prima mezz'ora, ma al contrario risulta così approssimativa da portare ad un semplice interrogativo: non era meglio riproporre, magari proprio attraverso gli attuali canali di digital delivery, la versione originale del prodotto?

In quel caso avremmo perlomeno avuto fra le mani un vero "pezzo di storia", in grado di rievocare le sensazioni tipiche di un'epoca ormai così lontana da essere a stento ricordata.

4 / 10

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Haunted House

Xbox 360, Nintendo Wii, PC

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A proposito dell'autore
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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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