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Xperia Play

L’altra Playstation che potete mettere in tasca.

I controlli nascosti all'interno della scocca sono precisi e con una buona risposta, tuttavia hanno un interruttore molto duro che contrasta con i morbidi tasti che abbiamo potuto sperimentare sulla PSP e sul Dual Shock. Non mancano i bottoni dorsali destro e sinistro, ben celati sul lato posteriore; dovrete però cercarli con le dita, perché lo schermo vi coprirà la vista.

La parte più interessante del sistema di controllo sono i due touch pad circolari posizionati tra i bottoni. Con questa soluzione Sony Ericsson ha rimpiazzato i pad virtuali su schermo, che sono diventati ormai lo standard nella maggior parte degli smartphone dotati di touch screen, e va detto che svolgono in maniera egregia il loro compito.

È impressionante come a volte il più piccolo dettaglio possa fare la differenza: ogni pad ha infatti una zona leggermente rialzata al centro e una linea che percorre tutta la circonferenza. Questo semplice feedback tattile è una gran trovata per rendersi conto di quello che stanno facendo le nostre dita mentre gli occhi sono fissi sull'azione che si svolge a schermo, ed è perfetto per gli FPS o i giochi di guida.

Dunque, nel complesso, possiamo affermare che controlli sono di ottima qualità, tuttavia non sembrano far parte di qualcosa che porta il marchio Playstation e non sembrano legare col resto del telefono. Nonostante la sua somiglianza con la PSPgo, l'Xperia non ha né il design né i tratti tipici di un prodotto Sony, e non ha molto a che spartire con il resto dei prodotti Sony Ericsson. L'apparenza è più quella di un anonimo telefono Android con l'aggiunta di controlli specifici per il gioco, con scarsa personalità.

Ancora più disturbante è il fatto che il Play non sembri affatto un oggetto di lusso. Nonostante il suo processore Qalcomm da un giga, gli 8GB di memoria espandibile fino a 32, il supporto HDMI e la fotocamera da 5 megapixel, le finiture sono di bassa qualità, eccezion fatta per la zona dei controlli.

In particolare, la parte posteriore è plasticosa, vuota, decisamente "cheap", e di certo il profilo massiccio del telefono non aiuta. È come trovarsi a guidare una macchina molto potente e accessoriata, ma col cruscotto di bachelite e i copricerchione di plastica.

Il sex appeal è tutto nel mondo dei feticci tecnologici, spesso si vende più l'emozione e lo status symbol che il prodotto stesso, e l'Xperia Play non ha neppure la metà del fascino di un prodotto Apple o HTC. Nello stesso evento in cui è stato presentato il Play, Sony Ericsson esponeva anche il bellissimo Xperia Arc, un sottilissimo e leggerissimo smartphone con un design concavo e uno schermo da 4,2 pollici. E, sinceramente, se ci avessero chiesto quale avremmo voluto in regalo, non ci sarebbero stati dubbi.

Quindi, al momento, tutta la responsabilità dei contratti che Sony Ericsson sta stipulando con i principali gestori di telefonia poggiano sull'attrattiva che l'Xperia susciterà agli appassionati di videogiochi, ed è qui che le cose si fanno complicate.

Il Play verrà probabilmente lanciato ad aprile con una line-up che potrà contare inizialmente su 50 titoli. Ma visto che è l'unico telefono Android con controlli fisici, i giochi devono essere riscritti totalmente per poterli sfruttare. Questo è un dettaglio non da poco, e vedremo poi perché. Tuttavia, stando alle dichiarazioni ufficiali, Sony Ericsson ha giurato e spergiurato che sta inviando un sacco di dev kit e parlando con tutti gli sviluppatori, per assicurare il massimo del supporto possibile. Vedremo quale sarà il ritorno in termini di catalogo giochi.

EA e Gameloft sono i nomi più importanti tra quelli che offriranno il loro supporto al momento del lancio. I sette giochi pre-installati saranno Sims 3, Fifa 10 (sostituito da Madden negli Stati Uniti), Tetris, Bruce Lee Dragon Warrior, Star Battalion, Asphalt 6 e per la serie "a volte ritornano", Crash Bandicoot.

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Lorenzo Fantoni

Contributor

Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.
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