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Stoked: Big Air Edition

Giusto in tempo per la settimana bianca!

Sull'attuale generazione di console gli appassionati di Snowboard non hanno avuto molte occasioni per esibirsi in spericolate evoluzioni sulla neve virtuale. Fortunatamente, in attesa che Electronic Arts ci mostri il nuovo volto della serie di SSX, Namco Bandai ha deciso di portare in Europa l'interessante Stoked: Big Air Edition, versione opportunamente arricchita di Stoked.

Se siete alla ricerca di un titolo folle, dove il realismo viene sacrificato in nome dello spettacolo e della follia, questo non è certo il gioco che fa per voi. Dimenticate le evoluzioni circensi di SSX, o le emozionanti discese nel bel mezzo di inarrestabili valanghe offerte da 1080 Avalanche.

Sotto molti punti di vista Stoked: Big Air Edition ricorda i primissimi episodi della saga di Amped (oppure la serie di Skate, se vogliamo estendere il paragone al mondo dello skateboarding), visto che propone una fisica accurata e verosimile, unita a un gameplay complesso e ricercato.

Dal punto di vista tecnico il gioco è onesto e propone montagne ben caratterizzate.

Se pensate di afferrare il pad e di buttarvi a testa bassa dalla vetta più alta del gioco, sappiate che vi scontrerete presto su un muro che solo diverse ore di pratica vi faranno scavalcare. In Stoked la precisione è tutto, visto che per chiudere un trick, anche il più semplice, è fondamentale inserire i comandi giusti assicurandosi di atterrare nel miglior modo possibile, pena un punteggio inferiore alle aspettative o, peggio ancora, una caduta da manuale.

Trattandosi dell'evoluzione di Stoked, questa Big Air Edition si distingue per una gran quantità di aggiunte interessanti rispetto al capitolo precedente, utili ad espandere la formula di gioco e a rendere l'intera esperienza più gratificante.

Una volta avviata la partita si ha subito la possibilità di personalizzare il proprio snowboarder, scegliendo fra una quantità piuttosto limitata di opzioni. Si può scegliere il sesso del proprio avatar, selezionare uno dei volti predefiniti, optare per una delle pettinature a disposizione e, una volta confermate le caratteristiche principali, ci si può dedicare al vestiario e all'equipaggiamento.

Le opzioni presenti, a dire il vero, non sono moltissime, ma permettono comunque di creare un buon numero di combinazioni differenti, garantendo a ogni giocatore uno stile adatto ai propri gusti.

Le sfide dei trick richiedono una grande padronanza del sistema di controllo e della terminologia dello snowboard.

Una volta superato il passo della creazione, per evitare brutte figure è consigliabile fare almeno un salto nel breve tutorial, pensato per essere decisamente rapido e indolore. Attraverso un ristretto numero di lezioni, infatti, è possibile apprendere le basi legate ai salti, ai grab ed alle evoluzioni più complesse.

Proprio in questa sede si apprende l'importanza dello stile, elemento fondamentale per ottenere buoni risultati in Stroked. In pratica invece di concentrare in un unico salto un elevato numero di trick tenuti per pochi istanti, per distinguersi è preferibile chiudere un'evoluzione ben precisa senza alcun tipo di imperfezione.

Questo si traduce in movimenti lenti (possibilmente anche dal punto di vista delle rotazioni, cosa non certo semplicissima) e nella maggior tenuta di un unico grab. Ovviamente è possibile cambiare trick in volo, ma è sempre e comunque consigliabile farlo con armonia e disinvoltura.

Dopo una prima mezz'ora traumatica fatta di cadute imbarazzanti e di sonori fallimenti, quando si inizia a prendere dimestichezza con i comandi ci si rende conto di quanto piacevole possa rivelarsi l'esperienza di Stocked.

Il trailer di lancio

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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