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Brink

Basta poco per rovinare una buona idea.

Se è vero che i personaggi massicci sono in grado di equipaggiare armi più pesanti e potenti (in particolar modo le devastanti mini-gun), quelli agili e sfuggenti possono contare su una corsa più rapida e sulla possibilità di raggiungere zone inaccessibili ai più.

Tutte queste caratteristiche, comunque, a cosa servono? In sostanza a portare a termine le missioni inserite all'interno di ogni mappa. Le otto ambientazioni presenti nel gioco presentano una serie di obiettivi specifici per ogni fazione, che devono essere portati a termine per vincere la partite (sia nella modalità campagna che nelle sessioni multiplayer).

Ogni missione può essere portata a termine da una classe specifica fra le quattro presenti nel gioco (Soldato, Medico, Agente e Tecnico), ognuna caratterizzata da abilità particolari che permettono di affrontare determinate situazioni.

La classe può essere cambiata in qualsiasi momento semplicemente recandosi al terminale più vicino, dettaglio che permette di adattarsi sempre alle situazioni proposte dal gioco. Si devono riparare i comandi di una gru? Il Tecnico è la scelta vincente. La missione richiede le capacità di un hacker? Via libera all'Agente!

Il sistema SMART può essere utilizzato sia per muoversi all'interno delle ambientazioni che per sorprendere i nemici con attacchi acrobatici.

Se sperate di trovare in Brink la magia di Team Fortress e della sua perfetta divisione di compiti fra le classi, tuttavia, rimarrete delusi, visto che le abilità specifiche di ogni personaggio non sono così indispensabili. Al di là dei compiti specifici all'interno delle missioni, infatti, il resto del gameplay è quasi uguale a prescindere dalla classe selezionata.

Questo porta al problema principale di Brink: la monotonia. Il numero ridotto di mappe e le missioni (i compiti da affrontare nel gioco sono tutti molto simili tra loro) contrasta con le idee interessanti presenti in questo titolo, appiattendo l'intera esperienza sia offline che online.

Anche giocando con gli amici, infatti, ci si trova a dover affrontare sempre le medesime sfide, spesso non potendo fare altro che attaccare a testa bassa le zone difese dalla squadra rivale. Questo problema è legato principalmente al design delle mappe, che nonostante tutte le possibilità offerte dal sistema SMART, non riescono a svilupparsi come dovrebbero.

La personalizzazione dei soldati e dei ribelli permette di creare combinazioni estremamente aggressive.

A volte, infatti, gli obiettivi sono posizionati in zone chiuse e facilmente difendibili, che costringono la squadra attaccante a buttarsi a testa bassa per cercare di forzare le linee nemiche entro il tempo limite, a discapito del divertimento.

A questo si aggiungono fenomeni di lag estremamente fastidiosi riscontrati in un numero particolarmente elevato di partite. Tale problema è stato prontamente segnalato agli sviluppatori che, come ci è stato comunicato, hanno lavorato con impegno per cercare di trovare una soluzione.

L'aggiornamento di turno dovrebbe essere messo a disposizione a breve, ma al momento dobbiamo valutare il gioco che abbiamo avuto modo di testare. Ora come ora Brink è un titolo potenzialmente valido, affossato da una realizzazione tecnica non all'altezza e da alcune discutibili scelte di design.

Se siete alla ricerca di un FPS multiplayer a squadre, non possiamo che consigliarvi Team Fortress 2 di Valve o Battlefield: Bad Company 2. Brink è una piacevole alternativa che, in effetti, sarebbe potuta essere decisamente migliore.

Torneremo comunque a parlare di questo gioco in futuro con un bel Reloaded, sperando che nel frattempo Splash Damage abbia trovato delle soluzioni efficaci.

6 / 10