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Resident Evil: The Mercenaries 3D

Il male ha cambiato residenza.

Finora avevamo giocato a Mercenaries solo su console casalinghe, qui siamo alle prese con un portatile e spesso il passaggio tra questi due tipi di hardware non è del tutto indolore. Pensiamo prima di tutto al lato tecnico, ovvero quello su cui il gioco teme davvero poche critiche.

Insieme a Dead or Alive Dimensions, questo è uno di quei titoli in grado di far vedere realmente ciò che il 3DS può fare, e l’impatto generale è molto, molto simile a quello delle versioni PS2 e GameCube. A voler essere pignoli il conteggio dei poligoni è sicuramente minore, ma questo è un aspetto del tutto secondario: The Mercenaries 3D è davvero grandioso da vedere.

Per quanto riguarda il sistema di controllo, invece, la mancanza di un secondo stick analogico si fa sentire, anche se alla lunga ci si abitua e le cose migliorano. Ci si muove con il pad circolare del 3DS, si mira con il dorsale R (sempre troppo piccolo per chi ha mani “generose”) e ci si sposta in contemporanea con il dorsale sinistro L.

Portare a termine una prima volta tutti i livelli non richiede più di 4 o 5 ore di gioco.

Avete letto bene... in contemporanea! The Mercenaries 3D è infatti il primo Resident Evil che permette di fare fuoco senza rimanere fermi. Certo, parlare di movimento è forse esagerato visto che si può andare solo in linea retta e si può mirare solo avanti a sé, ma è già un piccolo passo verso il futuro. Magari tra qualche anno si raggiungeranno i risultati di Dead Space.

Il tutto ha un sapore retrò e riporta alla mente i movimenti “tank” dei primi capitoli, ma una volta fatta l’abitudine si riescono ad ottenere discreti risultati. A proposito di questi, alla fine di ogni missione ci viene data una valutazione che, come al solito, varia dal grado D a SS. In molti casi un buon voto corrisponde all’aumento delle caratteristiche di base dei personaggi, dalla velocità di ricarica delle armi al potere curativo degli oggetti, oltre che alla possibilità di sbloccare particolari perk utili in battaglia.

Questo sistema di progressione invita il giocatore a riprovare i livelli già completati per tentare di migliorarsi, ma purtroppo questo incentivo rimane confinato nel puro onanismo personale visto che The Mercenaries 3D è inspiegabilmente sprovvisto di un sistema di graduatorie e classifiche, che avrebbe indubbiamente giovato al senso di competizione.

Come al solito, si possono risparmiare munizioni con gli attacchi corpo a corpo.

Volendo si può giocare in co-op (locale e online) ma l’impossibilità di comunicare con un qualsiasi sistema di chat rende le partite tutt’altro che strategiche e, alla lunga, anche poco divertenti. La sostanza in fin dei conti cambia di poco: siamo pur sempre di fronte ad un mini-gioco già visto spacciato per prodotto nuovo!

Prima di chiudere vorrei fare una menzione speciale alla demo di Resident Evil Revelations inclusa nel gioco. Ovviamente è stata la prima su cui mi sono fiondato non appena acceso il 3DS e devo ammettere che dal punto di vista grafico lascia davvero a bocca aperta. Per chiamarla demo però ci vuole un bel coraggio visto che non dura più di 3/4 minuti e prevede l’esplorazione di corridoi e stanze quasi deserte, fatta eccezione per un trio di mostri che si possono far fuori anche sorseggiando una bibita.

Se The Mercenaries 3D fosse stato venduto a metà prezzo rispetto ai 45 euro che costa forse avrebbe meritato l’acquisto, ma così com’è anche un fan sfegatato di Resident Evil deve arrendersi. La sufficienza non è raggiunta, e da una saga così gloriosa ci si aspetta decisamente di più.

5 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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