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Backbreaker Vengeance

Corri, Forrest! Corri!

Il football americano non è mai stato uno sport particolarmente popolare in Italia. Per questo sono in molti a ignorarne le regole e gli schemi complessi alla base di ogni singola giocata. Proprio a causa dell'importanza delle tattiche è sempre stato difficile realizzare una versione arcade dello sport nazionale degli Stati Uniti, anche se qualche tentativo in passato è stato comunque fatto.

Cosa succederebbe se uno sviluppatore decidesse di privare il Football Americano di tutta la sua componente strategica, concentrandosi unicamente sul lato fisico dell'esperienza? Uscirebbe fuori un titolo interessante come Backbreaker Vengeance, un puro concentrato di adrenalina pensato per offrire una sfida intensa basata su meccaniche di gioco elementari.

Backbreaker Vengeance non è il primo capitolo di questa serie ad arrivare sul mercato, ma si tratta della prima versione pensata per Xbox LIVE. La piattaforma scelta dai programmatori dovrebbe già farvi capire il tipo di esperienza offerta dal gioco, pensata principalmente per garantire un divertimento veloce, genuino e strettamente legato all'intramontabile guerra dei punteggi.

Una volta arrivati a schiacciare in meta si possono ammirare varie animazioni di festeggiamento.

L'idea di base è davvero ottima, visto che del football americano non restano altro che le galoppate selvagge verso la linea di meta, le ubriacanti finte di corpo e i durissimi placcaggi, resi alla perfezione dal motore fisico Euphoria.

In pratica il gioco offre tre modalità differenti, ognuna delle quali è caratterizzata da una serie di sfide articolate su più livelli. La prima modalità, chiamata Tackle, mette il giocatore nei panni di un attaccante solitario impegnato in una sempre più difficile corsa verso la linea di meta.

A seconda del livello affrontato il corridore deve avere a che fare con un numero sempre crescente di ostacoli, tra i quali figurano varie tipologie di difensori, muretti da saltare, zone di campo da non calpestare (pena il fallimento della sfida), il tutto entro un limite di tempo piuttosto generoso.

L'Euphoria Engine rende gli scontri e i placcaggi dei giocatori estremamente realistici.

Per ogni azione evasiva eseguita con successo si ottengono dei punti e si aumenta il moltiplicatore delle combo. L'obiettivo, ovviamente, è quello di registrare in classifica il punteggio più alto possibile, quindi piuttosto che raggiungere la meta a testa bassa è consigliabile prendersi qualche rischio in più per sfruttare ogni secondo a disposizione.

Grazie anche a un game design di buon livello, soprattutto nell'inserimento di ostacoli evitabili attraverso trick specifici, la modalità Tackle di Backbreaker Vengeance riesce a far scattare la “sindrome di Tony Hawk”, quella che spinge a riavviare un livello anche dopo l'errore più insignificante nel tentativo di superare il proprio record personale o di stracciare i propri amici.

La seconda modalità proposta dal gioco, chiamata Vengeance, cambia completamente le carte in tavola e mette il giocatore nei panni del difensore, spingendolo a placcare ad ogni costo il portatore di palla. All'inizio di ogni livello viene mostrata la traiettoria della corsa dell'attaccante, in modo da permettere di pianificare le proprie mosse per raccogliere tutti i bonus sparsi sul campo.

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Backbreaker: Vengeance

PS3, Xbox 360

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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