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Raving Rabbids: Fuori di Schermo - recensione

Escono anche dalla televisione...

Dite la verità, avevate proprio voglia di una bella compilation di mini-giochi per il vostro Kinect, vero? Magari un bel titolo che abbia come protagonisti i simpaticissimi conigli di Ubisoft, che in questo periodo sembrano essere passati un po' in secondo piano vista la risalita in classifica del prode Rayman.

Raving Rabbids: Fuori di Schermo è un titolo indirizzato esclusivamente al dispositivo con sensore di movimento di casa Microsoft. Se quindi non possedete un Kinect e non avete intenzione di comprarne uno prima di Natale, potete tranquillamente mettere il vostro "Mi Piace" su questa recensione e tornare a giocare a Skyrim o Assassin's Creed: Revelations.

In questo nuovo Raving Rabbids c'è lo zampino italiano. Fuori di Schermo, infatti, è stato sviluppato anche da Ubisoft Milano.

Se siete ancora qui vuol dire che vi piace dimenarvi davanti allo schermo o magari invitare qualche amico (o amica) in casa per fargli vedere la vostra collezione di party-game. Purtroppo mi duole dirvi che il prodotto in questione non è certamente il migliore nel suo genere che possiate trovare nei negozi.

Alcune delle sfide inserite nella compilation sono anche piuttosto divertenti ma si contano sulle dita di una mano. Tutte le altre, purtroppo, sfruttano il Kinect in maniera piuttosto scialba o richiedono una precisione nei movimenti che purtroppo non fa parte del DNA di questo gioco.

A questo punto i più pignoli di voi staranno pensando: "Ok, ci fidiamo di te perché sei il giornalista videoludico più competente e modesto del mondo ma dove sono le prove di quello che dici?". A parte che trovo insopportabile questa vostra mancanza di fede, eviterò di strangolarvi con la Forza e vedrò di spiegarmi meglio.

Inizialmente avevo apprezzato il tentativo degli sviluppatori di regalare al pubblico qualcosa di diverso. L'opzione "Il Mio Rabbid" infatti, sfrutta la Realtà Aumentata proiettando la stanza in cui ci si trova all'interno del televisore grazie alla telecamera del Kinect. Man mano che si procede nel gioco questa sorta di versione specchiata della nostra casa può essere riempita con vari oggetti, che vengono poi utilizzati dai malefici conigli per dare vita a buffe gag.

Ebbene sì, in questo mini-gioco bisogna coprire la figura dell'animale con le ombre dei giocatori... evitate battutacce, please!

Fin qui tutto bene. Il problema arriva quando si parte con i mini-giochi veri e propri, che privilegiano la quantità (ce ne sono davvero molti) alla qualità. Ricordate uno dei primi capitoli di questa serie in cui una delle prove consisteva nel "lancio della mucca"? Era qualcosa di enormemente divertente, ma purtroppo nessuno dei giochi compresi in questa nuova uscita riesce ad avvicinarsi a quello standard di gameplay.

Si passa da prove che prevedono lo scan dell'ombra del giocatore ad altre che sfruttano dei comandi vocali e forse solo queste ultime sono davvero degne di nota e divertenti... in particolare la prova del labirinto, in cui bisogna guidare un coniglio bendato, risulta abbastanza spassosa, anche se in alcuni casi gli input impartiti non vengono recepiti alla perfezione.

Tutti gli altri, purtroppo, sono imitazioni di giochi già esistenti (avete presente i giochi da tavola Habro e simili?) che però, a causa anche di problemi di rilevamento dei movimenti, sono più prossimi alla frustrazione che al divertimento.

Come spesso accade in questo genere, la nave che sta affondando è in parte salvata dal multiplayer e infatti le prove di questo gioco risultano decisamente più divertenti se si ha qualcuno a disposizione con cui condividerli. Il problema è che il divertimento non deriva dalla natura stessa del gioco ma dalle situazioni buffe in cui voi e i vostri amici verrete a trovarvi per completare le prove.

Se a tutto questo aggiungete anche un comparto tecnico non certo all'altezza dei migliori titoli che Ubisoft è riuscita a sfornare su Xbox 360, allora il panorama generale è quello di un gioco che in questo periodo affollatissimo di uscite rischia purtroppo la triste solitudine dello scaffale.

5 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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