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Gotham City Impostors - review

Quando Batman è via, i cattivi sparano.

Pensate un po' le coincidenze di fare il redattore: giusto una settimana fa avevo disquisito abbondantemente sul fatto che Warner Bros. avesse commissionato il terzo capitolo della saga di F.E.A.R. a degli emeriti sconosciuti relegando Monolith, non certo gli ultimi arrivati, al ruolo di sviluppatore usa e getta.

Un paio di giorni fa, invece, applaudivamo la decisione di Rocksteady di realizzare un capolavoro della portata di Batman: Arkham City senza l'incombenza di concepire anche la componente multiplayer.

Evidentemente le due vicende erano strettamente collegate, visto che nel fine settimana su Steam, XBLA e PlayStation Network è arrivato Gotham City Impostors: si tratta di una rivisitazione in chiave demenziale dell'universo creato da Bob Kane, con personaggi totalmente di fantasia impegnati a suonarsele in uno sparatutto esclusivamente multiplayer.

Le reintepretazioni delle classi tradizionali sono demenziali quanto azzeccate: al posto del medico abbiamo il motivatore con megafono!
Presidiare i punti dove recuperare energia e munizioni non è una cattiva idea ma il ridotto numero di giocatori non permette tatticismi.

Lo scenario è quanto mai scanzonato e divertente: come s'intravede dalla scena iniziale, Batman abbandona i sobborghi di Gotham lasciandoli in balia della sgangherata banda criminale dei Jokerz. Chi potrà mai difendere i cittadini dalla loro ridereccia furia criminale? Ma i fan dell'uomo pipistrello, ovviamente, ovvero una serie di dopolavoristi che vestiti con costumi extralarge mal indossati e armati fino ai denti, si occupano di proteggere la città dai pagliacci del crimine.

L'introduzione è spassosa e già fin dal tutorial si capisce che i Monolith sono usciti nettamente dai canoni degli FPS da loro realizzati finora: niente singleplayer ma solo tre modalità multigiocatore da testare su cinque mappe, impersonando una delle classi predefinite o realizzandone altre a seconda dei propri stili di gioco.

Sotto il profilo del gameplay non siamo di fronte a nulla di rivoluzionario: oltre al classico deathmatch a squadre, troviamo la Suffumigazione, che in realtà è una modalità Domination (o Conquista, per i giovani che non hanno memoria di Unreal Tournament), mentre la Guerra Psicologica è un Capture the Flag mobile con una sola bandiera. Chiude il quartetto l'unica variante single player, intitolata Sfide, e pensata esclusivamente per le "achievement whore" che vogliono mettere alla prova le loro capacità di controllo del personaggio.

"La varia umanità presente nel gioco è completamente configurabile accumulando esperienza e salendo di livello"

A proposito di personaggi, la varia umanità presente nel gioco è completamente configurabile man mano che si procede accumulando esperienza e salendo di livello. Per personalizzare l'aspetto del protagonista, mascotte, biglietto da visita e tutta una serie di parametri estetici, è possibile effettuarne l'acquisto tramite carta di credito negli store di Steam, Sony e Microsoft oppure investire le monete virtuali che il gioco ci elargisce in occasione di frag e vittorie di mappa. Il passaggio di livello contribuisce invece alle potenzialità distruttive del nostro alter ego, premiate dall'abilità e dalla perseveranza dell'utente nello sbloccare armi e gadget sempre diversi senza dover ricorrere al portafogli.

Ecco le tre modalità multigiocatore in versione PC, la versione meglio riuscita delle tre.

Bastano un paio di partite per accorgersi di come, dentro a un contenitore pseudodemenziale, si nasconda uno sparatutto abbastanza classico per come reintepreta i canoni degli FPS multigiocatore in voga negli ultimi tempi: mappe piccole per garantire una buona frenesia dell'azione (con un tetto massimo di sei giocatori per squadra non potrebbe essere diversamente), armi capaci di caratterizzare le varie classi e una personalizzazione del proprio personaggio che per essere esplorata a fondo richiede almeno una settimana di gioco intenso.

Come potete vedere dal filmato qui sopra, che sintetizza alcuni momenti delle tre modalità multigiocatore appena citate, non sono tuttavia le armi a definire il gameplay di Gotham City Impostors ma la conformazione delle mappe, con rampe e trampolini e, soprattutto, la presenza di gadget che alterano drasticamente il modo in cui i giocatori si spostano.

Ogni tanto compaiono dei bonus che conferiscono abilità particolari come quello di vedere i nemici attraverso le pareti o al buio.
Il megastereo cui occorre collegare la batteria nella modalità Guerra Psicologica.

Oltre alla possibilità di alterare l'aspetto fisico del nostro criminale/supereroe da strapazzo, cambiando anche le sue dimensioni, velocità di movimento e resistenza al danno, sono appunto i gadget a rendere Gotham City Impostors diverso dal solito: si va dal rampino a trazione ai pattini a rotelle da usare in concomitanza con le rampe sparse per l'area di gioco, fino agli stivali a molla e all'aliante. Tutto è pensato per rendere il gameplay il più "aereo" possibile e la navigabilità dei tetti delle cinque mappe disponibili non fa altro che confermare questa scelta di fondo, che rende discretamente divertenti le partite, soprattutto finchè rimane la voglia di far crescere di livello il proprio alter ego.

Una serie di difetti tuttavia impedisce a Gotham City Impostors di imporsi come prodotto imprescindibile per gli appassionati di sparatutto su console e, di riflesso, su PC. Innazitutto la scarsa varietà del gameplay, dovuta soprattutto alle poche modalità a disposizione, non permette di considerare Gotham City Impostors uno sparatutto in grado di competere con la concorrenza più blasonata. Per fortuna tutto quello che c'è, anche a livello estetico, è ben realizzato e conferisce al gioco un look piuttosto piacevole. La versione PC è sicuramente avvantaggiata in quanto permette di godere di un dettaglio grafico superiore e di frame rate notevolmente più elevati delle controparti console.

Purtroppo anche il sistema di matchmaking è praticamente identico e le mezz'ore trascorse ad attendere il raggiungimento del numero minimo di giocatori necessari a iniziare una partita non depone certo a suo favore. Evidentemente il gioco sta vendendo molto meglio su console e questo permette all'utenza Xbox di avere server pieni e tutti nella stessa zona geografica, cosa che non avviene con l'utenza Steam, vittima di lag frequenti che rendono difficile lo svolgimento regolare di molte partite.

"Tutto quello che c'è è ben realizzato e conferisce al gioco un look piuttosto piacevole"

Il trailer di lancio di Gotham City Impostors.

Alla luce di tutto questo non ci sono dubbi sul fatto che, grazie anche a un prezzo particolarmente concorrenziale di dieci Euro, le versioni console di Gotham City Impostors meritino un'occhiata da parte di tutti gli appassionati di sparatutto dal gameplay sbarazzino e con un sacco di gadget, armi e personalizzazioni da sbloccare. Per quanto riguarda invece l'edizione PC, è meglio ponderare l'acquisto con attenzione: a meno di essere dei fan sfegatati di qualsiasi cosa porti il marchio di Batman, il mercato degli sparatutto prevede titoli con server decisamente più popolati di questo.

Certo, c'è anche Team Fortress 2, ma metterlo a confronto con Gotham City Impostors non sarebbe del tutto corretto.

7 / 10

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In this article

Gotham City Impostors

PS3, Xbox 360, PC

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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