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Legend of Grimrock - review

Il ritorno all'età aurea.

Per i giocatori di vecchia data gli ultimi mesi hanno rappresentato una sorta di ritorno all'età aurea: generi che erano stati dati per morti e defunti sono infatti tornati alla ribalta, così come molti degli autori che avevano infiammato i cuori degli appassionati negli anni '90.

Prendete ad esempio questo Legend of Grimrock, un gioco di ruolo alla Dungeon Master (sì, avete letto bene) che ad una fredda analisi di mercato non sarebbe neanche dovuto esistere: annunciato oltre un anno fa, ha scatenato nel momento della sua uscita un hype enorme, tanto da portarlo all'apice delle vendite su Steam nel giro di poche ore. Sembra incredibile vero?

D'altronde i ragazzi di Almost Human avevano dimostrato fin da subito di conoscere il terreno su cui avrebbero giocato: filmati in cui venivano presentati alcuni mostri, un solido motore di gioco "old" e, in generale, le numerose chicche che scatenano la salivazione degli appassionati (leggere alla voce "griglie da stampare per poter disegnare la mappa dei dungeon"), erano infatti il chiaro segnale che le cose giravano davvero (e finalmente) per il verso giusto.

Qualcuno è un po' troppo che non mangia...

Poco importa quindi che la trama principale che ci introduce al primo dei tredici livelli del dungeon di Legend of Grimrock sia davvero esile: quattro intrepidi eroi vengono gettati all'interno di una voragine che li porterà negli abissi di una prigione e il loro unico scopo sarà quello di uscirne vincitori (e possibilmente vivi) per guadagnarsi l'agognata libertà. Fine.

Scelto così il livello di difficoltà, fra cui una gustosa modalità oldgamer che vi preclude la possibilità dell'automapping, non resta che gettarsi nella mischia, scegliendo come e in che modo affrontare i freddi abissi di questa prigione sotterranea, persi fra enigmi, mostri e oscure segrete.

La costruzione del party rappresenta la prima, grande sfida: potrete scegliere infatti fra un gruppo di quattro personaggi preimpostati oppure, come immagino farete, costruire il vostro piccolo manipolo di eroi in maniera libera, valutando la migliore combinazione fra le quattro razze (umani, lucertole antropomorfe, minotauri e insettoidi) e le tre classi (mago, guerriero e ladro) a disposizione, ognuna ovviamente con le proprie peculiarità.

"La costruzione del party rappresenta la prima, grande sfida"

Nessun vincolo vi è imposto, sebbene la vostra scelta vada a ricadere direttamente sulla difficoltà con cui procederete nel gioco; d'altronde i veterani ben sanno che aggirarsi per tenebrosi corridoi con un party formato da quattro maghi non è esattamente una scelta che si potrebbe definire come geniale.

Di ragni ne vedrete fin troppi!

Nonostante però già nella creazione del personaggio riecheggino venti del passato, di quando per un singolo punto di abilità avreste venduto anche i vostri parenti più stretti, spiace constatare che la scelta di combinazioni risulta ridotta alla solo casistica sopra riportata, quasi che il team abbia dovuto forzatamente giocare al risparmio in una delle poche aree in cui poteva farlo.

Preso atto della cosa, comunque un neo più che un difetto, non resta che iniziare ad aggirarsi per i vari livelli così da (ri)prendere confidenza con un sistema di comandi oramai in pensione da diversi anni: per muovervi infatti dovrete spostarvi sui quattro assi principali, percorribili sfruttando il gruppo di comandi WASD; per girare su voi stessi invece dovrete sfruttare la Q e la E, con in più la possibilità di utilizzare una visuale libera guidata dal mouse per esplorare meglio alcuni anfratti.

Sì, proprio esplorare, perché se i primi livelli risultano molto lineari e non richiedono molti sforzi al di là del classico trova la chiave-apri la porta, mano a mano che si prosegue nella propria avventura gli enigmi si fanno sempre più tosti, tanto che più di una volta vi verrà la voglia di lanciarvi a testa bassa contro un muro per cercare la classica intuizione geniale: meccanismi, leve, passaggi segreti, tutto quello che potreste sperare lo trovate lì, davanti ai vostri increduli occhi.

"Il senso di avventura che emerge da Legend of Grimrock è qualcosa di epico"

Ed è qui che la macchina del tempo sembra funzionare a pieno regime: il senso di avventura che emerge da Legend of Grimrock è qualcosa di epico, ripresentando emozioni che ormai erano davvero dimenticate e che di colpo vi fanno ricordare perché tiravate le due di notte in compagnia di un righello e della carta millimetrata; la varietà e la profondità dell'opera di Almost emerge peraltro in ogni angolo, distribuita negli infiniti segreti di cui il gioco risulta copioso, tanto che, davvero, non se ne ha mai abbastanza.

Anche i combattimenti, spesso tallone di Achille del genere, rispecchiano la classe dei ragazzi finlandesi: nessun furioso cliccare, ma un ragionato gioco di scherma, con le pause e i tempismi che fanno innamorare ed essere orgogliosi di ogni scelta operata precedentemente; a questo aggiungete una parte dedicata alla magia, divisa su quattro elementi (aria, ghiaccio, terra e fuoco) e otterrete il bilanciamento quasi perfetto per un gioco di ruolo che si rispetti.

In un titolo di questo genere, uno degli aspetti che più solletica la fantasia degli avventurieri è poi proprio il bestiario che viene proposto per dare sfogo alle nostre brame omicide; se i primi livelli lasciano l'amaro in bocca, con il procedere del proprio peregrinare si comincia di contro a fare sul serio, sia a livello di varietà che a livello di difficoltà.

Se già la lumache giganti (uno dei primi mostri) possono rivelarsi letali, a partire circa del terzo livello prendere alla leggera un combattimento è la strada certa per una prematura dipartita di un vostro personaggio e, a conti fatti, anche per il game over, essendo praticamente impossibile sopravvivere in tre.

Il vostro inventario sarà limitato anche dal peso degli oggetti che vi porterete dietro.

Uno dei segreti per restare in piedi è così quello di sfruttare a proprio vantaggio la particolare natura lineare dei movimenti, utilizzando in maniera saggia le quattro direzioni disponibili: procedendo senza soluzione di continuità dovrete cercare di accerchiare i vostri nemici, cercando di esporre di volta in volta il lato meno debole e gestendo al contempo il vostro party nella maniera migliore possibile.

Chiudiamo la parte relativa al gameplay parlando di un aspetto che immagino per molti di voi rappresenti uno dei parametri in grado di spostare la bilancia fra l'acquisto o lo scaffale, ovvero la longevità. Beh, anche qui "caschiamo bene": finire il gioco nell'ipotesi di scoprire circa due terzi di tutti i segreti presenti (di più al primo giro è francamente impossibile) vi porterà via non meno di venti ore. Di questi tempi e di queste epoche, sicuramente è tutto grasso che cola.

"La cura grafica riposta nel rendere al meglio un mondo bidimensionale vecchio stile è encomiabile"

Anche la cura grafica riposta nel rendere al meglio un mondo bidimensionale vecchio stile è encomiabile, tanto che non sentirete assolutamente la mancanza di modelli tridimensionali o di altre diavolerie tecnologiche: Legend of Grimrock si difende assolutamente bene, con uno stile pulito e funzionale e saltuarie concessioni con qualche effetto particolare qua e là.

Questo è il classico nemico che fa male, molto male…

Assolutamente divino è poi il comparto audio, soprattutto per tutto quello che riguarda la colonna sonora, davvero una delizia per qualità e immersione ambientale, mentre per il testo presente, tutto in Inglese, non c'è niente di particolare da segnalare.

Per tutti gli amanti delle mappe disegnate a mano e per chi si sente orfano di un certo tipo di giochi, Legend of Legend of Grimrock è quindi letteralmente "manna dal cielo", un titolo come non se ne vedevano da tempo e capace di riportare alla mente le decine di notti in bianco persi all'interno di questo o di quel dungeon.

Per tutti gli altri, tralasciando la scelta della modalità più difficile (forse troppo ostica per i palati attuali), il titolo di Almost Human potrebbe essere il viatico per il recupero di tutta una serie di capolavori che il tempo o l'incuranza non hanno permesso di fare propri nel momento della loro uscita.

L'unico grosso difetto di Legend of Grimrock è infatti che terminati i tredici livelli si vorrebbe buttarsi subito in un nuovo dungen e le limitazioni a livello di razze e di trama sono solo nei all'interno di una qualità generale davvero molto alta, peraltro offerta a meno di quindici euro.

E ora scusate, ho delle lumache giganti da uccidere…

9 / 10

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Legend of Grimrock

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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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