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Sine Mora - review

Gli sparatutto secondo Suda51.

Nel mondo dei videogiochi c'è un genere che, nonostante il graduale processo di semplificazione a cui le esperienze proposte ai giocatori stanno andando incontro, è sempre rimasto particolarmente impegnativo, al punto tale da trasformarsi in un'esperienza di nicchia riservata a pochi fedelissimi appassionati.

Stiamo parlando degli sparatutto a scorrimento orizzontale e verticale, che nel corso degli anni hanno continuato a far fumare le dita dei giocatori alla ricerca di sfide degne di essere affrontate. La casa che più di ogni altra ha sostenuto le esigenze dei malati di Bullethell Shooter è stata senza ombra di dubbio Cave, recentemente sbarcata anche su iPhone, iPad e sui dispositivi mobile di ultima generazione.

Gli appassionati di Miyazaki non faticheranno a ritrovare un pizzico di Nausicaa in alcuni scorci di Sine Mora.

Questa volta, però, siamo qui a parlare di un gioco sviluppato da un altro studio particolarmente famoso, quello dei Grasshopper Manufacture guidati da Suda51. La versatile genialità di questo team di sviluppo, unito alle grandi ambizioni di Goichi Suda, hanno spinto l'intrepido gruppo ad addentrarsi in un terreno da essi inesplorato nel tentativo di portare una ventata d'aria fresca nel genere degli sparatutto.

Il risultato di questi sforzi è l'interessante Sine Mora, che oltre a distinguersi per un look brillante e ispirato, propone un paio di idee niente male da aggiungere al classico cocktail a base di tempeste di proiettili, boss monumentali e indispensabili power-up.

Come da tradizione per il genere, anche Sine Mora cerca di giustificare l'immensa carneficina che si perpetra su schermo con una trama appena accennata, sviluppata attraverso una serie di dialoghi recitati in una lingua totalmente inventata e opportunamente affiancata da ben più comprensibili sottotitoli.

Affrontando la modalità Storia il giocatore segue, livello dopo livello, le avventure aeree di un manipolo di personaggi impegnato in una sanguinosa ribellione contro i cattivi di turno. La cosa interessante (anche se non si tratta certo di una novità) è che piano piano, giocando tutte le sezioni, si ricostruisce l'intera storia scoprendo anche gli eventi paralleli precedentemente vissuti di riflesso attraverso i dialoghi in game.

Pur non raggiungendo i livelli brucia-neuroni dei prodotti Cave, i pattern d'attacco dei boss di Sine Mora svolgono bene il loro compito.

"Sine Mora, oltre a distinguersi per un look brillante e ispirato, propone un paio di idee niente male"

Al di là di questo dettaglio legato alla trama (che comunque si esaurisce in poche ore), il cuore pulsante di Sine Mora sta nel suo gameplay, che rispetto agli altri esponenti del genere presenta un elemento distintivo piuttosto interessante.

Lo sparatutto sviluppato da Grasshopper, infatti, non fa parte della schiera di titoli in cui un singolo colpo subito basta per andare al creatore, ma rientra nella categoria basata sulla barra di energia. Prima di perdere una preziosa vita, quindi, si devono subire diversi attacchi da parti delle agguerrite navi nemiche.

La differenza rispetto alla concorrenza, tuttavia, è che in Sine Mora l'energia del giocatore è sovrapposta al limite di tempo che scandisce inesorabilmente i ritmi di gioco. Ogni volta che si incassa un colpo, il tempo limite si riduce sensibilmente e, quando questo si esaurisce, si perde una vita.

Ovviamente la gestione del tempo non si basa unicamente su questo principio, visto che c'è una vasta gamma di fattori che interviene nel recupero o nello speco di secondi preziosi. Ogni volta che si abbatte un nemico, per esempio, il timer cresce lievemente, mentre quando si raggiunge uno dei checkpoint sparsi strategicamente nei livelli si ottiene un corposo bonus in perfetto stile Out Run.

Ecco in video cosa cambia tra il livello di difficoltà Normale e quello Insane.

Perfino l'uso delle potenti armi secondarie, utilissime per uscire da situazioni particolarmente complicate, comporta il sacrificio di una parte della riserva di tempo, costringendo continuamente a valutare se sfruttarne o meno le potenzialità.

"In Sine Mora il tempo scandisce inesorabilmente i ritmi di gioco"

Queste armi di supporto, generalmente assimilabili alle smart bomb o alle abilità di altri sparatutto, permettono di lanciare potenti salve di missili, di rallentare il tempo, di espellere due utili pod con cui moltiplicare il proprio sparo principale e via dicendo, con una quantità di combinazioni sicuramente soddisfacente.

Ecco uno dei coreografici movimenti di camera che imparerete a odiare dopo qualche partita.

Nella bastardissima modalità a punti si possono scegliere liberamente il pilota, il velivolo e l'arma secondaria da sfruttare in battaglia, dettaglio che spinge a provare tutte le combinazioni possibili alla ricerca di quella più adatta alle proprie esigenze e agli ostacoli proposti dai vari livelli.

Ostacoli che, naturalmente, sono incarnati da innumerevoli astronavi, da animali ostili e da enormi boss di metà e fine livello, generalmente caratterizzati da sezioni multiple ognuna dotata del proprio schema di attacco, delle proprie bocche di fuoco e dei propri punti deboli.

Affrontando la modalità Storia, senza troppe pretese e caratterizzata da una difficoltà media mai troppo brutale, si prende confidenza con il gioco, con le sue meccaniche e con le caratteristiche dei vari livelli, per poi buttarsi a testa bassa nella ben più gratificante modalità Arcade, pensata appositamente per mettere il punteggio in cima alle priorità del giocatore.

Come accade in ogni sparatutto degno di essere preso in considerazione, anche nella modalità Arcade del titolo Grasshopper il fine ultimo è quello di registrare il punteggio più alto per conquistare la vetta delle classifiche mondiali, in un loop infinito di partite studiate al millimetro.

Dal punto di vista grafico Sine Mora è davvero eccezionale, sia per la vivacissima scelta cromatica che per il design gradevole e ricercato.

Da questo punto di vista Sine Mora svolge un lavoro semplice ma comunque ben studiato, con un sistema di punteggio basato sulla crescita e sulla gestione dei moltiplicatori. Finché si tiene premuto il tasto del fuoco primario il moltiplicatore aumenta e, assieme ad esso, aumentano anche l'aggressività dei nemici e la velocità e il numero di colpi su schermo.

"In Sine Mora il punteggio è basato sulla crescita e sulla gestione dei moltiplicatori"

Basta essere colpiti una volta o ricorrere all'arma secondaria per riportare il moltiplicatore e il livello di difficoltà al punto di partenza, con evidenti ripercussioni sulla prestazione finale. Il risultato è un'esperienza spalmata su più livelli, che permette tanto agli utenti occasionali (grazie alla modalità Storia) quanto ai più irriducibili degli hardcore gamer, di trovare la propria dimensione.

Se a questo aggiungiamo la possibilità di isolare gli scontri con i boss per affrontarli senza dover necessariamente completare il livello che li precede (in modo da affinare la propria abilità studiando tattiche sempre più efficaci) e, soprattutto, la presenza della Modalità Score Attack (per veri campioni, visto che sfida i giocatori a dimostrare il proprio valore con un'unica, preziosissima vita), ecco che Sine Mora assume la connotazione di un Live Arcade da non lasciarsi sfuggire.

Il trailer di lancio di Sine Mora.

Gli unici difetti che ci sentiamo di segnalare sono legati a una trama troppo complessa per uno sparatutto e troppo poco per un'esperienza più approfondita, e la presenza di qualche tempo morto di troppo all'interno dei livelli, spesso occupati da spettacolari panoramiche sapientemente gestite dall'impressionante motore grafico, che però risultano ripetitive già alla seconda partita.

Se amate il genere, quindi, Sine Mora può rivelarsi una piacevolissima sorpresa da affiancare ai classici Cave distribuiti su Xbox LIVE o disponibili su disco fisico.

8 / 10