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Persona 4 Arena - Prova

Il crossover perfetto?

Dopo aver provato a lungo l'interessantissimo Persona 4 Arena, picchiaduro sviluppato dai ragazzi di Arc System Works in collaborazione con Atlus, abbiamo immediatamente pensato di condividere con voi le nostre impressioni al riguardo. Come avrete intuito, questo particolare crossover trasporta i personaggi dell'universo di Persona in un genere a loro alieno, spingendoli a darsele di santa ragione seguendo le dinamiche classiche dei giochi di combattimento.

A quanto abbiamo avuto modo di vedere il risultato finale di questo bizzarro matrimonio è qualcosa di incredibile, sia dal punto di vista grafico che da quello del divertimento. Ovviamente è presto per sbilanciarsi con un qualsiasi tipo di valutazione sul bilanciamento e sulla profondità del fighting system, ma possiamo comunque lasciarci andare a qualche considerazione superficiale.

Il fatto che il team di sviluppo sia lo stesso responsabile di BlazBlue e Guilty Gear appare evidente fin dalle prime partite, visto che anche in questo caso il gameplay si sviluppa tanto orizzontalmente quanto verticalmente, con lunghe combo capaci di iniziare a terra per continuare a svariati metri dal suolo.

Rispetto agli altri titoli realizzati da questi capaci sviluppatori, tuttavia, in Persona 4 Arena sono presenti numerose meccaniche in grado di differenziare in modo evidente il gioco dal resto dei picchiaduro in circolazione.

Il primo elemento che salta all'occhio quando si avvia una partita è la presenza dei Persona, che sotto molti punti di vista fa pensare ai leggendari stand di JoJo. Se avete avuto la fortuna di giocare l'ottimo picchiaduro sviluppato anni fa da Capcom sfruttando la licenza del manga di Araki, non avrete difficoltà a immaginare le meccaniche base di Persona 4 Arena.

In sostanza ogni personaggio è dotato del proprio Persona, un'entità capace di manifestarsi a comando per sfruttare poteri di vario tipo. Se nei GDR della saga originale l'uso dei Persona era associato alle più classiche delle abilità da attivare durante i combattimenti a turni, questa volta il loro intervento deve essere gestito in modo attento per eseguire combo sempre più complesse ai danni del proprio rivale.

La rottura del Persona porta a conseguenze disastrose in termini di capacità offensive e difensive.
Le origini dei personaggi e della storia garantiranno dialoghi ben più piacevoli rispetto a quelli della concorrenza.

Per far questo è necessario imparare combinazioni di attacchi basati su quattro tasti, due (leggero e potente) associati al personaggio in carne ed ossa e altrettanti associati al Persona, normalmente assente dallo schermo (salvo casi particolari) ed evocato all'occorrenza per infierire sul proprio rivale.

Premendo più volte il tasto degli attacchi leggeri si eseguono delle auto-combo, che a seconda della quantità di barre a disposizione possono anche concludersi con una spettacolare SP Skill. A quanto abbiamo potuto capire giocando alcune partite, i margini per sperimentare ci sono tutti, grazie anche alla presenza di tecniche particolari da inserire all'interno delle stringhe.

Oltre alle più classiche Super, ogni personaggio ha a disposizione un'opzione chiamata Furious Action, utile per interrompere la pressione avversaria. I fan di BlazBlue, invece, saranno felici di riscoprire la dinamica del Burst, anche stavolta utilizzabile in difesa per allontanare brutalmente l'avversario, oppure in altre varianti più offensive utili a iniziare le combo più complesse.

"Oltre alle più classiche Super, ogni personaggio ha a disposizione un'opzione chiamata Furious Action, utile per interrompere la pressione avversaria."

Rispetto a BlazBlue, però, il Burst non è limitato a uno per round (trasferibile al round successivo in caso di mancato utilizzo), ma una volta sfruttato si ricarica lentamente. Questo vuol dire che, usando questa tecnica nelle primissime fasi di un round, qualora la sfida durasse abbastanza a lungo sarebbe possibile sfruttarla di nuovo prima della conclusione del match.

L'altra opzione inserita appositamente in Persona 4 Arena è l'All-Out Attack, grazie al quale si può scattare repentinamente verso l'avversario per pestarlo comodamente dentro una coreografica nuvola di polvere in perfetto stile cartoon, per poi concludere il rush con un launcher da manuale o con altre utili opzioni.

Se tutto questo non basta, al favoloso circo di Persona 4 Arena si aggiungono la modalità Awakened (che si attiva quando la salute raggiunge livelli critici e sblocca nuove SP Skill ancor più devastanti di quelle base), e la possibilità di "infrangere" i Persona del diretto avversario, escludendoli dal combattimento.

Questo dettaglio regola il ritmo di tutti gli incontri, costringendo a seguire una certa strategia per non rischiare di trovarsi in netto svantaggio a causa di qualche leggerezza di troppo. La perdita del proprio Persona, infatti, porta con sé la disattivazione di un gran numero di tecniche e abilità, sfruttabili unicamente ricorrendo al potere dei bizzarri e coreografici avatar.

L'uscita di Persona 4 Arena è prevista quest'estate su PlayStation 3 e Xbox 360. Nonostante il mercato dei picchiaduro sia ormai al limite della saturazione, la qualità del design dei personaggi unita a un sistema di combattimento apparentemente versatile e divertente potrebbero rendere questo titolo Atlus una piacevolissima sorpresa.

Naturalmente quando il gioco uscirà anche in versione europea non mancheremo di analizzarlo in modo approfondito, cercando di capire se varrà la pena di abbandonare altri esponenti del genere in favore del nuovo arrivato. L'appuntamento con la recensione è tra qualche settimana!

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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