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Anna - review

L'horror all'italiana dei Dreampainters.

È proprio come nell'incubo: la vecchia segheria abbandonata tra le montagne della Val d'Aosta, con il suo aspetto dismesso ed inquietante. E poi lei, Anna.

Chi è? Perché questo nome è legato a ricordi di amore e morte? Quali terribili segreti si nascondono tra gli splendidi paesaggi delle Alpi?

Si potrebbe iniziare a parlare di Anna elogiandone la produzione interamente italiana ma non è questo che ne fa un bel gioco. Al di là delle semplici considerazioni campanilistiche, infatti, l'avventura horror di Dreampainters sa distinguersi per un'ambientazione curata, una storia ben narrata (o forse sarebbe meglio dire suggerita) e una struttura classica ma non per questo meno appassionante.

In alcuni momenti il gioco si fa davvero inquietante.
Ecco il semplice menu di interazione presente nel gioco.

Fin da subito il gioco si propone come un'avventura grafica punta e clicca vecchio stampo, ma con una visuale in prima persona che trae ispirazione da titoli come Penumbra e Amnesia. Il tasto sinistro del mouse permette l'interazione con gli oggetti sensibili, segnalati da un puntatore rosso, e una volta cliccato fa comparire su schermo un semplice menu con le tre azioni disponibili: esamina, usa e raccogli.

Non manca il classico inventario, accessibile tramite il tasto centrale del mouse o il tasto I sulla tastiera e rappresentato con una griglia 4x3. Gli oggetti possono essere esaminati o utilizzati, sia in combinazione tra loro che con l'ambiente circostante, ed è sufficiente cliccarci sopra per visualizzare il suddetto menu, con l'ovvia assenza dell'opzione "raccogli".

"Fin da subito il gioco si propone come un'avventura grafica punta e clicca vecchio stampo"

In questo caso si può muovere una piccola critica all'interfaccia che richiede troppi click per poter usare un oggetto, quando forse sarebbe stato più semplice assegnare le due azioni a disposizione ai tasti sinistro e destro del mouse, e rendere così più agili i vari passaggi.

Quando è possibile aprire porte o spostare oggetti il puntatore assume la forma di una mano e, tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse e muovendo la visuale, potremo muoverli nella posizione desiderata.

Il sistema è ripreso dai succitati titoli di Frictional Games, ma non funziona in maniera altrettanto efficace, senza per questo pregiudicarne la giocabilità: questo tipo di azioni non sono richieste spesso e si può tranquillamente chiudere un occhio sul difetto.

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L'atmosfera, al contrario, è resa in maniera eccellente, con le luci forti del sole all'esterno e il buio, rotto solo da qualche candela, all'interno. Una sensazione costante di non essere soli ci accompagna per tutto il gioco, sia visivamente, con occhi raffigurati ovunque, sia dal punto di vista sonoro.

"Una sensazione costante di non essere soli ci accompagna per tutto il gioco"

A questo proposito non si può che elogiare il lavoro svolto dai Dreampainters insieme al gruppo musicale Chantry: cigolii, voci soffuse, passi, rumori di fondo, ogni effetto è curato in maniera certosina e a questi si aggiungono le splendide musiche originali, che riescono a riproporsi nel gioco senza mai annoiare.

Il simbolo dell'occhio è una costante di tutto il gioco.
L'inventario è essenziale (la didascalia non è da meno, ndSS).

Gli enigmi, elemento cruciale di Anna, che riflettono gli incubi e la precaria sanità mentale del protagonista, spaziano dalla logica stringente (si può usare dell'acqua per spegnere un fuoco) ad altri più complessi e inquietanti. Non si ha mai a che fare con puzzle che sfiorano l'assurdo o che siano senza senso. Sono invece ben inseriti nell'ambiente, non appaiono forzati e sanno impegnare il giusto.

Si può muovere invece qualche critica a una certa rigidità nel risolvere gli enigmi, che richiedono precisi passaggi e possono essere portati a termine in un unico modo, là dove non sarebbe stato male avere a disposizione una maggiore flessibilità e delle soluzioni alternative.

L'utilizzo dello Unity Engine ha permesso ai Dreampainters di avere a disposizione un impianto grafico solido e di utilizzare anche alcuni dei ritrovati tecnici più moderni; le texture son ben disegnate, alcune pitture sui muri sono davvero disturbanti e, in generale, si ha la sensazione che sia stato fatto un bel lavoro da questo punto di vista. Volendo cercare il pelo nell'uovo, nell'ambiente esterno si nota qualche effetto clipping negli oggetti lontani, ma non trattandosi di un gioco d'azione è un difetto del tutto trascurabile.

Ad onor del vero, in alcune occasioni abbiamo notato un lieve lag nei movimenti del mouse con le impostazioni grafiche al massimo: niente che pregiudichi la giocabilità e, anche in questo caso, si può chiudere un occhio.

"Anna è davvero una bella prova da parte dei Dreampainters"

Anna è davvero una bella prova da parte dei Dreampainters. Il gioco è ben costruito e coinvolgente, che sa attrarre con una storia raccontata in maniera efficace e un'atmosfera ben costruita esaltata dall'ottimo comparto audio.

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I difetti citati nella recensione influiscono solo in maniera marginale nel giudizio complessivo, rendendo Anna un titolo consigliato a tutti gli amanti di horror e avventura per le sue indubbie qualità.

Se queste sono le premesse, non si può che essere fiduciosi per il loro prossimo, già annunciato, progetto.

7 / 10

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Anna

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Elio Cossu

Contributor

Morso da un C64 radioattivo in tenera età, si trasforma lentamente in un videogiocatore accanito e nerd di un certo livello. Lo si trova spesso a frugare tra i giochi indie alla ricerca di qualche perla nascosta.
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