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Sound Shapes - review

LittleBig Symphony.

In un momento particolarmente difficile per PlayStation Vita, in cui la console portatile di Sony cerca di non affondare sotto il peso della mancanza di giochi, arriva Sound Shapes, intrigante puzzle musicale nato da un gran numero di collaborazioni eccellenti.

Riuscirà un gioco tanto particolare, fra l'altro disponibile anche su PlayStation 3, a risollevare le sorti della macchina di Sony? Probabilmente no ma lo scopriremo solo nei prossimi mesi, quando i dati di vendita ufficiali verranno resi disponibili.

Nel frattempo vi proponiamo la nostra recensione di un gioco che, unendo a un'idea tanto semplice quanto geniale elementi ripresi da altri titoli di successo, ha saputo appassionarci e imbambolarci davanti allo schermo della console.

Tutti gli elementi dei livelli possono essere sbloccati e usati a piacimento nell'editor.
Ogni creatura e ogni elemento del livello emettono il proprio suono caratteristico a tempo di musica.

Il concetto base di Sound Shapes è piuttosto semplice: vestendo i panni di una piccola creatura rotonda si devono attraversare livelli dall'aspetto grafico ricco di personalità e, soprattutto, caratterizzati da un tappeto musicale che si costruisce gradualmente seguendo i progressi del giocatore.

Sparse attraverso le schermate, infatti, delle monete luminose devono essere raccolte per incrementare il proprio punteggio finale. Ogni volta che uno di questi elementi viene raggiunto, la colonna sonora in sottofondo si arricchisce di nuovi canali, rendendo l'esperienza globale sempre più avvolgente.

L'idea in sé è abbastanza elementare, così come le dinamiche del gameplay. La creatura messa a disposizione del giocatore è in grado di rotolare, di appiccicarsi ad alcune superfici, di spiccare piccoli salti e, tenendo premuto uno dei tasti dorsali o il tasto Quadrato, di appallottolarsi per guadagnare velocità in discesa.

Questa tecnica, se usata in modo appropriato, si rivela fondamentale per superare alcuni ostacoli particolarmente ostici, permettendo di coprire distanze più ampie con i salti o di velocizzare alcune manovre durante gli spostamenti nei livelli.

"L'idea in sé è abbastanza elementare, così come le dinamiche del gameplay"

Livelli che, almeno a difficoltà normale, non creano mai troppi problemi ai giocatori, rivelandosi più vere e proprie esperienze sensoriali che sfide con cui mettersi alla prova. L'obiettivo ultimo è quello di passare da un checkpoint all'altro il più velocemente possibile, in modo da completare il livello conquistando un buon piazzamento nelle classifiche mondiali.

Ogni album di Sound Shapes vanta collaborazioni incredibili tra cui spiccano nomi del calibro di DeadMau5, Pixeljam, Superbrothers, Jim Guthrie e Beck. Il risultato di questo cocktail micidiale è un'esperienza visivamente e acusticamente toccante, caratterizzata da una qualità artistica che pochi altri prodotti in circolazione possono vantare.

I ritmi di Deadmau5 al servizio di Sound Shapes.

La cosa più esaltante? Tutta questa qualità viene messa completamente nelle mani del giocatore grazie all'ottimo editor di livelli/canzoni inserito all'interno di Sound Shapes. Al pari di quanto accade in LittleBig Planet. Anche in questo nuovo gioiello per le console Sony i giocatori sono i veri protagonisti, avendo la possibilità di creare e condividere la propria visione artistica.

Attraverso l'editor è di fatto possibile creare livelli di ogni genere, a patto di aver sbloccato gli elementi presenti nelle ambientazioni della Campagna principale. Una volta completati tutti i livelli originali, infatti, i loro elementi (visivi e sonori) vengono messi automaticamente a disposizione nell'editor, permettendo di dare sfogo alla propria creatività.

"La gestione dell'editor si affida a un sapiente mix tra touch screen anteriore e touch pad posteriore"

La gestione dell'editor si basa parzialmente sui tasti fisici della console, ma nella maggior parte dei casi si affida a un sapiente mix tra touch screen anteriore e touch pad posteriore, grazie ai quali è possibile selezionare, posizionare e modificare ogni elemento.

Il livello caratterizzato dalla veste grafica dei Superbrothers e dalle musiche di Jim Guthrie ci ha fatto pensare al glorioso Impossible Mission!
Tutti gli elementi di colore rosso devono essere evitati come la peste, a meno che non si voglia morire all'istante e ripartire dal checkpoint.

Prendere dimestichezza con questa particolare modalità di Sound Shapes non è facile, vista la gran quantità di elementi che è possibile modificare e le poche informazioni offerte dal software. Esattamente come accade in LittleBig Planet, anche in questo nuovo titolo per le console Sony è necessaria una certa costanza per ottenere risultati apprezzabili.

Nella maggior parte dei casi il muro della scarsa immediatezza rischia di rivelarsi invalicabile per le cinture nere di creatività completamente digiune di senso pratico e, soprattutto, di memoria visiva. Per imparare a muoversi con naturalezza tra i menu del gioco possono essere necessarie diverse ore di studio e di impegno, ma i risultati finali valgono tutti i sacrifici iniziali.

Non che i comandi siano eccessivamente complessi ma per completare un livello, soprattutto all'inizio, è necessario procedere per tentativi, seguendo un processo creativo lento e faticoso. Fortunatamente, almeno nella versione PS Vita, scorrere tra i menu sfruttando il touch screen rende tutto molto più fluido e intuitivo, così come il touch pad snellisce i comandi per ruotare o scalare a piacimento gli oggetti.

Lo stesso si può dire per la gestione della musica, facilmente plasmabile sfruttando la scacchiera a video dove i quadrati più in alto rappresentano le note più acute e dove il cambio della velocità della battuta può, da solo, stravolgere completamente un brano e rendere orecchiabile anche la più semplice delle melodie.

Un discorso diverso deve essere fatto, invece, per la controparte PlayStation 3 del gioco, ovviamente orfana dei comandi touch tanto utili in questo contesto specifico. Muoversi tra i menu con il pad può essere davvero frustrante, soprattutto se siete stati precedentemente viziati dall'interfaccia della versione Vita.

"Grazie alle sue caratteristiche Cross Platform, acquistando Sound Shapes su uno dei due sistemi si ottiene gratuitamente la controparte"

Grazie alle caratteristiche Cross Platform di Sound Shapes, infatti, acquistando il gioco su uno dei due sistemi si ottiene gratuitamente la controparte mancante, in modo da condividere agevolmente salvataggi e contenuti scaricati o creati personalmente. Grazie al servizio di Cloud Saving si può perfino interrompere una partita su una console e continuarla sull'altra.

Come visualizzare le musiche di Beck? La risposta viene dagli artisti di Sound Shapes.

Sound Shapes, quindi, è in grado di risollevare da solo le sorti della PlayStation Vita? Purtroppo no, ma non certo per problemi legati alla qualità del prodotto. Ci troviamo di fronte a un progetto affascinante, ottimamente realizzato e venduto a un prezzo onesto (poco meno di 13 euro), che però finirà per conquistare solo una certa fascia di utenti, non certo quella di massa.

Il fatto che il gioco sia disponibile anche su PS3, inoltre, se da un lato rappresenta un succoso extra per chi già possiede entrambe le console, dall'altra non invoglierà certo i possessori dell'ammiraglia Sony ad acquistare una PS Vita, vista la possibilità di godersi comunque questo gioiello sul sistema in loro possesso.

Nonostante le sue indiscutibili qualità e l'ottima realizzazione generale, quindi, Sound Shapes non è la Killer Application della PS Vita, principalmente a causa della una scellerata strategia di mercato portata avanti fino a questo momento da Sony con la sua nuova console portatile. Ciò detto, comunque, non pensate nemmeno lontanamente di lasciar perdere questa perla. Ignorandola commettereste una vera leggerezza.

Sound Shapes sarà disponibile sul PS Store dal 15 agosto.

9 / 10

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Sound Shapes

PS4, PS3, PlayStation Vita

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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