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JoJo's Bizarre Adventure HD - review

Le bizzarre scelte di Capcom.

Capcom continua a percorrere a testa alta e col petto in fuori la via dell'avidità, dimostrando ogni giorno che passa di non curarsi minimamente dell'opinione dei propri fan. Abbiamo aperto la recensione di JoJo's Bizarre Adventure HD con parole tanto dure per mettere subito le cose in chiaro: non approviamo le scelte che la casa di Osaka ha fatto con questo ennesimo remake HD.

La cosa triste è che a restare vittima delle strategie commerciali di Capcom è un ottimo gioco che, con un po' di impegno e un pizzico di buonsenso in più, avrebbe potuto trasformarsi in un "must have" imperdibile per tutti gli appassionati della surreale opera di Araki. Il poco impegno profuso nella conversione, unito al prezzo esorbitante a cui il titolo viene venduto (1600 Microsoft Point su Xbox 360 e 19,99 euro su PS3), invece, lasciano a bocca aperta e a portafogli ben chiusi.

Quando anni fa uscì in sala giochi, il picchiaduro di JoJo si mise immediatamente in mostra per il suo design strepitoso, la grande attinenza con il manga di riferimento (nello specifico con la superba terza serie) e la giocabilità veloce, frenetica e piena di opzioni interessanti.

Alcuni Stand permettono di bloccare l'avversario tra due fuochi, costringendolo a difendere con estrema attenzione.
Chiudendo un incontro con una Super si può gustare l'illustrazione che riporta il volto sfigurato del proprio rivale.

Sfortunatamente alcuni problemi di bilanciamento minavano l'esperienza globale, che comunque si manteneva sempre su livelli di eccellenza, in particolar modo per i giocatori più tecnici. La presenza di meccaniche come la schivata o l'Advance Guard, unita alle versatili strategie che potevano esser messe in atto sfruttando gli Stand (di cui parleremo più avanti), rendevano infatti JoJo's Bizarre Adventure HD un gioco particolarmente complesso, complice anche un sistema di combo dai tempi stretti e poco permissivi.

Le successive versioni console, quella PlayStation e quella Dreamcast, si rivelarono profondamente diverse, visto che là dove la console Sony non riusciva ad arrivare graficamente (vedendosi costretta a tagliare brutalmente decine di frame e a ridurre il numero di colori degli sprite), recuperava grazie a uno Story Mode esclusivo così riuscito da essere rimasto nel cuore di tutti i fortunati giocatori che hanno avuto modo di provarlo.

"Quando anni fa uscì in sala giochi, il picchiaduro di JoJo si mise immediatamente in mostra per il suo design strepitoso"

La versione Dreamcast, dal canto suo, pur proponendo una grafica eccellente e diversi personaggi extra rispetto alla controparte Arcade, sul fronte delle modalità non si era prodotta in sforzi degni di nota, offrendo solo uno scialbo Challenge Mode.

Per questo salatissimo remake in HD Capcom ha scelto di prendere come unico riferimento la versione Dreamcast, aggiornandola con il solito filtro (in questo caso piuttosto convincente, grazie all'aggiunta di una piacevole ombreggiatura molto simile a quella già vista in Guardian Heroes), con una modalità per la gestione dei replay e l'ormai immancabile multiplayer online.

Considerando l'ottimo lavoro svolto con Street Fighter III: Third Strike Online Edition, arricchito con sfide, obiettivi integrati al gioco e tante altre opzioni degne di nota, è naturale rimanere insoddisfatti da questa nuova conversione in HD, a maggior ragione se si pensa che proprio il succitato Third Strike è stato venduto alla più ragionevole cifra di 1200 Microsoft Point (14,99 euro).

Visto il prezzo a cui viene propostoJoJo's Bizarre Adventure HD, da questa versione ci saremmo aspettati un succulento mix tra il capitolo uscito su Dreamcast (per grafica e giocabilità) e quello PlayStation (per l'indimenticabile Story Mode), che di certo avrebbe fatto impazzire di gioia un gran numero di appassionati.

"JoJo's Bizarre Adventure HD si basa sulla terza serie del celebre manga di Hirohiko Araki"

Chiusa la lunga (e fondamentale) parentesi relativa al rapporto qualità/prezzo, è arrivato il momento di parlare in modo più approfondito del gioco vero e proprio. Come già accennato, JoJo's Bizarre Adventure HD si basa sulla terza serie del celebre manga di Hirohiko Araki, con i suoi personaggi carismatici e i loro incredibili Stand.

Gli Stand non sono altro che le manifestazioni spirituali della forza d'animo dei personaggi legati in qualche modo al destino del malefico Dio Brando, nemico giurato della famiglia Joestar. A rendere unico questo picchiaduro, almeno all'epoca della sua uscita, era proprio la presenza degli Stand, che potevano essere attivati e disattivati a piacimento tramite la semplice pressione di un tasto, andando a modificare il parco tecniche dei personaggi e il loro approccio agli scontri.

Lo Story Mode della versione Dreamcast (e quindi di questo aggiornamento HD), è meno appagante di quello apparso su PlayStation.
Visto il modello di riferimento, è normale che alcune tecniche di questo gioco possano sembrare assolutamente folli.

Oggi, dopo tanti anni, la meccanica degli Stand non è più esclusiva di questo picchiaduro Capcom, visto che è stata ottimamente reinterpretata da altri titoli (con singoli personaggi, come nel caso di Carl di BlazBlue, o con il cast al completo come nell'imminente Persona 4 Arena, per fare un paio di esempi).

Nonostante questo, però, il perfetto connubio tra un fighting system tecnico e maturo sviluppato dalla Capcom dei tempi d'oro e il visionario design di Araki, è in grado ancora oggi di affascinare migliaia di giocatori.

Sfortunatamente la natura tecnica del gioco si trasforma in un problema da non sottovalutare, in assenza di un qualsiasi tipo di tutorial in grado di introdurre i nuovi utenti agli scontri di JoJo's Bizarre Adventure HD. Nonostante sia ormai consuetudine inserire nei titoli guide più o meno approfondite per far muovere i primi passi ai neofiti, questa volta Capcom ha preferito risparmiare tempo e denaro, lasciando tutto nelle mani dei giocatori.

Per fortuna il Training Mode è abbastanza approfondito e permette di impostare situazioni di ogni genere per mettere in pratica le proprie combo, ma è innegabile che qualche lezione sulle basi del gioco non avrebbe fatto male a nessuno.

"Sul fronte del multiplayer online, durante i nostri test abbiamo riscontrato alcune incertezze del netcode"

A dare qualche possibilità di studio extra è la modalità per la gestione dei Replay, che non solo permette di salvare e rivedere i propri incontri (ottimo sistema per comprendere i propri errori), ma anche di gustare i match degli altri utenti, visualizzando su schermo gli input inseriti e, dettaglio finora inedito per Capcom, le hitbox di ogni attacco, in modo da capire perfettamente ogni singolo contrasto.

Sul fronte del multiplayer online, durante i nostri test abbiamo riscontrato alcune incertezze del netcode, in particolar modo contro gli avversari fuori dai confini italiani. Considerando che la maggior parte della community online è composta, almeno per il momento, da lontanissimi utenti giapponesi, la speranza di trovare connessioni accettabili nelle partite classificate è davvero ridotta.

Se Capcom avesse riservato a JoJo's Bizarre Adventure HD un trattamento analogo a quello di Street Fighter III Third Strike Online Edition, sia in termini di prezzo che di modalità, saremmo stati ben felici di consigliarvene l'acquisto, ma la triste realtà dei fatti ci costringe a suggerirvi di attendere un eventuale (e auspicabile!) calo di prezzo.

Il voto finale, quindi, non deve essere letto come una bocciatura del gioco, del quale vi abbiamo descritto nel dettaglio l'innegabile valore, ma come una critica alla scellerata strategia portata avanti da Capcom.

7 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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