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iPhone 5: è vera potenza?

Il Digital Foundry ragiona su cosa c'è sotto il telaio.

Non si tratta delle specifiche ma dell'esperienza nel suo complesso: questo è il messaggio con cui si è conclusa la la presentazione dell'iPhone 5. Apple è rimasta piuttosto vaga sulle caratteristiche tecniche del suo nuovo smartphone ma ha posto l'accento sugli ovvi miglioramenti tecnici relativi alle dimensioni, alla leggerezza e alla sottigliezza del nuovo dispositivo, capace di andare a oltre il doppio della velocità rispetto al suo predecessore di un anno fa. A parte questo, non ci sono state molte altre novità che siano andate oltre i gridolini di soddisfazione dei fan per quanto riguarda un nuovo docking connector e un cavo di sincronizzazione.

Se teniamo conto del fatto che poche delle informazioni date alla conferenza di Apple erano sconosciute, visto che le voci sul nuovo iPhone era note già da settimane se non mesi, bisogna comunque ammettere che Apple ha organizzato una presentazione interessante.

La novità più interessante riguarda sicuramente le dimensioni dello schermo, aumentate a sufficienza per permettere l'utilizzo di un display widescreen da 1136x640 pixel rispetto ai 960x640 dell'iPhone 4 e del 4S. L'intenzione è di renderlo più intuitivo per gli utenti sul fronte del web-browsing e di offrire un migliore supporto ai contenuti video da 16:9. Si è anche parlato di una riproduzione di classe superiore della gamma di colori che si avvicina al pieno gamut sRGB che abbiamo visto nel nuovo iPad.

Ecco tutte le novità dell'iPhone 5.

Lo scopo di Apple e dell'iniziale campagna di marketing è stato quello di far passare il messaggio che, nonostante le dimensioni elevate, non si tratti di un telefono scomodo da utilizzare come invece accade qualche volta in occasione dei prodotti Android. Da qui il messaggio che il nuovo telefono è più sottile del 18%, più leggero del 20% e il 12% più piccolo in termini di volumetria complessiva rispetto al 4S. Per tutto il resto, l'obiettivo è migliorare il migliorabile per arrivare a un'esperienza utente il più possibile rifinita e piacevole.

"Lo scopo di Apple è stato far passare il messaggio che, nonostante le dimensioni , non si tratti di un telefono scomodo da utilizzare"

Il Wi-Fi è ora più veloce e le funzionalità 4G LTE derivano direttamente dal nuovi iPad, così come la fluidità della navigazione all'interno del nuovo iOS. Ma in termini di reale miglioramento tecnologico, di quello che si trova all'interno del telaio, Apple è stata volutamente generica e questo è strano pensando allo scarso calore con cui era stato accolto il 4S.

Qualche anno fa ci chiedevamo dove il gigante di Cupertino volesse portare la tecnologia iPhone nelle sue incarnazioni successive. Finora la strategia è stata sempre la stessa: prendere il processore dell'iPad, diminuirne la velocità del 20% per preservare una decente durata della batteria e compattare il tutto all'interno dello chassis. Nel caso dell' A5X, le opzioni di Apple erano decisamente limitate: in termini di dimensioni fisiche del chip siamo a un livello nettamente superiore, visto che si tratta di una CPU pensata per gestire la risoluzione uno schermo da 2048x1536, ovvero il Retina display.

Poiché è stato fabbricato a 45nm, l'A5X è anche piuttosto affamato di energia: solo un procedimento costruttivo a 32 nanometri, una soluzione sperimentata con l'A5 sull'iPad 2, in combinazione con il solito downclock, renderebbe l'A5X adatto a uno smartphone di questo genere. Basterebbe anche in questo caso una GPU 2X a rendere un prodotto di questo livello assolutamente irrinunciabile per un'utenza di appassionati che si attende un prodotto completamente nuovo e non un'iterazione del 4S, a sua volta poco innovativo sotto questo punto di vista?

"Basterà una GPU 2X a rendere un prodotto di questo livello assolutamente?"

L'alternativa presente all'interno del nuovo iPhone riguarda invece l'immediato futuro. Parliamo del processore Cortex A15 di ARM abbinato al chipset PowerVR "Rogue", a detta di molti insider dell'industria una GPU più potente addirittura dello Xenos montato su Xbox 360 e potenziato da feature di classe DirectX 11 fuori dalla portata delle moderne console.

La tecnologia è disponibile ma i processi costruttivi per una produzione di massa ancora no, e questo è il motivo per cui le nuove Xbox e PlayStation arriveranno solo alla fine del prossimo anno. Tuttavia, se c'è un'azienda in grado dal punto di vista economico e tecnologico di mettere in campo le risorse per ottenere questo genere di risultato, è proprio Apple.

Da non scartare è un'eventuale alternativa ibrida a questi due a approcci e il fatto che Apple sia rimasta abbottonata sulle soluzioni tecniche adottate fa pensare a qualcosa di particolare e probabilmente innovativo di cui non vuole ancora svelare le caratteristiche. Tuttavia, il fatto che il nuovo telefono sia semplicemente il doppio più veloce rispetto al precedente e che permetterà di giocare con un livello qualitativo simile a quello delle attuali console, potrebbe non corrispondere a realtà una volta che lo smartphone arriverà sui nostri tavoli per i benchmark.

"Molti ritengono che sia stato utilizzato lo stesso procedimento costruttivo di Samsung a 32 nanometri"

Questi riferimenti parrebbero comunque dare delle indicazioni precise su cosa si trova all'interno del nuovo iPhone 5 e probabilmente non stiamo parlando di un PowerVR Rogue sul fronte del chip video. Un semplice boost della performance di solo 2X non rende giustizia alle capacità del chipset di prossima generazione di IMG, stando alle numerose fonti attualmente accreditate: passare invece da un processore PowerVR SGX543 MP2 presente sull'A5 del 4S ad un chip A5X SGX543 MP4, potrebbe essere una soluzione in linea con le tradizionali progressioni tecniche di Apple.

Quando si cerca di migliorare le performance grafiche di una piattaforma in genere si percorrono due strade: o si aumenta la velocità di clock oppure si raddoppiano i processori deputati all'elaborazione grafica. Nel primo caso ne risente il consumo energetico, nel secondo occorre produrre nuove e più costose GPU. Tenendo in considerazione la tendenza a montare hardware di alta gamma sul suo hardware mobile, una mossa verso la GPU dell'iPad è con ogni probabilità la più accreditata, nonché la più semplice da implementare per ottenere quel genere di aumento di prestazioni.

Dove permangono i dubbi è nelle migliorate performance della CPU. Ancora una volta nulla impedisce ad Apple di usare lo stesso processore dual-core Cortex A9 presente su A5 e A5X aumentando la frequenza di clock. Molti ritengono infatti che sia stato utilizzato lo stesso procedimento costruttivo di Samsung a 32 nanometri per aumentare la velocità di clock del Galaxy, ma come questa maggiore potenza sia stata gestita dal punto di vista della dissipazione di calore è tutto da vedersi, anche in relazione alle velocità di clock ottenute.

"I calcoli effettuati tra chi ha già usato l'iPhone 5 parlano di un incremento della velocità da 1.7 a 2.1 volte nella comparazione degli stessi task"

In alternativa, il conto delle CPU potrebbe essere a sua volta raddoppiato, come abbiamo visto con il Tegra 3 e il processore presente sul PlayStation Vita. Un'altra teoria sostenuta da alcuni analisti è la via di mezzo di cui abbiamo parlato poco fa: due processori ARM Cortex A15, o un ibrido come lo Snapdragon S4 processor, con rilevanti aumenti di prestazioni e risparmio di energia rispetto agli esistenti A9.

Una cosa è certa: gli appassionati dei prodotti Apple che hanno già messo le loro mani su questa nuova versione del telefono si sono immediatamente innamorati della sua eccezionale velocità rispetto al modello attuale, e anche le applicazioni ne hanno beneficiato notevolmente.

I calcoli effettuati tra chi ha già usato l'iPhone 5 parlano di un incremento della velocità da 1.7 a 2.1 volte nella comparazione degli stessi task con la quarta versione dello smartphone di Cupertino, ma quanto questo sia dovuto a processore, RAM, memory bus dual channel è ancora tutto da chiarirsi e quindi ogni speculazione sull'eventuale evoluzione di CPU o GPU (o entrambe) rimane valida.

I Firemonkey di Rob Murray rivelano una versione work in progress di Real Racing 3. Una bella anteprima delle capacità tecniche dell'iPhone 5 e del suo nuovo processore A6 processor.

Allo stesso modo, le affermazioni di una potenza di gioco in grado di arrivare alla qualità console sono altrettanto soggettive (e suggestive): Real Racing 3 è un ovvio miglioramento rispetto al suo predecessore a bassa definizione, ma siamo ancora molto, molto lontani dal livello qualitativo di Forza Motorsport o Gran Turismo.

"Secondo Apple, il punto di riferimento è la Playstation Vita"

Secondo Apple, il punto di riferimento è la Playstation Vita. L'architettura di Sony permette agli sviluppatori di adattare il codice alle capacità dell'hardware, un punto di vista avallato anche da John Carmack come un chiaro vantaggio. Nonostante questo, le prestazioni di Real Racing 3 mostrano che il gap tra gli smartphone si stanno riducendo, per quanto sia chiaro che ci troviamo di fronte a un aumento iterativo della qualità grafica e a non una rivoluzione che possa portare a giochi fotorealistici come affermato da qualcuno. Una volta che il PowerVR Rogue arriverà sul mercato e diventerà una piattaforma di sviluppo per l'attuale generazione mobile, questo aspetto dovrebbe diventare sufficientemente ovvio.

Se ci sono alcuni dubbi relativi alle dichiarazioni relative all'A6, si accentrano sicuramente sulla durata della batteria: raddoppiare la potenza annunciando di aumentare anche la durata di utilizzo ha suscitato qualche sospetto, sopratutto se a questo aggiungiamo anche un aumento delle dimensioni dello schermo, e il relativo consumo energetico.

Se Apple vorrà mantenere fede alle sue dichiarazioni dovrà andare molto oltre gli stunt di marketing sulle prestazioni. Tuttavia, il fatto che mai la casa di Cupertino sia stata colta a bluffare apertamente con le prestazioni dei suoi prodotti di punta, la dice lunga sugli assi che Tim Cook e i suoi ingegneri hanno nella manica.

Traduzione a cura di Matteo "Elvin" Lorenzetti.

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Richard Leadbetter

Technology Editor, Digital Foundry

Rich has been a games journalist since the days of 16-bit and specialises in technical analysis. He's commonly known around Eurogamer as the Blacksmith of the Future.
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