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Assassin's Creed III - review

Ubisoft si traveste da Rockstar.

È già disponibile la guida completa di Assassin's Creed III di Eurogamer.it, che verrà costantemente aggiornata con trucchi, strategie, il walkthrough completo scritto e in video del gioco.

Finalmente, dopo ben tre episodi dedicati alle gesta di Ezio Auditore, la saga di Assassin's Creed è giunta al terzo capitolo ufficiale, spostandosi dall'Europa all'America nel tentativo di dare una degna chiusura alla complessa trama scritta dagli sceneggiatori Ubisoft.

Dopo aver passato gli ultimi dieci giorni a combattere nel bel mezzo della Rivoluzione Americana nei panni di Connor Kenway, abbiamo finalmente il via libera per scrivere le nostre impressioni in merito all'ultima fatica della nota compagnia francese che, mai come in questa occasione, sembra aver studiato a fondo l'impostazione narrativa di Rockstar, in particolare quella dell'ottimo Red Dead Redemption.

Viste le dimensioni mastodontiche di questo nuovo progetto Ubisoft, è particolarmente difficile scegliere da che parte iniziare il discorso su Assassin's Creed III, un gioco così vasto da mettere in soggezione anche l'utente più navigato, bombardandolo di informazioni e di compiti da portare a termine o da ignorare del tutto, a seconda del proprio stile di gioco e del desiderio di approfondire o meno l'esperienza cucita insieme dai programmatori.

Se vi state chiedendo quanto Assassin's Creed III differisca dai precedenti episodi, vi basti sapere che nonostante il gran numero di modifiche al gameplay e di interventi di game design, la matrice dell'esperienza è chiaramente la stessa di quelle già sperimentate in passato, con l'ormai riconoscibile struttura a capitoli (o Sequenze, come vengono chiamate nel gioco) e l'alternanza tra sessioni nel passato (all'interno dell'Animus) e nel presente, nei panni di un Desmond sempre più vicino all'eredità lasciata dai Precursori e, teoricamente, alla salvezza del mondo.

Gli enigmi dei Massoni possono essere risolti seguendo gli indizi facilmente isolabili all'interno di alcuni scritti.

A cambiare, però, sono i ritmi della narrazione, che ora appare molto più fluida e amalgamata al gameplay, al punto da far sembrare le azioni portate a termine dal giocatore parte integrante di una storia ben orchestrata.

La trama di Assassin's Creed III si sviluppa attraverso un arco temporale di ben trent'anni, seguendo da vicino l'eterna lotta tra Assassini e Templari, questa volta in un Nuovo Mondo ricco di ghiotte opportunità.

"La trama di Assassin's Creed III si sviluppa attraverso un arco temporale di ben trent'anni"

Iniziando l'avventura single player dell'ultima fatica Ubisoft, tuttavia, è impossibile non rimanere spiazzati. Dopo tanti mesi di presentazioni, pubblicità e manovre di marketing selvaggio concentrate attorno al personaggio di Connor Kenway, è piuttosto strano ritrovarsi nei panni di una figura completamente diversa, che accompagna il giocatore per diversi atti prima di lasciare spazio al protagonista vero e proprio.

Questa sorta di prologo interminabile, pur rivelandosi funzionale alla trama e alla comprensione di alcuni intrecci narrativi alla base di Assassin's Creed III, è decisamente troppo lungo, mostrando con particolare chiarezza la differenza ancora marcata tra Ubisoft e Rockstar, dal punto di vista dell'abilità narrativa.

Nonostante questo, tuttavia, l'espediente sfruttato dalla casa francese per spiazzare il giocatore è piuttosto intrigante, grazie anche alla forza espressiva del personaggio di Haytham Kenway. Questo perfetto gentiluomo è stato infatti caratterizzato con una cura tale da oscurare perfino lo stesso Connor Kenway, palesemente incapace di reggere il confronto anche con il tanto amato Ezio Auditore.

In alcuni casi la voglia di coinvolgere il giocatore ad ogni costo porta a risultati ridicoli, come nella missione in cui si devono coordinare alcuni soldati durante una battaglia.

Pur presentando alcune fasi confuse e qualche buco di sceneggiatura, nell'arco dell'intera avventura la storia di Assassin's Creed III riesce a tenere il giocatore incollato allo schermo, mostrando anche un certo coraggio da parte di Ubisoft nell'interpretazione di alcune situazioni e personaggi storici. Mentre per figure come quelle dei Borgia, infatti, in passato è stato piuttosto facile ritagliare il ruolo dei cattivi di turno (grazie a una serie di testimonianze storiche inequivocabili), in questo caso gli sceneggiatori hanno dovuto lavorare con una certa astuzia per isolare gli antagonisti, che in più di un'occasione navigano all'interno di una zona grigia difficilmente identificabile.

"La pressione prolungata del grilletto destro diventa il comando unico sia per la corsa che per l'arrampicata"

Abbandonando i discorsi legati alla trama e alla componente narrativa, comunque, come si comporta Assassin's Creed III sul fronte del gameplay vero e proprio? Rispetto a Revelations il team di sviluppo ha optato per un processo generale di semplificazione dei controlli, abbandonando elementi ritenuti macchinosi come la lama uncinata e snellendo ulteriormente un sistema di controllo che già ammiccava ai giocatori meno coordinati.

Ecco, quindi, che la pressione prolungata del grilletto destro diventa il comando unico sia per la corsa che per l'arrampicata (abbandonando la pressione ulteriore del tasto A/X), mentre il sistema di combattimento diventa ancor più fluido e intuitivo. Uno degli elementi più discussi dei vecchi capitoli di Assassin's Creed era infatti proprio il sistema di combattimento, da molti ritenuto troppo semplice anche a causa di un'Intelligenza Artificiale decisamente accomodante.

Evidentemente le critiche hanno sortito qualche effetto, visto che Ubisoft ha messo mano agli scontri all'arma bianca cercando di trovare un nuovo bilanciamento capace di soddisfare un maggior numero di utenti. Sebbene le guardie si rifiutino di attaccare in massa per sfruttare la superiorità numerica, infatti, hanno finalmente preso l'abitudine di incalzare il protagonista con maggior aggressività, colpendo con un tempismo tale da costringere spesso a interrompere una combo o a non completare l'animazione delle esecuzioni, rendendo gli scontri leggermente più impegnativi.

La gestione degli attacchi vede ora il tasto X/Quadrato associato agli attacchi normali, il tasto A/X ai colpi in grado di aprire la guardia e il tasto B/Cerchio al contrattacco, che se premuto con il giusto tempismo permette di parare un colpo e di scegliere con calma l'opzione migliore per ribaltare la situazione.

"Ubisoft ha messo mano agli scontri all'arma bianca cercando di trovare un nuovo bilanciamento capace di soddisfare un maggior numero di utenti"

Considerando che in Assassin's Creed III ci si imbatte regolarmente in gruppi eterogenei di guardie, all'interno dei quali si trovano tanto gli scagnozzi base (vulnerabili ai contrattacchi semplici) quanto gli ufficiali o le varianti pesanti o veloci dei soldati, all'interno dello stesso combattimento è fondamentale scegliere con cura i colpi da portare a meno che non ci si voglia trovare con la faccia nella polvere.

Rispetto ai passati episodi, infatti, ci è finalmente capitato di essere messi alle strette e di "morire" in combattimento, complice anche la nuova gestione dell'energia (non più ricaricabile a comando attraverso l'uso delle medicine, ma capace di rigenerarsi automaticamente dopo qualche secondo di tregua) e la presenza di tiratori scelti dotati di mira e di cervello, neutralizzabili sfruttando i loro compagni come scudi umani.

L'ingombrante fardello delle bombe, che sotto alcuni punti di vista aveva danneggiato il gameplay di Revelations, è stato abbandonato completamente permettendo di tornare a un'impostazione più tradizionale e costringendo il giocatore a mettersi in gioco senza demolire a suon di esplosioni il duro lavoro dei designer.

Il trailer di lancio di Assassin's Creed III.

Lo stesso destino delle bombe è poi toccato alle sessioni Tower Defense e al sistema economico basato sul restauro di negozi e monumenti, messi da parte per fare spazio a una gran quantità di nuovi elementi di gameplay più o meno riusciti.

"Il sistema economico di Assassin's Creed III è ora decisamente più corposo e convincente"

Il sistema economico di Assassin's Creed III è ora decisamente più corposo e convincente rispetto a quello visto in passato e ruota interamente attorno alla crescita e allo sviluppo della tenuta in cui Connor si stabilirà nel corso dell'avventura.

Affrontando le missioni della Tenuta, in pratica, si tirano fuori dai guai artigiani e professionisti che, per ringraziare, mettono le proprie arti a disposizione del protagonista, facendo lentamente crescere una comunità in grado di produrre oggetti, beni di prima necessità e materie prime da commerciare via mare o via terra, aumentando così le entrate di Connor.

Nonostante i menu un po' troppo macchinosi e la necessità di gestire gli ordini unicamente dalla Tenuta stessa (costringendo a fare un gran numero di operazioni tutte insieme quando si torna a casa), il sistema funziona a meraviglia, tanto da lasciare un po' d'amaro in bocca nel momento in cui ci si rende conto che il denaro, in Assassin's Creed III, non serve quasi a nulla.

Il gioco è infatti strutturato in modo tale da permettere di andare avanti senza problemi anche con pochi centesimi in tasca, visto che per sopravvivere bastano e avanzano le risorse recuperate depredando i cadaveri dei soldati uccisi.

Durante le battaglie navali è possibile evitare di subire danni mettendosi al riparo. Una scelta poco realistica ma sicuramente utile a migliorare il gameplay.

Lo stesso destino beffardo colpisce anche la caccia, un'altra novità introdotta con Assassin's Creed III. L'ambientazione americana, infatti, oltre a mettere a disposizione del giocatore le città di Boston e New York, offre anche chilometri e chilometri di Frontiera, una terra selvaggia popolata da animali di ogni genere. Vagando per le sue lande è possibile sfruttare le abilità di Connor per cacciare castori, lepri, puma, orsi, alci e decine di specie animali dalle quali si possono recuperare pellicce, denti e altri materiali utili per la realizzazioni di oggetti di ogni genere.

"Il team di sviluppo ha lavorato sodo per cercare di ricreare le dinamiche della caccia, spingendo a cercare indizi e a piazzare trappole"

Il team di sviluppo ha lavorato sodo per cercare di ricreare le dinamiche della caccia all'arma bianca (usando le armi da fuoco, infatti, le pelli delle prede si rovinano inesorabilmente riducendone il valore e l'utilità), spingendo il giocatore a cercare indizi, a piazzare trappole e a utilizzare esche con cui attirare gli animali.

Sebbene l'idea di base sia estremamente affascinante, lo scarso bilanciamento del respawn degli animali vanifica il lavoro dei programmatori, rendendo superfluo l'approccio silenzioso e ragionato. Spesso, infatti, per cacciare con successo basta correre senza meta per la Frontiera, abbattendo uno dei numerosissimi animali che hanno la sfortuna di incrociare il cammino di Connor. In un'occasione ci è perfino capitato di trovare un luogo così pieno di orsi che era possibile 'farmarli' senza sforzo.

L'altra novità introdotta con ACIII, indubbiamente la più riuscita, è quella delle missioni in mare, a bordo del vascello chiamato Aquila. Avviando queste particolari sfide ci si trova al comando della nave per portare a termine compiti di vario genere.

Le condizioni per la sincronizzazione al 100% non sempre seguono una logica cristallina, ma a volte sono pensate solo per rendere il gioco più difficile.

Pur non essendo particolarmente varie (in un modo o nell'altro si finisce sempre con una battaglia navale più o meno impegnativa), queste missioni hanno il pregio di essere tanto belle da giocare quanto spettacolari da vedere. Manovrare l'Aquila per cercare di ottenere una posizione vantaggiosa rispetto alle navi nemiche è un vero piacere e vedere le bordate avversarie infrangersi su un'onda appositamente sfruttata come scudo naturale può garantire una soddisfazione senza fine.

"Le missioni navali hanno il pregio di essere tanto belle da giocare quanto spettacolari da vedere"

Gli scontri navali possono anche portare all'abbordaggio dei vascelli nemici, con il conseguente combattimento sul ponte a base di spade, asce e pistole. Il potenziamento dell'Aquila è uno dei pochi elementi del gioco a richiedere l'investimento del denaro guadagnato attraverso i commerci della Tenuta, visto che presso le apposite botteghe è possibile acquistare nuovi cannoni, munizioni speciali e mille altre diavolerie degne del più temibile dei lupi di mare.

Quanto abbiamo scritto fino a questo momento basterebbe da solo per spingerci a consigliare caldamente l'acquisto di Assassin's Creed III, ma la verità è che l'avventura di Connor ha ancora molte altre frecce al proprio arco.

Essendo sparita la dinamica del restauro degli elementi cittadini, anche la scoperta delle postazioni per i viaggi rapidi è stata cambiata, fortunatamente in meglio. Per attivare le varie stazioni dei viaggi rapidi all'interno delle città, infatti, ora è necessario trovarle esplorando i tunnel sotterranei scavati dai Massoni e risolvendo gli enigmi che ne sigillano le porte.

Presso le taverne si può giocare a una serie di antichi giochi di società, per i quali sarebbe stata gradita la presenza di un tutor virtuale. Invece ci si deve accontentare delle regole scritte in un file di testo.

Questa fase esplorativa è sempre piuttosto piacevole, anche se la presenza della mappa tende a smorzare il senso di claustrofobia e di smarrimento che altrimenti il gioco avrebbe avuto modo di trasmettere. Proprio la presenza della mappa, infatti, rende meno indispensabile l'accensione delle torce che si incontrano lungo la strada, altrimenti fondamentali per segnalare le strade già percorse.

"Il gran numero di missioni secondarie vi terranno incollati alla console per molto più delle 15 ore richieste per il completamento dell'avventura"

Tutto questo è ovviamente affiancato da un gran numero di missioni secondarie che, tra inseguimenti, fazioni, gingilli e consegne, rischiano di tenere il giocatore incollato alla console per molto più delle 15 ore richieste per il completamento dell'avventura nuda e cruda.

Visto che parliamo di un episodio di Assassin's Creed, inoltre, non potevano certo mancare i collezionabili, qui presenti in forme di vario genere. Nella Frontiera è possibile andare a caccia delle solite piume, questa volta distribuite in cima agli alberi o sui tetti delle case coloniali.

A queste si aggiungono le pagine svolazzanti di alcuni manoscritti (che compaiono in zone specifiche della mappa per poi essere trasportate in giro dal vento, costringendo a rincorrerle sui tetti) e gli scrigni da scassinare per recuperarne il prezioso contenuto (soldi, progetti da sviluppare alla Tenuta e via dicendo).

L'avventura prevede anche una serie di missioni da affrontare vestendo i panni di Desmond Miles. Dobbiamo ammettere di essere rimasti piacevolmente sorpresi da queste fasi di gioco, dove l'anonimo protagonista deve mettere a frutto tutto ciò che ha appreso all'interno dell'Animus, senza però poter fare affidamento su alcun genere di interfaccia.

Vediamo le modalità competitive e cooperative del multiplayer di Assassin's Creed III.

Nelle missioni di Desmond, infatti, nessun elemento grafico indica la direzione da seguire, non è presente alcuna mappa e, soprattutto, non appare alcun avviso sui nemici in procinto di attaccare, rendendo i combattimenti molto più intensi e coinvolgenti. Per intercettare i colpi avversari ed eseguire la contromossa, in questi casi, è importante osservare attentamente i movimenti delle guardie, a tutto vantaggio dell'intensità dell'esperienza. L'unico elemento grafico mantenuto nelle missioni di Desmond (dettaglio che stride con la scelta generale, ma che si rivela fondamentale in termini di gameplay) è l'indicatore del sospetto delle guardie.

"Dal punto di vista tecnico Assassin's Creed III riesce a convincere pur presentando una serie di problemi legati all'età del motore grafico"

Dal punto di vista tecnico Assassin's Creed III riesce a convincere pur presentando una serie di problemi più o meno rilevanti legati all'età del motore grafico. Come da tradizione della serie, sebbene il colpo d'occhio generale sia sempre ottimo, quando si analizzano i singoli dettagli emergono diverse imperfezioni, come la scarsa qualità di alcune texture, il pop-up e le compenetrazioni tra i poligoni.

Negli ambienti meno illuminati, poi, i riflessi negli occhi dei personaggi appaiono decisamente esagerati, al punto da farli quasi sembrare completamente bianchi. Qualche problemino tecnico emerge anche sul fronte dei controlli, in particolar modo quando ci si sposta a cavallo nella Frontiera. In questi casi, infatti, finché si rimane sui sentieri battuti fila tutto liscio come l'olio, ma basta uscire di pochi metri dalla strada per far incastrare il proprio destriero in qualche struttura poligonale.

Per esperienza personale possiamo solo consigliarvi di avvicinarvi il più possibile agli obiettivi nella Frontiera seguendo le strade a cavallo, per poi smontare e coprire a piedi la distanza rimanente, magari sfruttando la nuova (e particolarmente riuscita) corsa sugli alberi.

Particolarmente gradita e ben realizzata è poi l'introduzione delle condizioni atmosferiche variabili. Al di là dei cambi stagionali legati ai salti temporali della trama, infatti, in alcune occasioni le condizioni atmosferiche cambiano nel bel mezzo dell'avventura, con improvvisi acquazzoni e tempeste di fulmini davvero coreografiche.

"All'esperienza tradizionale del multiplayer si affianca la piacevole modalità cooperativa chiamata Branco"

Nonostante la vastità dell'avventura single player, anche questa volta la saga di Assassin's Creed contiene un multiplayer pensato per tutti coloro che proprio non riescono a concepire un gioco privo di modalità online.

Anche in Assassin's Creed III torna quindi la modalità che spinge gruppi di giocatori ad abbattersi reciprocamente all'interno di arene più o meno vaste, nascondendosi dal proprio carnefice e puntando con decisione la preda designata in un cruento circolo senza fine.

All'esperienza tradizionale (minacciata dalla presenza dei Punti Erudito), si affianca la piacevole modalità cooperativa chiamata Branco, che in pratica spinge gruppi di giocatori a collaborare per eliminare entro il tempo limite il maggior numero possibile di bersagli controllati dalla CPU.

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A questo si aggiunge, ancora una volta, La Storia dell'Abstergo, un pacchetto di missioni viste dal punto di vista dei Templari, rivali storici di Desmond e dei suoi compagni Assassini.

Pur non essendo esente da problemi, Assassin's Creed III è un ottimo gioco, un'esperienza vastissima che chiunque dovrebbe provare. Il team di sviluppo ha messo così tanta carne al fuoco che qualcosa ha finito col bruciarsi o col cuocersi poco, ma il piatto offerto da Ubisoft è anche il più ricco che questa serie abbia mai garantito. Alcune missioni sono meno riuscite di altre, è vero, ma nonostante questo ci troviamo di fronte alla più alta forma di evoluzione di questo celebre franchise.

È già disponibile la guida di Assassin's Creed III di Eurogamer.it, che verrà costantemente aggiornata con trucchi, strategie, il walkthrough completo scritto e in video del gioco!

9 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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