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Paper Mario: Sticker Star - review

La mascotte di Nintendo fa collezione di figurine.

Trovare delle parole nuove per iniziare una recensione di un gioco della serie dedicata a Mario diventa sempre più difficile, se non impossibile. Nintendo ha intensificato non poco le uscire della sua mascotte negli ultimi anni e tra una corsa con lanci di banane, una partita a tennis e gli immancabili salti su miliardi di piattaforme (che riprenderanno a breve con il capitolo per Wii U, del quale abbiamo appena pubblicato un'anteprima), ecco arrivare una nuova avventura “piatta” appartenente alla serie “Paper”.

Va detto fin da subito che questa volta il team di sviluppo si è sforzato di andare un po' oltre il solito compitino ben fatto ma con poca anima. Nonostante il 90% del gioco rimanga fedele alle meccaniche che hanno reso famosa questa serie parallela, Paper Mario: Sticker Star propone qualche simpatica novità che nelle intenzioni dei suoi creatori avrebbero dovuto dare una notevole rinfrescata al gameplay.

Ancora una volta Mario e i suoi amici si confrontano con un mondo bidimensionale, che mai come in questo caso risulta sottile in tutte le sue manifestazioni. Sia il protagonista, sia tutti gli altri personaggi del gioco, infatti, sono stati realizzati con “fogli di carta virtuali” che gli conferiscono non solo un look immediatamente simpatico, ma li trasformano anche in veri e propri strumenti utili al gameplay. E di solito cosa va perfettamente d'accordo con un foglio di carta? Esatto, un bel rotolino di nastro adesivo.

Gli sticker utili nei combattimenti possono essere staccati dai muri e da qualsiasi elemento dei livelli in cui li troverete appiccicati.

Per tutta la durata dell'avventura avrete a che fare con adesivi di vario genere, che in Sticker Star rappresentano non solo un elemento irresistibile per i collezionisti, ma anche il fattore che tiene insieme (scusate il gioco di parole) tutti gli elementi che compongono il gioco. Ne troverete di molti tipi diversi, dai più comuni che utilizzerete in quantità industriale durante i combattimenti, ai più rari che richiederanno un impegno decisamente maggiore sia per il proprio ritrovamento, sia per l'utilizzo.

"L'esplorazione gioca un ruolo importante nell'economia del gioco ma non come in altri titoli della serie"

L'esplorazione gioca un ruolo importante nell'economia del gioco ma non come in altri titoli della serie. Di tanto in tanto si devono risolvere alcuni semplici enigmi sfruttando una “visuale alternativa”, che si attiva con un apposito pulsante e ricorda vagamente quella utilizzata da Capcom in Okami... solo che questa volta al posto del Celestial Brush avremo a disposizione gli sticker (ancora loro).

La varietà di situazioni a livello di gameplay purtroppo non è uno dei pregi di questo gioco, ma va comunque dato merito ai ragazzi della Intelligent System di essere riusciti ancora una volta a tirar fuori dal cilindro un bel po' di umorismo da una saga che sembra sempre sul punto di varcare la pericolosa soglia del ristagno e della monotonia.

Colpendo un nemico con il martello o saltandoci sopra si guadagna la priorità di attacco nei combattimenti, spesso fondamentale.

Naturalmente non può esistere un Mario RPG senza combattimenti e anche in questo Sticker Star il loro inizio può avvenire in tre modi diversi: venendo a contatto con un qualsiasi nemico si trovi nelle vicinanze, colpendo un nemico per avere priorità di attacco nello scontro o venendo colpiti, perdendo così tale priorità.

"In Paper Mario: Sticker Star le azioni possibili sono legate agli adesivi raccolti fino a quel momento"

Gli scontri avvengono nella classica schermata “a parte”, con Mario nella parte sinistra e i nemici in quella destra. In Paper Mario: Sticker Star le azioni possibili sono legate agli adesivi raccolti fino a quel momento. Il loro utilizzo è estremamente intuitivo, nonostante ne esistano molte varianti, ma per poterli padroneggiare al meglio dovrete impararne i singoli utilizzi, riuscendo a capire quando premere il pulsante al momento giusto per fare più danni o subirne il meno possibile.

Rispetto ai vari Mario e Luigi, i combattimenti risultano purtroppo meno appassionanti e fantasiosi e il senso di deja-vu che si ricava dopo qualche ora viene solo in minima parte mitigato dai suddetti sticker. Va notato inoltre che il bilanciamento di questo elemento di gameplay risulta tutt'altro che perfetto per vari motivi.

Alcuni degli adesivi più rari hanno lo forma di oggetti di uso comune, ma il loro potere è devastante.

Primo, l'album su cui si raccolgono gli sticker è piuttosto limitato e a volte ci si ritrova senza quel particolare tipo di “arma” proprio nel momento in cui se ne avrebbe più bisogno. Secondo, gli sticker più potenti sono anche molto rari, il che significa che non sempre ve li ritroverete a disposizione nei momenti topici e in più occupano un sacco di spazio nel suddetto album, che fortunatamente però si allargherà col procedere del giocom, permettendoci di collezionare ancora più sticker.

"L'album su cui si raccolgono gli sticker è piuttosto limitato e a volte ci si ritrova senza quell'arma di cui si avrebbe bisogno"

La fine della frase precedente mi dà la possibilità di sottolineare quello che forse è il difetto più marcato di Paper Mario: Sticker Star, ovvero la quasi totale mancanza di elementi RPG che consentono di personalizzare il personaggio principale in base al proprio stile di gioco. A parte la possibilità occasionale di aumentare di poche unità gli HP di Mario, i concetti di “esperienza” e “passaggio di livello” in questo gioco non esistono, così come non esistono le caratteristiche base che ogni avventuriero di un GdR ci ha abituati a gestire.

Il mondo è suddiviso in aree, che vengono sbloccate ogni volta che il giocatore riesce a trovare il modo per completarne gli enigmi utili a proseguire nella storia principale. Ogni mini-area (esplorabile mediamente in 3-4 minuti) può tuttavia essere visitata più volte alla ricerca di sticker supplementari e di qualche segreto rimasto ancora nascosto.

Vediamo in azione Paper Mario: Sticker Star in questo filmato.

Esteticamente il gioco è sicuramente piacevole e il 3D è ben sfruttato dal punto di vista visivo, considerato il particolare stile scelto per questa avventura. Il sonoro? È ridotto ai minimi termini e in gran parte mutuato da precedenti Mario di vario genere.

Purtroppo nell'ideazione e realizzazione di Paper Mario: Sticker Star non tutto è andato come da progetto originale e il risultato finale è un titolo che rimane sospeso in mezzo a due generi. Non è un action-RPG come i primi capitoli ma neanche un puzzle-platform come le ultime uscite per Nintendo DS e Wii. È come se gli sviluppatori, indecisi su quale direzione prendere, abbiano deciso di rimanere nel mezzo per non correre troppi rischi.

Paper Mario: Sticker Star si ferma a qualche passo dal voto superiore a quello che vedete qui sotto. Ciò significa che i fan di questa particolare serie “parallela” non dovrebbero lasciarselo scappare, tenendo però sempre ben presente che alcune scelte di design fatte da Nintendo potrebbero far storcere il naso anche a loro.

7 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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