Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Liberation Maiden - review

C'è vita sull'e-Shop del 3DS.

Quanti giochi originali avete acquistato sull'e-Shop del Nintendo 3DS? Stiamo parlando di quei titoli realizzati appositamente in versione scaricabile per la console portatile 3D, merce rara in un negozio online che solo ora, in netto ritardo rispetto ai diretti concorrenti, sta cercando di muovere i primi passi nel mercato moderno.

Grazie all'intervento di Level 5, i titoli della gustosa compilation Guild 01 hanno iniziato ad approdare in Europa proprio attraverso il rinsecchito e-Shop di cui sopra, venduti singolarmente a un mese di distanza l'uno dall'altro.

Ad aprire le danze di questa operazione è Liberation Maiden, frenetico sparatutto nato dalla collaborazione tra Grasshopper Manufacture (guidata dal solito Suda 51) e lo Studio Bones, responsabile di anime del calibro di Fullmetal Alchemist.

Da questa miscela esplosiva non poteva che emergere un gioco estremamente interessante e curato che però, come vedremo in seguito, non è esente da alcuni problemi che gli sviluppatori avrebbero tranquillamente potuto evitare.

I filmati animati presenti nel gioco lasciano semplicemente a bocca aperta.

Liberation Maiden è uno sparatutto in terza persona ambientato 100 anni nel futuro, in una versione del Giappone decisamente diversa da quella che conosciamo. Nel mondo messo insieme da Suda e dal suo team, infatti, il paese del Sol Levante è riuscito a trovare il perfetto equilibrio tra natura e tecnologia, ma si vede costretto ad affrontare l'invasione di una nazione straniera i cui metodi di sfruttamento del suolo non tengono minimamente conto del povero Pianeta Azzurro.

Ad affrontare a viso aperto la minaccia straniera è Shoko Ozora, che nel filmato introduttivo accetta il ruolo di presidente di New Japan e, con esso, i comandi dell'incredibile mech chiamato Kamui, sotto molti punti di vista simile agli Orbital Frame visti in Zone of the Enders.

"Una volta avviata la partita si viene immediatamente accolti dal primo dei numerosi filmati animati"

Una volta avviata la partita si viene immediatamente accolti dal primo dei numerosi filmati animati presenti nel gioco, che in quanto a realizzazione tecnica lasciano davvero a bocca aperta. Ogni dettaglio, dalle animazioni alla regia, passando per il doppiaggio (in Inglese) e la colonna sonora, riportano alla mente le migliori produzioni del mercato degli anime, ma considerando che i responsabili di tali sequenze sono i ragazzi dello studio Bones, non potevamo aspettarci nulla di diverso.

Finito il video arriva il momento di affrontare la prima missione, caratterizzata dall'immancabile tutorial che permette di prendere confidenza col sistema di controllo e con le dinamiche di gameplay messe insieme da Suda e Grasshopper.

Durante gli scontri con i Boss l'uso dello strafe non è necessario, visto che il gameplay cambia leggermente.

Se avete giocato Kid Icarus Uprising, vi basti sapere che il sistema di controllo di Liberation Maiden ricorda molto da vicino quello del titolo Nintendo, con l'analogico sinistro adibito al controllo del mech, il dorsale sinistro usato per abilitare lo strafe e il touch screen impegnato per sparare ai bersagli su schermo.

"Il sistema di controlla ricorda molto quello di Kid Icarus Uprising"

L'unica arma inizialmente a disposizione della protagonista è lo Shield Bullet, che può essere sfruttato sia a scopi offensivi che difensivi. Evitando di sparare ai bersagli, infatti, attorno alla bella Ozora si forma una sorta di scudo in grado di intercettare alcuni colpi nemici. Essendo la barriera formata dai missili che il mech è in grado di sparare, tuttavia, attaccando i nemici si rinuncia alla copertura, costringendo ad affidarsi a rapide manovre evasive.

Tale scelta di gameplay è piuttosto interessante, visto che costringe il giocatore a studiare come bilanciare l'attacco e la difesa durante la propria lotta per la difesa delle fonti energetiche del Giappone.

Andando avanti con il gioco, comunque, si sbloccano altre armi (come l'utile laser che può essere usato ininterrottamente fino al suo surriscaldamento), mentre nelle fasi finali degli scontri con i Boss si può fare affidamento sul Sacrifice Drive, il più classico degli attacchi finali durante il quale è necessario muovere velocemente il pennino in senso circolare sullo schermo, un po' come accadeva in alcune fasi di Ouendan per DS.

L'effetto 3D distintivo della console non appare mai troppo marcato in Liberation Maiden, sia nelle fasi di gioco che durante i filmati animati.

Nonostante l'impostazione generale dei combattimenti di Liberation Maiden sia davvero divertente, questo gioco scaricabile per 3DS ha più di un problema che gli impedisce di ottenere una valutazione più alta rispetto a quella che potete vedere in fondo all'articolo.

Sebbene cerchino di mettere il giocatore in una discreta varietà di situazioni, grazie anche alle missioni secondarie da completare rigiocando più volte lo stesso scenario, i cinque livelli del gioco appaiono spesso troppo simili tra loro, con una struttura generalmente basata sull'eliminazione di alcune strutture secondarie prima dell'apparizione dell'immancabile Boss di fine livello.

"Gli scenari, piatti e scarni, stridono fortemente col trionfo visivo delle scene d'intermezzo animate"

A rendere ancor più evidente la sensazione di ripetizione del gioco sono gli scenari, così piatti e scarni da stridere fortemente con il trionfo visivo delle scene d'intermezzo animate. Tutte le città nipponiche in cui ci si trova a combattere in Liberation Maiden, infatti, sono realizzate in modo molto simile, con interminabili distese d'acqua e decine di edifici da abbattere per fare spazio alla natura, prima di fronteggiare gli enormi Boss.

Boss che, a differenza di quanto accade nella maggior parte degli sparatutto, in questo gioco non si distinguono per il loro design. I combattimenti con i nemici di fine zona sono sempre piuttosto spettacolari (anche perché l'azione cambia leggermente, con il mech di Ozora in grado di muoversi solo lateralmente attorno al perno centrale rappresentato dal Boss, del quale si devono evitare gli attacchi e colpire i punti deboli), ma l'aspetto dei bersagli non è mai minaccioso come ci si aspetterebbe.

Il trailer di Liberation Maiden.

Un altro problema particolarmente importante di Liberation Maiden è l'assenza di un sistema di controllo per i mancini, che in pratica sono costretti ad affrontare l'esperienza in modo piuttosto scomodo, tenendo la console con la mano dominante ed eseguendo i movimenti di precisione con la destra. Nulla a cui non ci si possa abituare, ma è comunque una mancanza che non potevamo mancare di segnalare.

"La longevità di Liberation Maiden è più che accettabile"

Considerando che stiamo parlando di un gioco scaricabile venduto a 7,99 euro, la longevità di Liberation Maiden è più che accettabile, soprattutto in virtù della gran quantità di contenuti da sbloccare e, per chi apprezza questo genere di sfide, per la possibilità di mettersi alla prova cercando di realizzare punteggi sempre più alti.

Questa performance di Grasshopper e Suda 51 su 3DS è quindi caratterizzata da un buon rapporto qualità/prezzo, anche se con qualche accorgimento in più sarebbe potuta essere davvero memorabile. Così com'è, invece, Liberation Maiden è semplicemente un buon gioco d'azione senza troppe pretese.

7 / 10

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

In this article

Liberation Maiden

iOS, Nintendo 3DS

Related topics
A proposito dell'autore
Avatar di Filippo Facchetti

Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

Commenti