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Call of Duty Black Ops II: Revolution - review

Tra skateboard e zombie, Black Ops II ci presenta la sua rivoluzione.

Per il primo contenuto scaricabile di Call of Duty: Black Ops. II, Treyarch ha deciso di fare le cose in grande offrendo non solo le classiche quattro mappe multigiocatore e uno scenario aggiuntivo per Zombi, ma anche una nuova arma, Pacekeeper e una modalità completamente inedita, sempre per Zombi.

Ricordiamo che Revolution sarà disponibile su Xbox Live Marketplace a partire dal 29 gennaio, al costo dei canonici 1200 Microsoft Points. Coloro in possesso di Season Pass potranno, ovviamente, ottenere le mappe senza costi aggiuntivi. Le date ed i dettagli riguardanti le altre piattaforme verranno comunicati più avanti dalla stessa Activision.

Le quattro mappe hanno in comune ben poco, se non la capacità di adattarsi a praticamente tutte le modalità di gioco di Call of Duty: Black Ops. II. Forse mancano un po' di verticalità, elemento compensato da un design piuttosto ricercato.

La mia preferita è probabilmente Grind, un po' per via del suo design, un po' perché si sposa alla perfezione col gameplay frenetico di Call of Duty. Grind è ambientata in uno skate park di Venice Beach e sarà immediatamente riconoscibile per i colori, i murales, ma soprattutto le tante rampe presenti. L'avere muri arrotondati non è solo un vezzo estetico, ma diventa anche un elemento del gameplay, dato che costringe i giocatori a rimanere al centro del percorso per non emergere con la testa oltre il bordo superiore.

Grind.

Un altro elemento caratterizzante è la struttura centrale nella quale si riversano i tanti percorsi presenti, tutti sufficientemente angusti e corti da poter nascondere agguati o consentire repentini capovolgimenti di fronte. Come dicevamo è una mappa veloce, frenetica, divertente, nella quale si muore tanto e spesso, soprattutto a causa della mancanza di linee di tiro pulite e di punti facilmente difendibili.

"Profondamente diversa nella resa è Mirage, una mappa ambientata nel deserto dei Gobi, in Cina"

Simile concettualmente, ma profondamente diversa nella resa è Mirage, una mappa ambientata nel deserto dei Gobi, in Cina. Anche in questo caso i tanti percorsi esterni convergono in una struttura centrale, solo che le dimensioni della mappa e la linearità degli stessi tragitti si adattano meglio ad armi a medio raggio. La presenza di alcune dune sabbiose che hanno invaso questa struttura alberghiera consente di conquistare delle posizioni sopraelevate dalle quali provare a controllare il campo di battaglia.

Discorso analogo per l'hub centrale nel quale convergono tutti i percorsi principali. Qui gli scontri saranno piuttosto cruenti, dato che sarà possibile irrompere dall'alto e provare a bersagliare gli avversari al riparo delle balaustre che circondano le balconate superiori. Mirage è forse la mappa meno iconica e riconoscibile del pacchetto, ma rimane comunque capace di garantire tanto divertimento, soprattutto nelle partite ad obiettivi dove i percorsi piuttosto lineari e la possibilità di combattere anche sulla media distanza rendono difficile arroccarsi in determinate postazioni.

Downhill.

Downhill è invece ambientata in Europa, più precisamente a Rhone Alpes, località sciistica sulle Alpi francesi. È una mappa innevata, la prima di Black Ops. II, di dimensioni medie, caratterizzata dalla presenza di un'ovovia centrale in continuo movimento e perlomeno due postazioni con linee di tiro sufficientemente pulite da spingere i tiratori ad arroccarsi lì. Fortunatamente vi saranno altrettanti percorsi esterni protetti da affioramenti rocciosi che consentiranno di spostarsi da un lato all'altro della mappa con sufficiente sicurezza, per provare a stanare i cecchini.

"Downhill è invece ambientata in Europa, più precisamente a Rhone Alpes, località sciistica sulle Alpi francesi"

L'edificio centrale, simmetrico, è diviso dalla teleferica che potrebbe essere sfruttata come riparo mobile per piombare alle spalle di qualche nemico, ma potrebbe anche rappresentare un pericolo, dato che ucciderà chiunque venga travolto da una delle sue cabine. Downhill è piuttosto versatile e si adatta piuttosto bene a qualsiasi tipologia di giocatore e di modalità.

L'ultima mappa, forse la più riconoscibile, è Hydro. Ambientata in Pakistan, nei pressi di una diga che regola le acque del fiume Indo è, ad una prima occhiata, piuttosto comune per via della struttura simmetrica e delle linee piuttosto lineari, che portano ad un grande corridoio centrale solitamente teatro degli scontri più cruenti. Diciamo solitamente perché ad intervalli regolari questa porzione della mappa verrà completamente inondata dall'acqua, che travolgerà chiunque si farà sorprendere al suo centro.

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Questo, se da una parte obbliga ad evacuare velocemente il campo di battaglia per non regalare inutili kill agli avversari, dall'altra costringe per alcuni secondi i giocatori a sfruttare i passaggi secondari, decisamente più angusti e scomodi da usare e nei quali potrebbe attendergli ogni tipo di sorpresa. Anche senza l'elemento acquatico, Hydro sarebbe una mappa ben studiata con una parte aperta, nella quale affrontarsi sulla media/lunga distanza, e un'altra chiusa, molto più facilmente difendibile e adatta agli scontri a corto raggio.

"Durante la nostra prova abbiamo utilizzato prevalentemente il Peacekeeper, l'arma bonus di Revolution"

Durante la nostra prova abbiamo utilizzato prevalentemente il Peacekeeper, l'arma bonus che vi verrà messa a disposizione con Revolution. La si riconoscerà immediatamente dal colore bianco della sua scocca, differente da qualsiasi altra arma mai comparsa nei vari Call of Duty. Si tratta di un ibrido tra un SMG e un fucile d'assalto, visto che combina la maneggevolezza dell'uno con il raggio e la precisione dell'altro. In effetti Peacekeeper si è rivelata un'arma piuttosto versatile e adatta a quasi tutte le situazioni, particolarmente alle mappe di Revolution e al loro essere molto varie. L'impressione non è comunque quella di trovarsi di fronte ad un'arma sgravata, quanto di uno strumento di morte senza particolari debolezze, ma anche specifici punti di forza.

La seconda metà di Revolution è dedicata, ovviamente, alla modalità Zombi. Die Rise è, infatti, una nuova mappa nella quale provare a sopravvivere all'apocalisse di non morti in compagnia di altri tre amici. A differenza degli altri scenari nei quali occorre semplicemente fuggire verso l'uscita, in Die Rise dovrete imparare a menadito la mappa, essendo quest'ultima ricca di trappole, di scorciatoie, ma anche di vicoli ciechi.

Hydro.

Vi troverete, infatti, in cima ad un palazzo pericolante e dovrete farvi strada fino alle sue fondamenta, cercando nel frattempo di sopravvivere alla solita orda zombi. Come dicevamo, la strada da percorrere non sarà né semplice, né lineare e potrete scegliere spesso tra due percorsi differenti. Già all'inizio potreste decidere di scendere i primi piani lentamente collezionando dollaroni o infilarvi nell'ascensore pericolante e precipitare direttamente più in basso.

"La seconda metà di Revolution è dedicata ovviamente alla modalità Zombi"

Poco dopo, invece, sarete costretti a lanciarvi da un palazzo all'altro. In base alla lunghezza del salto potreste capitare su di un piano o quello inferiore, elemento che potrebbe costringervi a separarvi dal gruppo nel caso di errore. E sapete tutti benissimo quanto sia pericoloso rimanere isolati a lungo.

Questo non sarà oltretutto l'unico baratro a cui dovrete fare attenzione, tanti sono i punti nei quali poter cadere nel vuoto, cosa che vi costringerà a rimanere sempre lucidi, anche durante fughe a perdifiato. Un ulteriore elemento caratterizza la mappa sono i labirinti interni nei quali dovrete muovervi, che potrebbero, anche in questo caso, farvi perdere le tracce del vostro gruppo.

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In altre parole Die Rise è una location molto divertente per le vostre avventure zombi, per via di un design piuttosto ispirato che tra un'accentuata verticalità, i labirintici e angusti corridoi, le scorciatoie e i tanti baratri vi terrà impegnati, inizialmente forse più degli stessi non morti.

"Die Rise è una location molto divertente per le vostre avventure zombi"

La novità assoluta di Revolution è però rappresentata da Turned la nuova modalità che vi consentirà di vestire i macilenti panni di uno zombie. Solo che più che assomigliare a Versus di Left4Dead o a Infected di Halo, Turned sembra una versione Zombi di Payne Killer di Max Payne 3. In altre parole tutti i giocatori cominceranno la partita come zombi. Il primo a trovare la cura si tramuterà in essere umano. Da quel momento in poi il giocatore sano dovrà cercare di sopravvivere il più a lungo possibile dall'assalto degli infetti. Questo tempo, solitamente, sarà piuttosto limitato, un po' per la maggiore velocità di movimento degli zombi, un po' per la lentezza con la quale si ricaricano le armi a disposizione dai sopravvissuti. Dopo ogni uccisione di uno zombie, però, verrete dotati di una nuova arma, sempre più potente.

Comunque e in ogni caso, il primo zombie a toccare un giocatore sano si tramuterà in umano, mentre colui che inizialmente era umano tornerà a fare parte del gruppo di zombie. In questo modo vincerà la partita colui che totalizzerà, alla fine del tempo stabilito, il punteggio maggiore dato dal numero di trasformazioni in essere umano e dalle uccisioni effettuate in questo stato.

Mirage.

A differenza della classica modalità Zombi, Turned è un tipo di gioco competitivo e molto veloce, filosoficamente più simile al classico multiplayer di Call of Duty che alla sua variante coi non morti. E', infatti, una modalità da una partita e via, che si completa in pochi minuti e richiede davvero poco tatticismo, ma regala molto divertimento. Controllare gli zombi è, infatti, esilarante, un po' per via di come corrono, un po' per l'urlo che cacciano durante la corsa.

"Lo stesso verso farà sobbalzare colui che vestirà temporaneamente i panni dell'umano"

Lo stesso verso farà sobbalzare colui che vestirà temporaneamente i panni dell'umano, dato che solo grazie all'udito potrà individuare i giocatori fuori dal suo raggio visivo. Questo provoca divertenti siparietti, soprattutto quando verrete colti alle spalle da uno zombie di cui ignoravate l'esistenza e salterete letteralmente sulla sedia per la sorpresa.

Peccato per la presenza di un'unica mappa, che limiterà, soprattutto sul lungo periodo, l'appetibilità di Turned e per una gestione troppo lenta degli upgrade delle armi, elemento che sarà troppo spesso il motivo del vostro contagio. Con qualche piccolo accorgimento e un po' più di varietà Turned ha comunque le potenzialità di diventare una presenza fissa dei prossimi Call of Duty, soprattutto per la sua natura pick & play, così adatta al dinamico shooter Activision.

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Call of Duty Black Ops II: Revolution non sarà la rivoluzione promessa dal titolo, ma è di sicuro un DLC solido, ricco di contenuti dall'ottima qualità. Le quattro mappe per il multiplayer coniugano una piacevole estetica ad un ottimo design, mentre grazie alla sua duttilità Peacekeeper ha tutte le carte in regola per diventare l'arma preferita di molti.

Per quanto riguarda Zombie possiamo dire che Die Rise è uno scenario piuttosto ispirato, grazie al suo sviluppo verticale e ai tanti percorsi alternativi, mentre Turned è una modalità frenetica e divertente, con la quale divertirvi in compagnia degli amici.

8 / 10