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Sniper Elite: Nazi Zombie Army - review

L'armata delle tenebre made in Germany.

La moda degli zombie game non accenna a placarsi e nella ridda di titoli dedicati ai cadaveri ambulanti s'inserisce quasi a tradimento anche lo spin-off che recensiamo oggi, ovvero Sniper Elite: Nazi Zombie Army. Si tratta infatti di un gioco realizzato con lo stesso motore di Sniper Elite V2, di cui si più considerare quasi un DLC, non fosse per il fatto che è completamente standalone.

Non serve quindi possedere l'originale e la campagna singleplayer di Sniper Elite: Nazi Zombie Army è giocabile in solitario o con la collaborazione di altri tre giocatori, in una riedizione d'epoca del gameplay cooperativo che abbiamo già sperimentato negli ultimi Left 4 Dead.

La trama è ovviamente un pretesto per mettervi contro una legione di fanti della Wermacht tedesca già spediti al creatore a causa degli eventi bellici del secondo conflitto mondiale. Il fatto che il Fuhrer cercasse ogni modo per vincere la guerra, ci autorizza a pensare che avesse architettato anche la soluzione finale dell'armata zombie da lanciare contro le forze alleate.

La modalità cooperativa è sicuramente il pezzo forte di questo zombie game. Restate vicini e condividete le munizioni in ogni situazione.

Nei panni di un soldato americano verrete travolti dall'invasione nel momento in cui questa si scatena: la trama vi vede quindi immersi nella campagna tedesca cercare un automezzo per arrivare a Berlino e trovare un modo per sconfiggere definitivamente il Terzo Reich, anche in versione putrefatta e ambulante.

"La meccanica di gioco prende a prestito molti elementi da Sniper Elite 2"

La meccanica di gioco di Sniper Elite: Nazi Zombie Army prende a prestito molti elementi da Sniper Elite 2 ma sostanzialmente si tratta di due giochi piuttosto diversi. Nel primo caso l'attenzione degli sviluppatori era concentrata verso la creazione di un gameplay essenzialmente stealth, che vedeva il giocatore passare da un riparo all'altro per trovare la posizione migliore da cui affrontare sia fanti nemici intenti ad assaltarlo, sia alcuni cecchini posizionati tatticamente per portarlo allo scoperto e fargli commettere un errore fatale. In Sniper Elite: Nazi Zombie Army, a parte qualche rara eccezione di cui parleremo tra poco, la componente stealth è invece quasi del tutto assente.

Il gameplay sfrutta il rodato meccanismo dell'orda che riuscirà sempre e comunque ad arrivarci addosso a prescindere dall'eventuale posizione di vantaggio da cui potremo frantumare crani a colpi di Mosin Nagant come Jude Law ne Il Nemico alle Porte. Ben presto la massa riesce sempre a finire fuori dalla visuale di tiro e per non essere travolti occorre mollare il fucile di precisione e appostarsi in punti strategici come scale, porte o strettoie improvvisate e preparare con calma l'arma automatica in dotazione per fare lo sporco lavoro del corpo a corpo. In questo caso l'abilità nel piazzare colpi singoli (o brevi raffiche) alla testa è indispensabile per stendere definitivamente i camerati risparmiando munizioni.

Alcuni spezzoni del gameplay singleplayer di Nazi Zombie Army: apprezzabile la safe house con tanto di armeria.

Ad aiutarci nell'opera di difesa tornano utili granate, mine e dinamite per alleggerire la pressione, ma rimane il fatto che il grosso del lavoro va fatto a distanza ravvicinata, come potete vedere dai filmati a corredo della recensione. Quando ci si sposta da una zona all'altra capita praticamente sempre di essere assaliti in campo aperto e in questo caso, oltre al gioco di gambe, occorre usare qualche astuzia (e tanto esplosivo) per portare a casa la pellaccia e arrivare alla prima safe house disponibile ove rifornirsi di munizioni o cambiare del tutto arma.

"La monotonia del gameplay è spezzata da alcune situazioni particolari"

La monotonia del gameplay è spezzata da alcune situazioni particolari dettate essenzialmente dalla conformazione dello scenario e dalle diverse caratteristiche dei nemici che dobbiamo affrontare. Gli zombie stupidi e lenti che ci arrivano addosso in massa sono la norma. Il problema sono i bombaroli in stile Serious Sam che corrono con un paio di granate innescate e fermarli in mezzo a un gruppo di zombie è sempre fonte di grande soddisfazione.

Più avanti nel gioco si trovano anche soldati giganteschi dotati di MG42 particolarmente resistenti alle nostre schioppettate in mezzo agli occhi, ma anche improbabili cecchini demoniaci in grado di saltare da un tetto all'altro e scheletri non propriamente in linea con lo spirito decomposto di Sniper Elite: Nazi Zombie Army.

Un bel colpo alla testa e passa la paura…

I livelli a disposizione sono cinque e per affrontarli tutti occorrono sei o sette ore trascorse ad affrontare orde in apparenza infinite, andando alla ricerca di armi e munizioni e scappando a gambe levate da frotte di zombie troppo nutrite. Ovviamente il meglio di sé Sniper Elite: Nazi Zombie Army lo da giocando in compagnia di qualche amico in modalità cooperativa.

"I livelli a disposizione sono cinque e per affrontarli tutti occorrono sei o sette ore"

In questo caso si ripercorrono esattamente gli stessi scenari del singleplayer ma con un piccolo particolare da non sottovalutare: il numero di cadaveri ambulanti è direttamente proporzionale ai giocatori umani presenti in partita che possono prendere le sembianze del tiratore americano protagonista del singleplayer, di uno scienziato, un soldato russo o un ufficiale nazista.

Il numero di nemici cambia in modo sostanziale la giocabilità rispetto alla campagna in solitario, esattamente come ci si aspetta da ogni titolo di questo genere: nelle situazioni di assedio è consigliabile dividersi i compiti tra chi si preoccupa di fare piazza pulita sulla distanza e chi invece fa in modo che nessuno si avvicini al gruppo al punto da spezzare la coordinazione e quindi la capacità di difendersi con efficacia.

Tutti e cinque i livelli presenti nel gioco sono affrontabili in modalità cooperativa, il pezzo forte di Nazi Zombie Army.

Quando si gioca in compagnia di sconosciuti, la latenza si rivela spesso un problema visto che la lobby è automatica e non è possibile scegliere le zone geografiche in cui si trovano i nostri compagni, spesso connessi da molto lontano. Meglio quindi invitare direttamente tre amici e infatti i nostri test effettuati con giocatori italiani ed europei sono stati molto positivi, permettendo un gameplay quasi privo di lag, un aspetto molto importante quando la precisione è un elemento essenziale.

"Quando si gioca in compagnia di sconosciuti, la latenza si rivela spesso un problema"

Questa variante di Sniper Elite 2 alterna quindi alcuni buoni pregi a difetti altrettanto conclamati, derivati in gran parte dalla stretta parentela con Sniper Elite 2. Nella prima categoria troviamo un'ottima balistica e buona fisica dei corpi, che insieme alle cervella spappolate e ai crani disintegrati messi in mostra dalla X-Ray cam durante i migliori centri al rallentatore, rappresentano un elemento unico nel panorama degli shooter moderni. Quando la situazione si scalda e l'orda inizia a farsi pressante, è richiesta parecchia abilità per portare a casa la pelle: agli alti livelli di difficoltà è necessaria anche una certa oculatezza nel risparmiare munizioni posizionando nel modo giusto mine ed esplosivi.

Sebbene il gioco sia a tratti abbastanza spassoso, non mancano punti di debolezza piuttosto evidenti che condizionano parecchio la valutazione finale. Il primo riguarda la qualità altalenante del level design di alcuni scenari, non sempre molto azzeccati sotto il profilo della conformazione.

Nazi Zombie Army tecnicamente non è male, con alcuni begli effetti e una fisica azzeccata. Peccato per il level design non eccezionale.

Gli interni degli edifici sono spogli e poco caratterizzati (vengono usati fin troppo spesso caseggiati bombardati per permettere al giocatore di muoversi liberamente), mentre per i balletti in campo aperto ci si limita spesso a girare in tondo in anonimi piazzali, indietreggiando per evitare di farsi sopraffare. Alcune porzioni di un paio di livelli sono inoltre abilmente riciclate da Sniper Elite V2, a conferma di come il lavoro del team di sviluppo si sia concentrato sulla realizzazione degli zombie che non sul level design vero e proprio.

"Gli interni degli edifici sono spogli e poco caratterizzati"

Queste lacune si riflettono nella scarsa varietà di situazioni in cui il giocatore può trovarsi, che possiamo riassumere nelle due descritte all'inizio della recensione: solo il coop riesce a mascherare parzialmente questa monotonia, obbligando, in particolar modo ad alti livelli di difficoltà, ad un efficace coordinamento tra i vari membri del gruppo e all'oculatezza nel minare i punti strategici delle mappe.

Se i Rebellion avessero lavorato con più attenzione a nemici alternativi al solito bombarolo suicida e messo da parte gli scheletri (più adatti sicuramente a un gioco fantasy), la qualità del gameplay ne avrebbe giovato senza dubbio. La longevità è comunque discreta, visto che per esplorare tutti e cinque i cinque livelli occorrono almeno altrettante ore di gioco e il fattore rigiocabilità è perlomeno abbastanza elevato.

Ecco le situazioni più frequenti in cui potremo trovarci. Gli zombie demoniaci che ci sparano addosso con tanto di maschera antigas sono un po' troppo...

Del resto, non sembra nemmeno lecito pretendere il livello qualitativo di titoli tripla A da un gioco venduto su Steam a undici euro e che, tutto sommato, fa abbastanza bene il suo sporco lavoro di divertire, pur senza proporre chissà quale innovazione nel settore degli zombie game.

7 / 10

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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