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Total War: Rome II - prova

Lo strategico che tutti attendevano.

Nell'arco di una stagione SEGA si è trasformata dalla casa di Sonic nella regina degli strategici. Merito della recente acquisizione di Relic Entertainment che, con Company of Heores 2, si appresta ad invadere i negozi a breve. Ma è soprattutto merito di Creative Assembly, storico sviluppatore per PC che con la serie Total War è stato in grado di conquistare tantissimi giocatori in tutto il mondo.

Due milioni solo lo scorso anno, numeri impressionanti, soprattutto considerando che nel 2013 il team inglese non pubblicato alcun gioco o espansione. E se consideriamo che il capitolo più amato della serie è sicuramente Rome: Total War, capirete facilmente quanta attesa ci sia intorno a Total War: Rome II.

Consapevole delle aspettative dei fan, Creative Assembly ha lavorato duramente per realizzare l'esperienza più vasta e dettagliata possibile, migliorando il gioco praticamente sotto ogni punto di vista. Partiamo per esempio dalla mappa, che con le sue 183 regioni è grande circa il doppio di quella originale. Avrete la possibilità di combattere e governare l'Impero Romano al massimo del suo splendore, quando controllava i territori da Gibilterra fin oltre la Persia, e dall'Egitto fino ai paesi del nord.

Ogni area sarà caratterizzata da specifici tratti, oltre che estetici: le città tedesche ad esempio differivano fortemente da quelle nordafricane, anche solo a livello funzionale. Ogni esercito sarà formato da unità che si avvarranno di tattiche uniche, in grado di simulare nel miglior modo possibile le caratteristiche storiche di ogni fazione. Gli eserciti egiziani utilizzeranno, per esempio, un gran numero di truppe a bordo di cammelli ed elefanti, mentre i romani saranno maestri nell'avanzare a testuggine e nel costruire mezzi d'assedio.

Ogni esercito sarà unico, sia esteticamente sia come unità riprodotte.

Ovviamente, avendo preso in considerazione tanti popoli diversi, emergeranno delle similitudini tra alcuni schieramenti: Creative Assembly ci tiene però a precisare che saranno tutti giustificati da ragioni storiche, ovvero che anche nella realtà gli eserciti combattevano in maniera similare.

"Ogni regione farà quindi parte di una provincia e reagirà in maniera automatica alle decisioni prese a livello più alto"

Per poter governare un territorio così vasto, senza per questo perdersi in una microgestione troppo puntuale, gli sviluppatori hanno pensato al sistema delle province. Ogni regione farà quindi parte di una provincia e reagirà in maniera automatica alle decisioni prese a livello più alto. Gli editti potranno essere emanati a livello provinciale, evitando quindi di dover selezionare area per area lo stesso comando, oltre che dando al territorio determinati bonus.

Nuovo sarà anche il sistema di sinergie tra le diverse città. Ogni insediamento, infatti, non sarà più autosufficiente e si reggerà sulla produzione di altri centri abitati più piccoli. Questo vuol dire che sarà possibile indebolire una capitale attaccando prima le sue città satellite, tagliando così le sue linee di rifornimento per la produzione locale. Un altro tocco di classe è legato alla resa estetica dei diversi insediamenti. Essi evolveranno in base alla loro dimensione e produzione, andando a modificare i territori circostanti. Una città tedesca ricaverà il legno necessario per i suoi edifici tagliando i boschi circostanti, mentre un villaggio costiero coltiverà le zone umide intorno a sé.

Saranno poi migliorate le opzioni diplomatiche a disposizione del giocatore, che d'ora in poi potrà cercare di venire a patti con le altre fazioni, minacciarle o persino provare ad assassinare un rivale, aprendo di fatto a nuove possibilità che travalichino i campi di battaglia.

Le battaglie saranno combattute contemporaneamente a terra e in acqua.

Il cuore di Total War: Rome II rimane comunque nella strategia della guerra. Per questo tutto, dalle relazioni diplomatiche ai rapporti commerciali, sarà legato alla vostra capacità sul campo. Prima di ogni combattimento sarà possibile osservare una sorta di storico dell'esercito avversario in modo da capirne la forza e l'esperienza. Ciò servirà anche ai vostri avversari per conoscervi e studiare meglio le vostre mosse.

"Gli eserciti acquisiranno esperienza in battaglia, conquistando maggiori bonus di attacco e di difesa, sempre che sopravvivano"

Questo anche perché gli eserciti avranno alcune funzionalità in stile gioco di ruolo. In altre parole acquisiranno esperienza in battaglia, conquistando maggiori bonus di attacco e di difesa, sempre che riusciate a farli sopravvivere ad un combattimento. Un ulteriore incremento delle statistiche potrà essere dato dagli eroi, unità speciali ispirate ovviamente a famosi condottieri, che potrebbero cambiare il corso della battaglia.

All'E3 non abbiamo avuto modo solo di scambiare quattro chiacchiere con gli sviluppatori ma anche di condurre una breve campagna, tanto per saggiare le potenzialità di Total War: Rome II. La battaglia era ambientata sul Nilo e vedeva gli Egizi impegnati a mantenere la posizione su di una collina, assediata da un manipolo di soldati romani. Nel frattempo nelle acque adiacenti due flotte si fronteggiavano, una per sbarcare i legionari di sopporto all'esercito dell'impero, l'altra per impedire che i nemici ricevano rinforzi.

Data la posizione di vantaggio e il numero di truppe superiore, la Battaglia del Nilo si è rivelata molto semplice da affrontare nei panni degli Egizi: mantenendo la posizione, il gran numero di arcieri e di baliste a disposizione dei nordafricani ha fatto a tempo ad assottigliare le fila nemiche prima che le compagnie a bordo di elefanti finissero ciò che rimaneva dell'esercito.

Ecco la Battaglia sul Nilo di Total War: Rome II.

Al contrario, controllando i Romani abbiamo dovuto fronteggiare diverse sfide contemporaneamente: la prima è stata quella di disimpegnare le navi da trasporto dai nemici per far sbarcare i rinforzi. Data la superiorità avversaria abbiamo dovuto sacrificare qualche vascello per permettere agli altri di liberarsi del loro carico in tempo prima di venire aggredite. La seconda difficoltà era data dal provare a raggiungere la cima della collina prima che gli avversari decimassero l'esercito con frecce e baliste. E infine il terzo ostacolo era il tempo: di lì a poco gli Egizi avrebbero ottenuto ulteriori rinforzi e quindi non era possibile cincischiare o provare ad attirare in trappola l'esercito avversario. In altre parole è stata una débâcle.

Graficamente è difficile chiedere di più ad uno strategico. Total War: Rome II è dettagliatissimo, muove centinaia di unità contemporaneamente ed è storicamente accurato. Le ambientazioni sono sia varie e conformi al luogo dello scontro, sia ispirate e ben disegnate. Non vediamo l'ora di stringere d'assedio qualche città.

Con buona pace di Company of Heroes 2, Total War: Rome II è stato il miglior strategico dell'E3. Il prodotto Creative Assembly unisce una fase gestionale profonda e vasta ad uno strategico spettacolare da vedere, divertente ed impegnativo.

I tanti amanti della serie Total War dovrebbero attendere con ansia il 3 settembre.

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Luca Forte

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Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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