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Time & Eternity - review

Tante idee, poco stile…

Recensire un JRPG è sempre difficile, soprattutto quando sai che migliaia di persone leggeranno il tuo articolo e ne parleranno. È difficile perché, in un genere così importante da aver visto crescere la maggioranza dei giocatori odierni (o almeno così è stato per noi), restare oggettivi e concentrati solo sul comparto critico non è uno scherzo, anzi spesso è controproducente.

Perché? Perché da che l'attenzione dei giocatori si è spostata sugli sparatutto ed escono sempre meno giochi di ruolo giapponesi, sono esplose tante piccole nicchie. Degli spezzoni di mercato che ci hanno sì regalato gemme come Fragile Dreams o Eternal Sonata, ma anche titoli terribili come i misconosciuti Valhalla Knights e Mana Khemia.

Il rischio quindi è di lasciarsi trascinare dai ricordi, perdendo di vista la reale qualità del gioco e accontentandosi di gridare al capolavoro per uno stile nippofilo e ormai sempre più raro. Un rischio che, lo ammettiamo, anche noi abbiamo corso quando ci siamo apprestati a recensire Time & Eternity.

L'universo di gioco, secondo i più ovvi canoni del genere, si regge tutto sulla vicenda di una principessa di nome Toki, una ragazza dolce e piuttosto carina che è in procinto di sposarsi col suo principe azzurro. Come spesso accade però, lo sposalizio non finisce bene e a metà della cerimonia la festa viene interrotta dai cattivi della situazione, intenzionati a mandar tutto a monte. Stranamente però questi stereotipati ninja non rapiscono Toki (strano, siamo sicuri sia un videogioco?) ma uccidono il suo fidanzato. Un atto che, grazie ai poteri di Toki, dà inizio a un viaggio indietro nel tempo, volto a evitare che il fattaccio accada.

L'idea di associare sprite a fondali 3D tutto sommato non dispiace ma la realizzazione tecnica non è all'altezza. I livelli sembrano presi di peso da un gioco dell'inizio di questa generazione.

Peccato che qualcosa vada storto e che mentre Toki si ritrova nel corpo di una sé stessa di sei mesi più giovane, il suo lui farà invece una fine peggiore, incarnato nelle fattezze di un draghetto blu che seguirà la protagonista in qualità di famiglio. Un artificio per consentire al giocatore di assistere a simpatiche scenette e che vedranno protagonista la piccola bestiola azzurra, Toki e le sue prosperose amiche.

"La trama gioca molto sui poteri della protagonista, derivanti dalla presenza nel suo corpo di due anime"

Una storia che non ha nulla di speciale, dipanandosi lentamente ma inesorabilmente dall'inizio alla fine senza troppe sorprese, a parte forse una piccola peculiarità. La trama gioca molto sui poteri della protagonista, derivanti dalla presenza nel suo corpo di due anime (e quindi due personalità) ben distinte. Insieme alla rossa Toki avrete quindi l'opportunità di controllare la bionda Towa che, esteriormente identica alla sua controparte, nasconde però un carattere più energico e aggressivo.

Il titolo parte quindi da un'idea originale, che però non viene sfruttata al meglio. Al di là di una minima inflessione nei dialoghi infatti, il gioco non cambia a seconda del personaggio che state utilizzando, né tantomeno vi dà l'opportunità di scegliere che personaggio utilizzare. Il cambio avviene ad ogni level up, costringendovi ad utilizzare ogni volta una o l'altra protagonista e a gestire, non una ma due schermate differenti del menù, in modo da creare il giusto set up per ogni una di loro.

Toki e Towa possono infatti usare diverse armi e abilità, almeno nelle sezioni più avanzate del gioco, garantendo un minimo di varietà ai combattimenti e un'ulteriore differenziazione delle due. Una mossa necessaria se si tiene conto del fatto che, fino alla fine, non controllerete altri che questi due personaggi, che in fin dei conti sono la stessa persona.

I comprimari sono abbastanza vari e i piccoli maniaci dell'ecchi apprezzeranno poi i non pochi rimandi al genere.

L'ampiezza del party non è quindi il punto di forza di Time & Eternity, che però comprende una nutrita sfilza di comprimari e comprimarie, tutte disegnate in uno stile a metà tra lo shojo e l'ecchi. Un tentativo non proprio riuscito di accontentare tutti e che ha dato luogo a una discontinuità stilistica peculiare. Il gioco s'ispira, nel character design, a molti dei classici del genere, ma non riesce ad eguagliarli, proponendo uno stile fin troppo sui generis e colmo di ovvietà. Si va dalle lolite alle ragazze prosperose, passando per gli animaletti da compagnia in stile pelouche, ninja vari e personaggi maschili che ricordano, molto alla lontana, quelli degli ultimi Tales of.

"Mentre il mondo di gioco è in 3D, personaggi, nemici ed NPC vari sono realizzati in due dimensioni"

Una carenza non eccessiva, è vero, ma inconcepibile se si considera quanto Time & Eternity dovrebbe puntare su questo aspetto. Il punto forte del gioco dovrebbe stare, almeno a detta degli sviluppatori, appunto nel design e nel comparto animato, un aspetto molto più presente che in altri titoli. Il gioco nasce infatti dalla collaborazione di Imageepoch (gli sviluppatori) e Satelight (Metropolis, Vampire Hunter D), che ha curato i personaggi e le loro animazioni.

La peculiarità del titolo sta appunto nel fatto che mentre il mondo di gioco è in 3D, personaggi, nemici ed NPC vari sono realizzati bidimensionalmente, a mo' di anime. Un'idea ottima sulla carta ma che, unita alla scarsa cura di questo comparto, mostra ben presto diversi punti deboli. In primo luogo i personaggi molto spesso appaiono incollati sui fondali, peraltro pessimi, senza alcuna logica e coerenza. Le ombre mal realizzate spiccano nel contesto, per non parlare del fatto che, e ciò è vero anche per le animazioni dei personaggi principali, i movimenti di PG ed NPC si risolvono in una manciata di animazioni, realizzate con un numero di frame visibilmente insufficiente.

Vediamo il magico mondo di Time And Eternity in questo trailer.

Scarsa cura è stata riposta anche nei combattimenti. Spesso troppo semplicistici, si possono ricondurre al superato paradigma degli incontri casuali: tanti combattimenti identici, ripetuti e ripetitivi che interrompono la narrazione in modo fastidioso. E se pensate che in un JRPG questa meccanica sia tuttora accettabile, ci penserà il sistema di combattimento in tempo reale utilizzato dagli scontri a farvi cambiare idea.

"Il gioco propone tanti combattimenti identici, ripetuti e ripetitivi, che interrompono la narrazione in modo fastidioso"

Basato unicamente sulle possibilità di attaccare e schivare, vi costringerà a trascorrere gran parte del tempo a premere destra o sinistra sulla levetta per evitare gli attacchi nemici, sparando o usando la spada (a seconda che siate vicini o lontani dal nemico) per annientare i poveri malcapitati. A ciò si aggiungerà un discreto numero di abilità offensive tutte uguali che non riescono a risollevare la meccanica degli scontri.

Insomma come molti dei titoli di Nis, Time & Eternity è un prodotto di nicchia, per pochi appassionati che apprezzano il genere e che non sono interessati a meccaniche particolarmente innovative o a realizzazioni tecniche eccessivamente curate. Peccato che la scarsa cura mostrata nello sviluppo non competa a farlo emergere neanche nella sua nicchia. Troppo semplice, troppo ripetitivo e soprattutto troppo insulso a livello narrativo, il titolo perde una grande occasione.

L'idea di camuffare questo JRPG da anime ad esempio è sì ottima ma mal realizzata, e se a ciò si aggiunge il fatto che il gioco tutto sommato diventa ben presto ripetitivo con quest tutte uguali e sub-quest ancora più scialbe, ci si rende presto conto del perché la storia di Toki e Towa dovrebbe restare sugli scaffali, a meno che non siate grandi appassionati del genere.

4 / 10

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A proposito dell'autore
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Fabio Davide

Contributor

Giocatore fin dalla più tenera età, fagocita di tutto ma digerisce solo i veri capolavori. Dopo 7 anni nel settore del gaming aveva pensato di trovarsi un lavoro nella ristorazione, ma poi ha ceduto al fascino di Eurogamer.
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