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Dota 2 - review

È valsa la pena aspettare due anni di beta?

Dopo una beta durata ben due anni, Dota 2 è finalmente e totalmente disponibile per tutti coloro i quali vogliono cimentarsi nel difficile mondo dei MOBA, i multiplayer online battle arena, ovvero i figli illegittimi del predecessore di Dota 2 e capostipite del genere.

In questi due anni di beta League of Legends ha rosicchiato una discreta fetta di giocatori diventando probabilmente il titolo più giocato nel settore (e forse uno dei più giocati al mondo), e anche se i due titoli sono molti simili, ci sono alcune sostanziali differenze che rendono Dota 2 leggermente diverso, non migliore né peggiore, solo diverso.

Per prima cosa, Dota 2 è probabilmente uno dei pochissimi giochi al mondo a essere realmente e totalmente free-to-play. Fin da subito infatti potrete contare su tutti gli eroi disponibili, e sono più di 100, mentre nello shop troverete solo ed esclusivamente nuove skin per i personaggi e altri oggetti che non influenzano in alcun modo le statistiche del gioco.

Ecco il Warlock. Ovviamente l'evocazione è il suo pane quotidiano.

Questi eroi si dividono in tre categorie principali, basate sulla loro caratteristica di riferimento. Quelli sotto la categoria "strength" si basano sulla forza, e sono quasi sempre gli eroi più coriacei, che puntano al corpo a corpo e riescono a sopportare più danni. Gli eroi "agility" sono quelli che usano tattiche più trasversali, o colpiscono da una distanza di sicurezza, o magari colpendo l'avversario alle spalle.

"Gli eroi si dividono in tre categorie basate sulla loro caratteristica di riferimento"

L'ultima categoria, "Intelligence" è ovviamente dedicata agli eroi che fanno affidamento sulla magia. Hanno spesso un ruolo di supporto e danno il meglio di loro nella parte avanzata del gioco, quando i punti esperienza gli hanno permesso di sbloccare le magie più letali.

I match si basano sullo schema classico del genere, due basi da distruggere, torrette da eliminare, tre vie principali, molte strade secondarie dove "junglare" (ovvero muoversi di nascosto per cercare di sorprendere alle spalle gli avversari) e mostri sparsi per la mappa con cui fare soldi ed esperienza in più.

La base è l'unico punto in cui l'energia si recupera velocemente, ma non l'unico dove comprare gli oggetti.

Tuttavia paragonato a LoL, ci sono alcune differenze sostanziali, che rendono il gioco radicalmente diverso rispetto al suo concorrente. Per prima cosa, il consumo del mana. Le abilità di Dota 2 consumano molto più mana rispetto a LoL, ogni magia dev'essere quindi calcolata con cura, soprattutto all'inizio del gioco, per evitare di rimanere a secco o spendere troppi soldi in pozioni.

"I match si basano sullo schema classico del genere"

Il secondo fattore importante è il cosiddetto "denying". Esattamente come in LoL, uccidere i creeps, ovvero le unità gestite dal computer, porta soldi ed esperienza, così come l'eliminazione di torrente, tuttavia in Dota 2 potete uccidere anche i vostri creeps e distruggere le vostre torrette, quando ormai sono perdute per negare all'avversario l'esperienza e i soldi, una tattica avanzata che consente di limitare i danni, ma espone a eventuali contrattacchi, visto tocca avvicinarsi molto al nemico.

Un terzo elemento interessante è la possibilità di farsi recapitare gli oggetti direttamente sul campo di battaglia, grazie al corriere, ovvero un asinello, che può essere reso ancora più veloce con un paio di ali, che dal negozio vi porterà gli acquisti in pochi secondi, anche mentre state combattendo, senza dover per forza tornare alla base.

Dopo una lunga fase di studio, la situazione può farsi vagamente concitata.

Gli oggetti sono abbastanza diversi rispetto a LoL. Intanto, per acquistarne alcuni dovrete andare in un negozio situato in mezzo alla mappa, e inoltre, hanno molte più abilità attive che passive, che necessitano quindi di un buon tempismo per essere usati con profitto.

"Per acquistare alcuni oggetti è necessario andare in un negozio situato in mezzo alla mappa"

Anche il teleport è gestito in maniera diversa rispetto a LoL. In quest'ultimo infatti è un'abilità con un cooldown abbastanza lungo che permette di teletrasportarsi vicino a una torretta o un creep alleato, in Dota 2 invece è una pergamena che tutti possono acquistare a poco prezzo e che permette di spostarsi rapidamente e più di una volta. Una possibilità che, se usata intelligentemente, può stravolgere le sorti di uno scontro.

Un punto a favore in cui Dota 2 vince senza dubbio su LoL è la presentazione generale. Senza niente togliere alla caratterizzazione dei personaggi di Riot, le mappe e i personaggi del titolo Valve sono realizzati con una grafica migliore, con voci migliori e con un tocco in più di ironia (le frasi di scherno fra due personaggi rivali sono delle chicche).

Il Dragon Knight deve il suo nome al fatto che può trasformarsi in un dragone, ottima mossa quando state per dare il colpo finale.

Un aspetto negativo rispetto a LoL è che non esiste la resa, per tutti quei casi in cui la vittoria è palese e si vuol accorciare i tempi. Quindi se l'avversario è in palese vantaggio, ma si muove con lentezza, la situazione può diventare particolarmente frustrante. Inoltre, mentre in LoL potete assegnare delle rune e dei punti abilità che modificano per sempre le statistiche dei vostri personaggi, qualunque essi siano, in Dota 2 non esiste questa possibilità, ogni match è una tabula rasa in cui tutti partono con le stesse possibilità.

"Avere tutti gli eroi disponibili fin da subito rende la curva di apprendimento ancora più ripida"

Per concludere, la possibilità di avere tutti gli eroi disponibili contemporaneamente fin da subito rende la curva di apprendimento ancora più ripida, e il breve tutorial messo a disposizione da Valve non è certo sufficiente per mettervi al riparo da disfatte, errori e conseguenti insulti da parte dei vostri compagni di squadra.

Il metodo migliore per imparare questo genere di giochi è senza dubbio farsi aiutare da un giocatore più esperto, che sappia dirvi fin da subito cosa si fa e cosa non si fa. Tuttavia, anche se riuscite a trovare un mentore, sappiate che avrete bisogno di moltissime ore di gioco per riuscire ad afferrare l'essenza di DOTA 2 (anche se il sistema di matchmaking cercherà sempre di mettervi di fronte ad avversari simili), e anche quando sarete giocatori esperti, ci sarà sempre la situazione nuova da affrontare.

In mezzo alla mappa scorre un fiume, ed è qui che i due schieramenti inizieranno le loro schermaglie.

Si perché la grande forza di Dota 2, e dei MOBA in generale, è la stessa del poker. Non esiste una mano uguale all'altra, non hai mai la sicurezza di spuntarla e i nervi saldi sono una componente fondamentale.

Il nostro consiglio dunque è che dovrete seriamente considerare l'idea di dare una chance a Dota 2 (se già non lo state divorando dalla beta) perché è un titolo veramente profondo e interessante, in cui è facile capire le meccaniche di base, ma molto difficile poter dire di essere diventati bravi. Un titolo in cui il bilanciamento tra le varie parti è stato certosino, e continua tutt'ora, patch dopo patch, in cui le variabili da tenere in considerazione sono tantissime, forse troppe.

L'unico suggerimento che vi diamo è, come già detto, di cercare una guida per rendere l'impatto col gioco meno duro e di essere consapevoli del fatto che, se Dota 2 dovesse entrarvi nel sangue, rischiate seriamente di non giocare ad altro per molto, molto tempo.

9 / 10

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Lorenzo Fantoni

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Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.

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