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GT Academy 2013 - articolo

Siamo andati a Vallelunga per l'emozionante finale!

Vallelunga - Hanno macinato record con Gran Turismo, si sono sfidati dal vivo in estenuanti prove di forza e agilità, si sono poi seduti su un bolide vero e hanno dato gas per un'ultima importantissima prova.

Eccoli lì, sono i dodici finalisti italiani della GT Academy 2013. I sei migliori verranno poi spediti in Inghilterra per sfidare lungo le geometrie di Silverstone i rispettivi campioni dei sedici stati europei in gara.

Tra di loro solo uno avrà la possibilità di diventare un pilota, un pilota vero, e correre per una scuderia Nissan/Sony e dimostrare che sì, partendo da un videogioco le cose si possono fare dannatamente serie e maledettamente interessanti.

L'edizione 2013 si è svolta in modo pressoché identico a quelle passate: stesso luogo (l'elegante autodromo di Vallelunga situato a pochi chilometri a Roma), e stesse prove, un mix per testare fisico e nervi, reso ancora più diabolico dal caldo torrido che ha contraddistinto la giornata.

Vitantonio Liuzzi dà il benvenuto ai dodici sfidanti italiani.

Sarà che molti di loro sono gli stessi dello scorso anno (ma chi è partito per Silverstone non può più partecipare) e dell'anno precedente, sarà che il mondo dei motori sta divenendo sempre più elitario (come se non lo fosse mai stato...), ma in quest'ultima edizione, più delle precedenti, si è respirata aria da grande evento. Negli occhi degli sfidanti, nei genitori stretti in abbracci utilizzati come leve per saltare ancora più in alto, per un tifo d'amore da groppo in gola, nelle fidanzate accorse per dare man forte ai loro compagni, la GT Academy 2013 si è rivelata fin da subito ciò che è sempre stata: un'occasione che può cambiare la vita.

"Solo uno avrà la possibilità di diventare un pilota vero e di correre per una scuderia Nissan/Sony"

E anche il solo perseguire un sogno può segnarti indelebilmente. Provandoci e riprovandoci, molti di questi aspiranti campioni hanno lavorato duramente sui propri punti deboli, limando pance e tempi, allenando la testa che dev'essere sempre ben lucida anche quando la pressione è alle stelle, anche quando il tuo avversario fa capolino dagli specchietti retrovisori e manca mezzo giro al traguardo.

Ad aiutare i concorrenti c'è ancora una volta la mano esperta di Vitantonio Liuzzi, pilota navigato, sguardo rapace ma con i modi di un fratello maggiore. Con lui, per esprimere un giudizio che pesa come un macigno, tre arbitri internazionali e una schiera di giornalisti (tra cui noi di Eurogamer!).

Fa caldo, molto caldo: le gambe diventano pesanti e il fiato si spezza...

Le prove fisiche sono sempre le più dure. Quest'anno poi, avendo spostato la finale in pieno agosto, il caldo ti toglie il fiato e il sole ti spinge a terra su un asfalto perfetto per una mescola gommata, un po' meno per il corpo di chi ha intenzione di dare tutto.

"Le prove fisiche sono sempre le più dure. Quest'anno poi, il caldo ti toglie il fiato e il sole ti spinge a terra"

Grazie al suo possente fisico emerge subito il cremonese Minh Tuan Nguyen, ma anche Alessandro Albano, consulente informatico di Milano al suo secondo tentativo, vuole dire la sua: si è allenato duramente e si vede. Salvatore Maraglino, della provincia di Livorno, pensava che le cose fossero più facili, non è in forma e non è concentrato, e punta tutto sulla prova al volante della Nissan Juke Nismo. Marco Milio, agente di commercio di Capo d'Orlando, Messina, sente la pressione: gli si induriscono le gambe proprio poco prima della prova del salto da fermo, ma arrivati al dunque è una molla. C'è poi Michele Radicioni, studente d'ingegneria, ottimo italiano e ottimo inglese, ma pessima preparazione atletica. Ha però dalla sua un approccio alla guida molto tecnico, che potrebbe fare la differenza più avanti.

Le prove fisiche terminano nell'incertezza, senza guizzi particolari: l'afa ha livellato le prestazioni e sfilacciato i nervi. Arriva il momento di entrare in macchina.

Quest'anno la scelta del bolide è caduta sulla Nissan Juke Nismo, il crossover Nissan che sembra quasi un mech, in una versione da 30.000 Euro e 200 cavalli. Sembra un giocattolo con cui non si può giocare, ma solo fare sul serio.

Un giro di prova e un giro secco, il miglior tempo è quello che collezionerà più punti. In strada le cose vanno in modo diverso e le differenze tra i concorrenti si fanno più marcate. Il circuito è breve ma molto tecnico, simile a quello dello scorso anno, caratterizzato da un breve rettilineo che cade su una curva veloce, seguita a breve da due rotonde e un'ultima curva, questa molto stretta. I pneumatici stridono, la competizione s'infiamma, l'asfalto brucia ma sempre con un occhio ai tempi, alle prestazioni di una vettura particolare, molto alta ma reattiva come non ci si crederebbe.

"Un giro di prova e un giro secco, il miglior tempo è quello che collezionerà più punti"

Giro dopo giro ci si avvicina all'attesa premiazione. Tra i dodici emergono finalmente i sei piloti che rappresenteranno l'Italia alla GT Academy 2013. In rigoroso ordine di punteggio, ecco i loro nomi:

  1. Mihn Tuan Nguyen, 23 anni, Casalmaggiore (CR)
  2. Ivan Brigada, 33 anni, Pavia
  3. Egeo Garofalo, 26 anni, Fisciano (SA)
  4. Michele Radicioni, 19 anni, Falconara Marittima (AN)
  5. Alessandro Zedda, 22 anni, Isili (CA)
  6. Marco Milio, 31 anni, Capo d'Orlando (ME)

A loro la possibilità di farcela, di acchiappare il sogno e farlo proprio, di diventare piloti veri. E a pensare che tutto è partito da uno scantinato, da una cameretta da rimettere in ordine o dal garage di papà, occupato da una postazione da gioco costata troppo. È proprio questa la magia della GT Academy, quella di far accadere i sogni, di dimostrare che i videogiochi davanti agli occhi della passione possono diventare uno strumento importantissimo per capire cosa ci piace davvero.

Augurando in bocca al lupo ai nostri sei ragazzi (che crepi, questo fottuto lupo!), non ci resta che darci appuntamento all'anno prossimo.

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Francesco Serino

Contributor

Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.

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