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Guardians of Middle Earth PC - review

Non sempre i piccoli hobbit vincono.

Il successo di pubblico e soprattutto economico di League of Legends non poteva che ingolosire alcuni publisher, che vedono nei MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) la nuova gallina dalle uova d'oro da sfruttare, avendo ormai esaurito la vena di MMO e giochi musicali.

Se affrontare su PC il colosso di Riot poteva sembrare un'impresa alla portata solo di Valve e del suo DotA2, su console il terreno era praticamente vergine, ad eccezione della divertente variante in 2D rappresentata da Awesomenauts, e dunque piuttosto fertile per nuove sperimentazioni.

Ecco allora che Warner ha scelto una delle sue licenze più forti, quella del Signore degli Anelli, per commissionare a Monolith un MOBA ambientato nella Terra di Mezzo che provasse a testare la predisposizione del pubblico console al genere. Dopo diversi mesi di onesta permanenza su Xbox Live e PSN, Guardians of Middle Earth prova a trasferirsi sulla piattaforma d'eccellenza per i MOBA, cercando di ritagliarsi un po' di spazio tra i colossi del genere.

Andare a compere direttamente con LOL sul suo terreno sarebbe come giocare a nascondino a Mordor, con Sauron che conta. Per questo motivo Monolith ha provato a riadattare la formula dei MOBA in modo da semplificarla e renderla più appetibile anche ad un pubblico meno preparato e competitivo di quello che giornalmente battaglia sui server di Steam e Riot.

I Guardiani sono i celebri protagonisti dei libri di Tolkien, modificati per l'occasione, ma riconoscibili anche da celebri frasi dei film dette ogni tanto.

A una veloce occhiata potrebbe sembrare che le regole di base ci siano tutte: due squadre di 5 elementi si contendono il controllo di una mappa a tre o a singola corsia vigilate da una serie di torri e caserme che, ad intervalli regolari, sputano fuori dei soldati. Il compito dei giocatori è quello di utilizzare il proprio Guardiano per aiutare la loro fazione a conquistare la base avversaria. Questo accumulando livelli ed abilità, sconfiggendo i soldati e i Guardiani avversari. Ad ogni livello potrete decidere quale delle quattro abilità migliorare, rendendo la costruzione di ogni personaggio personale ed adattabile alla partita.

"Ciò che differenzia Guardians of Middle Earth dagli altri MOBA è l'assenza di un negozio nella propria base"

Fin qui tutto nella norma. Ciò che differenzia Guardians of Middle Earth dagli altri MOBA è l'assenza di un negozio nella propria base, che toglie completamente tutta la parte di personalizzazione garantita dagli oggetti acquistabili al suo interno, oltre ad eliminare tutte le dinamiche di gioco legate all'accumulo di denaro, come il jungling (l'uccisione di mostri neutrali nascosti nelle parti interne della mappa) o le negazioni (l'atto di sacrificare un proprio soldato per impedire all'avversario di collezionare monete con la sua morte). Gli oggetti sono sostituiti da una serie di rune e di abilità da scegliere all'inizio della partita, che daranno qualche vantaggio al vostro guardiano in cambio di tempi di ricarica piuttosto lunghi.

Un'ulteriore semplificazione è legata alle abilità: queste saranno immediatamente disponibili una volta terminato il conto alla rovescia iniziato dopo il loro ultimo utilizzo e non più consumando mana o altri punti abilità. Ciò consentirà di utilizzarle tutte nello stesso momento senza grossi problemi o tatticismi. Probabilmente la scelta è bilanciata dalla generosa barra dell'energia, che vi farà resistere più del solito ai colpi degli avversari. Senza considerare che i 14 livelli a disposizione di ogni Guardiano si esauriranno piuttosto velocemente, lasciando spesso la vittoria in mano al giocatore più abile o all'eroe più forte, piuttosto che a quello che ha giocato meglio.

Il gioco è studiato per essere controllato con il pad, dato che dovrete continuamente indirizzare le vostre mosse nel miglior modo possibile.

Infine abbiamo lasciato quella che crediamo essere la differenza principale tra il gioco Warner e gli altri esponenti del genere: Guardians of Middle Earth va giocato preferibilmente col pad e non con mouse e tastiera. Essendo stato sviluppato con le console in mente I Guardiani della Terra di Mezzo è stato disegnato infatti in modo da sfruttare i due analogici del gameplad.

">Guardians of Middle Earth va giocato preferibilmente col pad"

Ogni attacco, a partire da quello base fino ad arrivare alla ultimate, dovrà essere indirizzato oltre che caricato, azione che col gamepad risulta piuttosto semplice, dato che potremo gestire contemporaneamente e distintamente i movimenti dell'eroe con la direzione del colpo. Senza considerare che non sarà sufficiente mirare ad un avversario e attaccarlo, quanto provare a coinvolgere nel proprio raggio di azione il più alto numero di nemici possibile, in modo da colpirli contemporaneamente.

Un'altra novità è la capacità dei Guardiani di un certo livello di potenziare caserme e torrette a piacimento, in modo che li supportino nel miglior modo possibile. Potreste infatti decidere che le vostre torri avranno una forza d'attacco maggiore o all'occorrenza che possono guarirvi se stazionerete nei loro pressi.

I personaggi aggiuntivi verranno proposti tramite DLC.

Gli eroi presi di peso dall'immaginario tolkeniano sono discretamente realizzati e piuttosto rispettosi, nei poteri e nelle abilità, di quelle che sono le loro capacità viste nei libri. Ovviamente non aspettatevi che Sauron vinca una partita da solo, ma perlomeno avrà le movenze che ci si aspettano da lui. Gli sviluppatori li hanno divisi in cinque categorie distinte, così da far capire al volo la loro predisposizione principale. I difensori avranno un'alta resistenza, i generali saranno di supporto e così via. La versione PC arriva con circa una cinquantina di Guardiani a disposizione, alcuni già sbloccati, altri da comprare tramite DLC.

"Il modello economico è il medesimo visto su console: circa 20 euro per il gioco di base, più altri per i personaggi aggiuntivi"

Eggià, perché il modello economico scelto da Warner è il medesimo visto su console: circa 20 euro per il gioco di base, più altri soldi per ottenere i personaggi aggiuntivi. Considerando che è possibile giocare a DotA2 e a LOL senza dover sborsare un solo centesimo, quella di Warner è una decisione piuttosto avventata.

Per cercare comunque di riempire i server, sembra che tutti coloro che hanno comprato la versione console potranno riscattare gratuitamente un codice Steam grazie al quale scaricare la controparte PC. Speriamo che questo dia una nuova spinta allo sviluppo del progetto, con nuovi Guardiani, opzioni e bilanciamenti, ovvero tutte quelle cose che fanno dei MOBA un'esperienza sempre nuova ed entusiasmante.

In Guardians non sempre il bene trionferà!

Avremmo oltretutto preferito veder arrivare una versione maggiormente adattata al PC, con un numero superiore di opzioni per configurare il comparto grafico, meno problemi di traduzioni (diversi testi sono mancanti) e un'interfaccia adattata al nuovo sistema di comandi e non importata direttamente da quella console. Nonostante questo il gioco gira senza particolari problemi su di un buon numero di configurazioni e si distingue per il buon doppiaggio in Italiano.

Nonostante questi problemi Guardians of Middle Earth è un prodotto solido e sviluppato con discreta cura, che potrebbe aiutare molti giocatori ad entrare nelle dinamiche e nel mondo dei MOBA in maniera graduale, dato che lo scontrarsi con le poco accondiscendenti community di DotA2 e LOL è un'operazione per stomaci forti.

Peccato per la barriera all'ingresso rappresentata dall'acquisto iniziale, che potrebbe scoraggiare molti, soprattutto considerando che su PC si trovano già e arriveranno a breve una moltitudine di esponenti di pari o miglior livello (come lo stesso Infinite Crysis sempre di Warner) completamente gratuiti.

6 / 10

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Guardians of Middle-earth

PS3, Xbox 360, PC

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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