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Inazuma Eleven 3: Fuoco Esplosivo/Lampo Folgorante - review

Un'occasione sprecata per colmare alcune lacune.

Dopo una lunga attesa è finalmente giunto il momento per i fan europei di Inazuma Eleven di mettere le mani sul terzo capitolo (o forse sarebbe meglio dire "i terzi capitoli") della serie, ora disponibili per i 3DS pal.

Per chi non avesse mai avuto contatti di alcun tipo con i precedenti episodi (o con l'anime trasmesso anche in Italia) basti sapere che stiamo parlando di una sorta di Pokémon in versione calcistica, dove il giocatore viene chiamato a vivere una lunga avventura mentre assembla una squadra in grado di vincere il campionato di turno.

Il primo Inazuma Eleven si rivelò un gioco molto godibile in cui i ragazzi di Level 5 avevano inserito con grande intelligenza elementi utili a tenere i giocatori incollati alla console per una gran quantità di ore.

La ricerca dei giocatori e la loro crescita partita dopo partita bastava a dilatare l'esperienza senza scadere nel grinding selvaggio e il gameplay alla base delle partite, in parte gestite in tempo reale e in parte attraverso i classici menu a tendina, riusciva a garantire una sfida sempre all'altezza.

Il fatto che il primo capitolo raccontasse la genesi dei personaggi storici del franchise e i primi passi di un team alle prime armi in un mondo fatto di gioco di squadra e mosse speciali, poi, non faceva altro che buttare benzina sul fuoco dell'entusiasmo.

Anche stavolta il gioco è venduto in due versioni che propongono personaggi, un filmato introduttivo e un inizio diversi. In Giappone è uscita anche una terza versione non annunciata per l'Occidente.

Il secondo episodio, pur essendo ancora gradevole, non si è rivelato all'altezza delle aspettative dei fan, proponendo un gioco molto simile al precedente affiancato da una storia troppo breve e mai in grado di rivaleggiare con quella del primo capitolo.

Questa volta le cose sono leggermente migliorate, principalmente grazie a una serie di graditi ritorni (personaggi di cui non parleremo per evitare spoiler inappropriati) e al sempre amato filone della Coppa del Mondo, per l'occasione ribattezzata Football Frontier International.

D'altra parte è difficile non lasciarsi coinvolgere mentre le nazionali reali si stanno guadagnando la qualificazione ai prossimi mondiali. Il fatto di dover lottare con vecchi e nuovi atleti per ritagliarsi un posto nella nazionale giapponese non può che esaltare i fan della serie e, perché no, anche i giocatori più grandicelli cresciuti a pane e Captain Tsubasa (Holly e Benji, per i meno nippofili).

Lasciando da parte questo tipo di considerazioni, comunque, andiamo a segnalare le (poche) novità che gli sviluppatori hanno introdotto in Inazuma Eleven 3. Gran parte del sistema di gioco è rimasto invariato. Le fasi esplorative vengono ancora gestite come nei più classici dei jrpg, con il protagonista impegnato a percorrere chilometri tra un'ambientazione e l'altra alla ricerca di personaggi con cui parlare o di informazioni utili per procedere con la trama.

A differenza dei soliti jrpg, tuttavia, in Inazuma Eleven le battaglie vengono combattute sul campo da calcio (e non solo) a suon ti passaggi, tiri, intercettazioni e scivolate. Ogni giocatore è segnato da caratteristiche che lo rendono più adatto alle fasi offensive o a quelle difensive ed è dotato di tecniche speciali che possono essere sfruttate a proprio vantaggio.

Volete liberarvi di un avversario che vi sbarra la strada? Basta ricorrere a una delle tante finte o manovre evasive fuori di testa. Volete superare il portiere lasciando di stucco gli eventuali spettatori? Uno spettacolare tiro a base di draghi fiammeggianti è proprio quel che fa per voi.

Le numerose sequenze animate sono una vera gioia per gli occhi e mostrano tutta la qualità delle produzioni Level 5.

Come avrete capito, quindi, Inazuma Eleven è un gdr portatile in cui la storia principale viene sviluppata attraverso lunghi dialoghi, spettacolari filmati animati e da interazioni tra i personaggi spesso e volentieri caratterizzate da un ottimo doppiaggio in italiano.

Il vero fulcro dell'esperienza, tuttavia, è rappresentato dalla ricerca di nuovi giocatori da inserire nella propria formazione con l'obiettivo di creare la squadra perfetta. Obiettivo che, per la prima volta nella serie, può essere raggiunto utilizzando anche dei bizzarri distributori in tutto simili ai mitici Gashapon nipponici (quelli che lasciano cadere involucri sferici di plastica contenenti premi di vario genere), nei quali è possibile trovare personaggi da aggiungere alla propria collezione.

Sul fronte del gameplay durante le partite le novità rispetto al passato non sono molte. La gestione dei movimenti è rimasta la stessa che abbiamo apprezzato in passato e mescola sapientemente l'uso del pennino e del pad della console. Oltre agli immancabili nuovi giocatori spiccano molti colpi segreti inediti, ma la vera novità è rappresentata dai tiri concatenati e dalle tecniche di squadra capaci, se usate in modo appropriato, di ribaltare completamente le sorti di un incontro.

I modelli poligonali dei giocatori sono piuttosto grezzi e mostrano le origini old-gen del titolo, che in Giappone venne pubblicato su Nintendo DS.

Il passaggio dal DS (su cui il gioco venne originariamente programmato) al 3DS ha permesso ai programmatori di pulire leggermente la grafica e di rendere il tutto compatibile con l'effetto 3D della nuova console, elemento in genere trascurabile che offre il meglio durante l'esecuzione delle coreografiche tecniche speciali.

Se c'è un appunto che ci sentiamo di fare al "nuovo" episodio di Inazuma Eleven, questo riguarda l'assenza imperdonabile di una modalità multiplayer online. Se nel primo episodio una simile mancanza poteva essere comprensibile, già dal secondo capitolo l'impossibilità di sfidare altri utenti via internet pesava sulla longevità generale, soprattutto a causa della qualità altalenante della trama.

Il fatto che un gioco in cui si fa di tutto per creare la squadra più forte ponga un limite importante nella ricerca di avversari con cui confrontarsi è un difetto piuttosto grave, soprattutto in un paese come l'Italia, dove non si incontrano certo avversari da sfidare durante le quotidiane corse in treno o in metropolitana (ogni riferimento alla vita quotidiana giapponese è puramente casuale). Giunti al terzo episodio della serie appare impensabile che i ragazzi di Level 5 non abbiano inserito il multiplayer via internet, costringendo ancora una volta a giocare unicamente con giocatori presenti nella sessa stanza, fino a un massimo di 4.

Inazuma Eleven 3 è un buon jrpg capace di coinvolgere con una buona trama, una quantità incredibile di personaggi e con un sistema di "combattimento" atipico. Il fatto che rispetto ai due capitoli precedenti non siano state introdotte novità di rilievo unito alla mancanza recidiva del gioco online (in un titolo che avrebbe tratto grande beneficio dalla sua introduzione), tuttavia, ci impediscono di premiare questo gioco Level 5 con una valutazione più alta.

7 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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