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Arma III - review

Matura il gameplay e arriva la campagna: è tempo di recensione.

Si possono fare tante cose sceme, e una è senz'altro iniziare la recensione di Arma III parlandovi di Little Big Planet. Lo faccio comunque, però dopo vi offro da bere, promesso.

Little Big Planet è un ottimo gioco, ma non è un ottimo platform. Troppo stramba quella fisica per permettere la perfezione di un Super Mario qualunque, ma come potrebbe? I meccanismi del gioco sono totalmente in pasto ai videogiocatori, liberi di farne ciò che vogliono, e questo non può competere con un dettaglio fatto per funzionare in un modo, un modo solo: il migliore.

Nemmeno Stunt Island, vecchissimo titolo per Pc, editor travestito da simulatore di volo, poteva competere con Falcon 3.0, ma sticazzi diceva il giocatore: ti permetteva di scriptare le scene e registrarle per poi montarle come film, uno spasso!

L'isola di Altis è noiosamente realistica, ma non esclude sorprese...

Sicuramente la maggior parte di voi saprà già dove voglio andare a parare: Arma III non verrà ricordato per essere il gioco di guerra perfetto, ma per quello che davvero è, ovvero l'editor migliore che esista per buttarsi a testa bassa nel caos creativo dei contenuti generati dagli utenti. Arma III è un'esperienza basilare nella sua forma originale, è capace però di diventare qualsiasi cosa nelle mani degli appassionati più abili.

"Ci si può sporcare le mani in molti modi in Arma III"

Questa malleabilità, insieme a un multiplayer capace di gestire (l'idea è quella... lag permettendo) partite da 60 Vs 60, creano la base per una sorta di grande cesto della guerra, dove non sai mai cosa ti può capitare, in cosa ti puoi imbattere. Fortunatamente la community di Arma è ben organizzata, a patto di stargli un po' dietro non faticherete a trovare gruppi di gioco in cerca delle vostre stesse emozioni.

Una sera potreste sfidare l'IA in missioni completamente randomizzate, e un'altra partecipare in un gigantesco conflitto tra due eserciti organizzati come veri soldati. E se il fronte vi stressa nessuno vi vieta di diventare i migliori elicotteristi in circolazione, pronti a trasportare gli altri giocatori nelle zone calde della mappa. Ci si può sporcare le mani in molti modi in Arma III, molti di più di quelli che stai immaginando ora.

La base, dove inizieranno e termineranno tutte le missioni di Survive.

L'aver reso il gioco quello che è però ha anche dei contraccolpi. Arma III era e rimane, nonostante la prima parte della campagna sia finalmente uscita, un'esperienza simile a quella che si prova guardando uno specchio rotto, i cui frammenti mostrano scene di guerre sempre diverse: ne scegli una e te la godi finché dura, aspettando che da qualche parte spunti il mod definitivo che trasformi ARMA in un gioco completamente diverso, ancora una volta.

" La campagna di Arma III, o almeno la prima parte, è tutto fuorché complessa"

Però bisogna dire che Altis, la nuova mappa, non aiuta in quanto a varietà. Con i suoi 270Km quadrati di estensione è un'isola gigantesca, molto mediterranea (li hanno pure arrestati due, mentre erano a far ricerche in Grecia nel nome del realismo), ma non ha la stessa incisività delle precedenti ed è quasi completamente priva di agglomerati urbani. Sembra però un posto dove puoi mangiare il miglior formaggio della tua vita, e anche questo non è poco.

Dal giorno del lancio ufficiale Arma III non ha ricevuto tutte le patch che personalmente avevo previsto, ma quelle poche uscite hanno comunque risolto molti problemi e apportato alcune modifiche essenziali. La più grande novità è che ora, dopo tanta attesa, è finalmente arrivata la prima parte della campagna single player.

Abbiamo rimandato la recensione anche per capire quale peso questa preziosa e tanto pubblicizzata aggiunta avrebbe potuto avere all'interno del gioco, oggi lo sappiamo: quasi nulla. Intitolata Survive, questa prima porzione di campagna è composta da otto missioni, affrontabili senza considerare i vari retry in circa cinque ore di gioco.

"Arma III si appoggia sulle spalle dei videogiocatori offrendo pochissimo di già pronto"

È da un bel pezzo che Bohemia Interactive non sforna una modalità single player all'altezza delle aspettative di chi ha amato Operation Flashpoint sopratutto per quello, ma almeno, in ARMA II, si intravedeva ancora quella complessità che ha fatto diventare "matti" in molti. La campagna di Arma III, o almeno questa prima parte, è tutto fuorché complessa e anzi, sembra strizzare l'occhio proprio ai colleghi spesso dileggiati Made in Activision o Electronic Arts.

Survive è sopratutto azione, qualche passeggiata rurale ma poi è sopratutto azione, ovvero sparatorie e sparatorie, e spesso senza nemmeno quella base di realismo che invece permea il gameplay e di fatto distigue ARMA dalla concorrenza. Tutto è estremamente lineare: missione si ritorna alla base, missione e si ritorna alla base, fino al gran finale che tanto grande non è.

La prima parte della campagna si concentra su un esercito allo sbando che cerca di riorganizzarsi.

Il problema più grande Survive (che paradossalmente è anche un complimento ad Arma III) è che non ha nulla che non possa essere fatto da un giocatore, e nemmeno particolarmente abile.

Oggi abbiamo finalmente la conferma: Arma III è un simulatore di guerra improntato sul realismo come non ce ne sono in circolazione, ma è anche un titolo che si appoggia sulle spalle dei videogiocatori offrendo in cambio pochissimo di già pronto. Arma III e la sua community sono diventati la stessa cosa, con tutti gli aspetti positivi e negativi del caso. In pratica penso di dare 7 al gioco, ma 8 a voi giocatori...

7 / 10

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Francesco Serino

Contributor

Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.
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