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Un PC a prova di next-gen - articolo

Ecco come prepararsi al salto generazionale.

Per il sottoscritto, lo scorso 20 di ottobre è stata una data da ricordare. Generalmente i commiati non restano particolarmente impressi nella memoria ma questa volta ho fatto un'eccezione visto che, dopo ben sei anni e undici mesi di onorato servizio, il mio sesto PC è andato ufficialmente in pensione. D'ora in avanti, invece di far girare giochi all'ultimo grido, si limiterà a una tranquilla vecchiaia a base di navigazione Internet, gestione di Office e riproduzione di Mp3 nelle mani, molto meno frenetiche, della mia consorte.

Ovviamente, la macchina da gioco che a novembre 2006 avevo assemblato con tanta cura era molto diversa: montava un processore dual core invece che il quad core attuale, mentre sullo slot PCI Express si sono susseguite tre diverse schede video, per non parlare della RAM, passata dai 2 GB originali ai 4 attuali. Una menzione d'onore spetta ai due alimentatori fritti nel corso dei sette anni a causa di un uso quotidiano medio di almeno tre ore al giorno.

Tuttavia, dopo aver fatto girare praticamente tutti i titoli più importanti di fascia alta dal 2007 a oggi, la campana dell'ultimo giro è suonata con l'arrivo della demo di Battlefield 4: le enormi mappe a sviluppo orizzontale del terzo capitolo erano ancora alla sua portata, ma quelle verticali e il sistema d'illuminazione evoluto in concomitanza con effetti alpha sempre più invasivi presenti nella demo, hanno fatto piombare il frame rate a livelli inaccettabili anche giocando con la risoluzione e scendendo a pesanti compromessi con la qualità dell'immagine. Certo, sarebbe stato possibile puntare ad un altro upgrade della scheda video per riguadagnare qualcosa in termini di prestazioni ma il gioco non valeva la candela perché avrei creato un sistema sbilanciato in cui il blocco CPU/RAM avrebbe fatto da collo di bottiglia ad una scheda video di fascia alta.

Core i5 o i7? Se siete giocatori orientati verso Intel l' i5-4670 garantisce ottime prestazioni e una differenza minima nella resa con i giochi rispetto all'i7-4770.

La mesta considerazione che i giorni di gloria del mio compagno di giochi fossero ormai finiti mi ha portato nei meandri dei listini degli assemblatori per creare una macchina da gioco in grado di seguire le orme del predecessore. Poiché probabilmente molti tra voi sono nella stessa situazione, con questo articolo ho voluto trattare un tema sicuramente interessante per chi usa il PC come piattaforma principale di gioco e deve per forza procedere a un cambio generazionale. Battlefield 4 sicuramente ha alzato l'asticella dei requisiti minimi, rendendo obsoleti molti computer e proponendosi come una cartina tornasole perfetta per testare le potenzialità hardware delle nuove console.

Visto che oltre il 90% dei titoli in arrivo su PC saranno probabilmente conversioni multipiattaforma, progettare da zero un nuovo home computer per essere sicuri di avere una base tecnologica competitiva sul lungo periodo è un approccio intelligente per costruirsi una macchina da gioco capace di resistere alle insidie del tempo. Dopo settimane di brainstorming tra listini, articoli tecnici e consultazioni con il buon Marco Ballabio, ecco tutta una serie di linee guida da seguire per costruire un PC adatto al gaming in grado di durare più di una partita a Dark Souls.

OBSOLESCENZA DI RITORNO

"Questo spazio è riservato alle console moderne, per definizione un hardware cristallizzato nel tempo che scambia il vantaggio della standardizzazione con l'immobilità evolutiva"

Prima di addentrarci sulle considerazioni tecniche, vale la pena riflettere sul perché di tanta longevità: a un utente tradizionale, tenere un PC il più a lungo possibile può sembrare perfettamente normale, cosa che in realtà non è trattandosi di una workstation creata con in mente il videogioco dove l'obsolescenza tende a viaggiare a velocità tripla rispetto all'uso in un contesto office. La realtà è che il predominio delle console ha cambiato radicalmente un certo modo d'intendere il videogioco per PC (e l'hardware che gli sta dietro): l'era della tecnologia con il contagocce che negli anni '90 ci costringeva a continui upgrade e cambi di piattaforma al massimo ogni due-tre anni si è ormai conclusa in virtù del fatto che il PC non è più, come accadeva all'epoca, la piattaforma di riferimento per lo sviluppo dei videogiochi.

Questo spazio è riservato alle console moderne, per definizione un hardware cristallizzato nel tempo che scambia il vantaggio della standardizzazione con l'immobilità evolutiva. Non è infatti un caso che il periodo di vita operativa della mia ex macchina da gioco abbia coinciso quasi perfettamente con quella commerciale dell'attuale generazione di console, peraltro la più lunga in assoluto nel corso degli ultimi trent'anni. Questo predominio ha avuto conseguenze non da poco anche sulla qualità dei giochi stessi: la mancanza di novità sotto il profilo strutturale di molti generi è evidente dall'attesa febbrile per le prossime Xbox One e PS4.

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I vantaggi dei processori Intel Core i5 nella fascia gaming (secondo Intel, ovviamente).

Molti utenti sperano che la prossima generazione possa presentare novità in grado di andare oltre un semplice aumento della risoluzione o qualità delle texture; questo spiega anche il nervosismo che ha pervaso i forum di tutto il mondo nel confronto tra le specifiche di Xbox One e PS4 anche in relazione a quanto sta accadendo con il resolutiongate. I manifesti migliori di quello che ci aspetta sono le esclusive PC degli ultimi tre anni come gli ultimi Crysis e Battlefield, ma a parte questi due casi, è chiaro che il PC ha dovuto subire passivamente l'obsolescenza delle console attuali sotto forma di mancata evoluzione del videogioco dal punto di vista tecnico.

"Molti utenti sperano che la prossima generazione possa presentare novità in grado di andare oltre un semplice aumento della risoluzione o qualità delle texture"

Ma su questi argomenti torneremo verso la fine dell'articolo: visto che la preparazione di un nuovo sistema da gioco è un affare serio, soprattutto per il vostro portafogli, partiamo da quelle che sono le linee guida che abbiamo seguito nella stesura di questo articolo, in particolare l'approccio nel progettare la vostra nuova macchina da gioco in base alla spesa da sostenere. Come molti sanno, costruire un PC in grado di resistere alla prova del tempo è un'operazione molto semplice da portare a termine soprattutto di questi tempi in cui la possibilità preparare setup con più di una scheda video in SLI/Crossfire non sono più un problema dal punto di vista tecnico.

La vera difficoltà è economica visto che solo una CPU di fascia molto alta come un exacore Intel i7-3930K si aggira su oltre cinquecento euro di listino: aggiungendo una scheda madre di qualità e una Nvidia Titan o anche due GTX770 in SLI, si arriva facilmente a una spesa da quasi 2000 euro, un sacrificio economico che oggigiorno quasi nessuno è disposto a sostenere. Ha invece più senso procedere alla preparazione di un setup intelligente dal punto di vista della configurazione e del prezzo che permetta di garantire longevità delal configurazione, ovvero disporre delle prestazioni quando servono, pagandole il giusto e per un arco di tempo il più lungo possibile. In questo senso, la scelta del processore e di conseguenza della scheda madre è decisiva a riguardo.

AMD O INTEL?

La domanda che tutti si fanno da ormai una quindicina d'anni al momento di cambiare computer è sempre la stessa: scegliere le consolidate prestazioni dei processori di Santa Clara pagandole sonanti verdoni o decidere per un approccio alternativo che vede nel minor prezzo della tecnologia di Sunnyale uno sbocco naturale per il proprio investimento? Da quando il confronto tra questi due produttori è iniziato durante la metà degli anni Novanta, la sfida ha conosciuto varie fasi che hanno visto i due colossi combattersi a colpi di nuove tecnologie ribassi di prezzi.

I processori multicore di AMD sono generalmente meno veloci delle loro controparti Intel ma in ottica titoli multipiattaforma CPU come l'FX-9370 offrono un'interessante rapporto prezzo prestazioni. Il socket AM3+ potrebbe avere i giorni contati però...

Dopo il monopolio di Intel fino all'era Pentium 2, AMD arrivò sul mercato con un prodotto rivoluzionario che fino alla fine del 2005 riuscì a sfilare pesanti quote di mercato alla concorrenza: la famiglia dell'Athlon riuscì a rappresentare una validissima alternativa a Pentium III e Pentium IV dando non pochi grattacapi ai contabili di Intel. Dal 2006, con l'arrivo sul mercato mainstream dei primi dual core, lo scettro delle prestazioni e della diffusione più in generale è tornato nuovamente a Intel che continua a mantenerlo tutt'ora.

"Dovrete per forza acquistare un processore Intel per giocare? Non necessariamente"

Questo vuol dire che dovrete per forza acquistare un processore Intel per giocare? Non necessariamente, visto che due serie di considerazioni possono spingere ad orientarsi su una piattaforma piuttosto che un'altra. La prima è quella del rapporto prezzo/prestazioni. Andando ad analizzare la situazione attuale dei processori sul mercato, la situazione è piuttosto ben definita. Intel al momento è in vantaggio su AMD per quanto riguarda il livello tecnologico dei suoi processori i5 e i7: mediamente più costosi delle loro controparti AMD ma anche più prestazionali e spesso considerati come piattaforme di riferimento da chi si costruisce una macchina per giocare.

Al momento le CPU ideali da cui partire per costruire una macchina da gioco Intel sono sicuramente l'Intel Haswell i5-4670 e l'i7-4770, in particolare le versioni K che garantiscono un certo margine di overcloccabilità. Com'è facile intuire l'i7-4770K si conferma un processore di alto livello ottimo sotto tutti i punti di vista che in termini di prestazioni si avvantaggia nettamente rispetto al suo fratello minore grazie a un 30% di cache in più e la funzione hypertreading che permette di virtualizzare i quattro core principali per arrivare a otto thread complessivi.

Per quanto la soluzione sia intrigante, ci sono numerose dimostrazioni che, con i giochi dell'attuale generazione il divario prestazionale tra queste due CPU (a parità di testbed e scheda video naturalmente) si attesta a un misero 3-4%. Questo suggerirebbe di scegliere l' i5-4670K e destinare i 100 euro supplementari in altri settori del nostro computer da gioco. Nel breve e medio termine, un sistema dotato di un i5 non avrà alcun problema a far girare qualsiasi titoli multipiattaforma che uscirà da qui ad almeno un paio d'anni.

La GTX 770 è al momento la scheda video tra le più performanti sul mercato senza spendere un occhio della testa.

Tuttavia, l'arrivo delle prossime console, e di conseguenza il salto prestazionale atteso per i prossimi titoli multipiattaforma potrebbe (ed è un condizionale con la C maiuscola) penalizzare una scelta del genere. Il motivo è presto spiegato: le console di prossima generazione avranno come base tecnica il noto processore Jaguar, una soluzione ideata da AMD basata sulla vecchia generazione di processori Bobcat che l'azienda americana dal 2010 ha messo a disposizione dei produttori di portatili e netbook.

"Le console di prossima generazione avranno come base tecnica il noto processore Jaguar, una soluzione ideata da AMD basata sulla vecchia generazione di processori Bobcat"

Si tratta essenzialmente di un octocore realizzato con procedimento costruttivo a 28 nanometri che viaggia alla velocità di 1.6 GHz. Le specifiche sono molto chiare: è una piattaforma che punta a coniugare il massimo delle prestazioni derivante dalla parallelizzazione dei task con un consumo energetico il più basso possibile. Una scelta sulla carta vincente dal punto di vista dell'economia produttiva di scala, andando nella direzione di permettere un design unificato del processore centrale di entrambe le console che ospita infatti CPU e GPU.

Il problema è che in senso assoluto le prestazioni di queste CPU non sono paragonabili in termini velocistici per singolo core a quella di un i5 Intel o un FX AMD di qualsiasi genere non solo per la velocità di clock ma anche per la cache a disposizione della CPU e già alcuni sviluppatori hanno fatto notare che nella progettazione di entrambe le console, proprio la CPU potrebbe rappresentare il vero collo di bottiglia di tutto il sistema. L'unico vero vantaggio, oltre al basso consumo energetico e alle dimensioni ridotte, dovrebbe derivare dalla parallelizzazione dei task dovuta a un alto numero di core e quindi di thread per favorire una migliore esecuzione delle istruzioni out of order (OoO). In pratica, processori con molti core meno performanti, possono ottenere risultati migliori di CPU più potenti ma incapaci di parallelizzare allo stesso modo l'elaborazione dei dati.

L'ultima generazione di processori AMD basata sull'architettura Piledriver dovrebbe beneficiare della sua architettura multicore per fare esattamente questo: a partire dall'FX-8300 fino all'ultimo arrivato FX-9590 mette a disposizione degli utenti processori a sei e otto core che si sovrappongono all'offerta di Intel per quanto riguarda i prezzi di I5 e I7. In termini di prestazioni con i giochi il i7-4770K batte l'FX-9590 ma se mettiamo a confronto l'FX-9370 con l'i5-4670K allora la situazione tra prezzo e prestazioni si equilibra nettamente.

La Radeon R9 280 è un'ottima scheda, e supporta già le API Mantle che AMD ha presentato di recente.

Cosa accadrà effettivamente quando i primi veri giochi next-gen arriveranno sugli scaffali (presumibilmente a fine 2014) è quindi ancora tutto da verificare. È improbabile il verificarsi di ribaltoni clamorosi a favore di AMD, ma non è da escludere un parziale recupero di prestazioni e in qualche titolo particolare, interessanti testa a testa o sorpassi si possano verificare nel confronto tra gli octocore AMD e i normali i5 Intel proprio perché i giochi sono nati per funzionare meglio su processori multicore non necessariamente iperveloci.

"Chi vuole acquistare un processore in grado di garantire ottime prestazioni a tutto tondo farà bene a rivolgersi ad Intel e ai suoi i7"

Da quello che offre attualmente il mercato la situazione pare quindi essere ben delineata: chi vuole acquistare un processore in grado di garantire ottime prestazioni a tutto tondo farà bene a rivolgersi ad Intel e ai suoi i7, nella fattispecie il 4770K. In un'ottica gaming la scelta migliore è attualmente rappresentata dall'i5 4670K, ma senza dimenticare che le opzioni di fascia alta della famiglia Piledriver di AMD potrebbero essere molto interessanti in ottica ottimizzazione per i giochi multipiattaforma in arrivo l'anno prossimo. A condizionare la decisione per un produttore piuttosto che un altro in questo preciso momento, non sono tuttavia le prestazioni delle CPU ma i socket montati sulla scheda madre che farà da base tecnologica per la vostra macchina da gioco. E qui lo scenario è ben delinato.

HASWELL O AM3+?

Già, perché nell'ottica di preparare un PC adatto ad essere aggiornato con il passare degli anni la scelta del socket giusto è essenziale nel garantirsi una piattaforma stabile e soprattutto aggiornabile con il passare del tempo. Il motivo per cui il caro estinto del sottoscritto è rimasto imbullonato al case per così tanto tempo è dovuto al fatto che, a metà 2010 avevo potuto sostituire il dual core E6600 montato in prima battuta con un quad core Q9550 compiendo un netto salto prestazionale. Il merito di questa longevità è dipeso essenzialmente dalla flessibilità del socket LGA 775 che Intel aveva realizzato con un pieno supporto per processori dual e quad core. È possibile oggi individuare un socket in grado di dare garanzie in questo senso?

Intel al momento sta completando la transizione che ha portato dall'architettura Sandy Bridge con socket LGA 1155 a quella Haswell su LGA 1150. È cambiato il procedimento costruttivo che passa da 32 a 22 nanometri ma soprattutto sono state introdotte una serie di migliorie volte a rendere il più possibile efficienti le nuove CPU dal punto di vista del consumo energetico. L'aumento prestazionale rispetto alle CPU non Haswell è stato invece relativamente modesto: quello che rende questo socket interessante dal nostro punto di vista è la sua novità e il fatto che Intel ha già annunciato che supporterà non solo i processori della famiglia Haswell in vendita ora ma anche quelli della generazione successiva definita con il nome in codice di Broadwell. Si tratterà di processori costruiti con un procedimento costruttivo a 14 nanometri ma perfettamente compatibili con il socket LGA 1150 e in grado, stando al marketing di Intel, di garantire prestazioni di circa un 40% superiori alle attuali CPU.

Cover image for YouTube videoUE4 Infiltrator Real-Time Demo | Unreal Engine
Una demo in tempo reale basata sull'Unreal Engine 4. Quanto è lontana nel tempo una grafica di questo livello renderizzata in tempo reale sui nostri computer?

Una percentuale piuttosto interessante che rende questa futura linea di processori assolutamente papabile per un upgrade a cavallo tra il 2015 e il 2016 per un PC basato sull'architettura Haswell e socket LGA 1150 assemblato oggi. Se questa percentuale sarà dovuta ad un semplice aumento dei transistor dovuto all'ulteriore miniaturizzazione del silicio o al fatto che i Broadwell prossimi venturi proporranno 6 o 8 core non è per il momento dato sapere. Il fatto che Intel abbia già messo in cantiere una nuova architettura definita Haswell-E e destinata a soppiantare il socket LGA 2011, porterebbe a pensare che gli hexacore e gli octocore di Intel destinati al mercato server e gli entusiasti con un potere d'acquisto nettamente superiore alla media resteranno confinati al nuovo socket.

"Bisogna tenere conto della concorrenza di AMD e di quelli che sono i suoi piani per il futuro"

Tuttavia, bisogna tenere conto della concorrenza di AMD e di quelli che sono i suoi piani per il futuro: al momento la situazione è ben delineata per quanto riguarda i processori attualmente sul mercato visto che fanno riferimento al socket AM3+ pensato per ospitare le CPU della famiglia Bulldozer e Piledriver. Alcune slide filtrate da Sunnyale hanno già annunciato la nuova generazione di processori dal nome in codice Steamroller che dovrebbe vedere la luce a partire da febbraio del 2014. A quanto pare si tratta di un'evoluzione della tecnologia attuale e non un cambio radicale nel design dei processori che conterà su una serie di miglioramenti tecnici simili a quelli messi in campo da Intel per la linea di processori Broadwell.

I processori nel dettaglio non sono ancora stati annunciati ma è più che plausibile pensare a una segmentazione dell'offerta che metterà in campo nuovi modelli hexa e octocore. Anche in questo caso, quello che conta è la compatibilità del socket e se Intel al momento dà la certezza che i prossimi Broadwell lavoreranno tranquillamente su LGA 1150, AMD non ha ancora annunciato se i processori Steamroller funzioneranno su Socket AM3+. Visto che febbraio è ormai dietro l'angolo, questa informazione condizionerà l'approccio di chi già dispone di un sistema dotato basato su questa piattaforma: se AMD continuerà su questa strada, un upgrade dei sistemi preesistenti con processori di fascia alta Steamroller nel 2016-17 consacrerebbero i processori con socket AM3+ come piattaforma di riferimento per quasi tutta la prossima generazione console. In caso contrario, il cambio di sistema sarà inevitabile.

Quindi, al momento la piattaforma Haswell di Intel pare essere la scelta migliore in senso assoluto. Nel gioco le CPU hanno prestazioni mediamente migliori rispetto a quelle di AMD in quasi tutti i titoli a parità di prezzo e di classe di processori: ma quello che importa maggiormente è che, almeno per il momento, il socket LGA 1150 offre le maggiori garanzie per la preparazione di una macchina da gioco dando agli utenti ampi spazi di manovra nell'upgrade della CPU nel medio termine. Finora abbiamo fatto riferimento all'i5 più venduto, l'i5-4670K anche in un'ottica di overclock, ma chi vuole spendere meno può tranquillamente pensare di rivolgersi anche agli i5 Haswell posizionati più in basso come il 4440 o il 4570.

Il Frostbite Engine è un motore perfetto per mettere in mostra le potenzialità grafiche dei PC di alto livello, grazie alla sua capacità di renderizzare mappe enormi e dettagliate con centinaia di oggetti in movimento simultaneamente.

Sicuramente questi processori saranno in grado di garantire una potenza sufficiente a trascorrere in tutta tranquillità il 2014 e il 2015 per poi fare spazio a un Broadwell di fascia alta che accompagnerà il sistema a fine carriera. La situazione è invece in completo stallo per gli utenti AMD: tutto dipenderà dall'annuncio sulla compatibilità dell'architettura Steamroller con il vecchio socket. Molti sono scettici a riguardo visto che l'AM3+ è fondamentalmente una variazione dell'AM3 lanciato a inizio 2009 con cui mantiene una certa retrocompatibilità. Allungare fino al 2014 la vita operativa di un socket che non ha mai ospitato processori in grado d'impensierire l'offerta di Intel nel segmento gaming, sembrerebbe cozzare con le legittime aspettative di chi vorrebbe AMD più aggressiva con prodotti innovativi e non resi commercialmente appetibili a causa di un prezzo competitivo.

"Al momento la stragrande maggioranza di GPU presenti sul mercato hanno un bus PCI-E a 2.0 ma il futuro vedrà lo standard 3.0 affermarsi piuttosto velocemente"

Per chiudere l'argomento motherboard una doverosa citazione va allo standard PCI-Express che dovrà soddisfare la vostra scheda madre: al momento la stragrande maggioranza di GPU presenti sul mercato hanno un bus PCI-E a 2.0 ma è abbastanza chiaro che il futuro vedrà lo standard 3.0 affermarsi piuttosto velocemente. Poiché è praticamente certo che la vostra prossima scheda video soddisferà lo standard PCI Express 3.0 controllate questo dettaglio nel momento in cui andrete ad analizzare le specifiche della motherboard, sopratutto se avete l'intenzione di prendere in considerazione una configurazione in SLI o Crossfire che presupporrà la presenza di due slot da PCI Express affiancati.

MENO DILEMMI PER LA GPU

Ora che abbiamo le idee più chiare per quanto riguarda la base tecnica su CPU e motherboard (sempre in relazione alla situazione attuale) è venuto il momento di affrontare il discorso scheda video. Nonostante le decine di modelli disponibili sul mercato e la concorrenza senza esclusione di colpi che contrappone Nvidia ad AMD, la scelta di una scheda video da montare su un PC fresco di assemblaggio pensato per competere con la next-gen in realtà riserva poche opzioni. Partiamo da un presupposto di base molto semplice ovvero quella che è la potenza di elaborazione grafica di PS4 e Xbox One. La situazione non è ancora perfettamente definita ma, stando alle specifiche tecniche e ai primi titoli in uscita, la potenza dei loro processori grafici integrati dovrebbe attestarsi tra gli 1.2 TFLOPS di Xbox One e gli 1.8 di PS4.

Cover image for YouTube videoGeForce ShadowPlay -- Capture Every Win
Lo Shadowplay è una delle feature più interessanti di Nvidia grazie alla possibilità di registrare spezzoni di gameplay senza impattare le prestazioni.

Tutti picchi massimi teorici visto che nessuna delle due console riuscirebbe a mantenere questi valori in esercizio a tempo indefinito. Quello che farà nettamente la differenza nell'equazione in termini di potenza grafica sarà l'integrazione dell'intera architettura: nonostante Microsoft abbia accelerato i MHz del processore centrale e faccia ampio affidamento sulla soluzione progettuale che ha visto l'integrazione della ESRAM a fare da ponte ultraveloce, pare abbastanza plausibile una differenza prestazionale di circa un 15-20% tra le due console. Questo ci porta quindi a prendere la PS4 come console di riferimento su cui tarare il potenziale grafico della nostra macchina da gioco partendo da una doverosa precisazione; analizzare piattaforme tanto diverse e pensare che confrontando i dati tecnici dell'una e dell'altra con un PC moderno sia possibile avere un percezione precisa del differenziale di prestazioni è pura utopia. Le console sono un hardware specifico pensato per eseguire compiti specifici che solo negli ultimi anni si sono spostate verso l'esecuzione di altri task, pur se in un ambiente rigidamente controllato.

"L'architettura PC è caratterizzata punti di forza e colli di bottiglia differenti tra processore, RAM e schede video che rendono difficile un confronto diretto"

L'architettura PC è caratterizzata punti di forza e colli di bottiglia differenti tra processore, RAM e schede video che rendono difficile un confronto diretto. Si possono quindi fare però delle comparazioni di massima limitate a un settore specifico piuttosto aderenti alla realtà: nella fattispecie è risaputo che la GPU di Xbox One e PS4 è strettamente imparentata con i processori Bonaire della famiglia Radeon 7770 e di questo avevamo ampiamente disquisito in un'apposita Digital Foundry. La pura potenza in più della PS4 dovuta alla presenza di un numero maggiore di shader la pone un gradino più in su rispetto all'Xbox One ma non al punto da farla ritenere drasticamente più veloce. Le voci circolate nei giorni scorsi sulle differenze di risoluzione tra le versioni di Call of Duty 4 e Battlefield 4 confermerebbero questa tesi. Rimanendo nell'ambito della nostra analisi, il dato interessante riguarda la fascia di potenza approssimativa di cui si sta parlando ovvero quella delle Radeon 7850 o delle Nvidia GeForce GTX 660.

Detto questo, le conseguenze che si possono trarre in termini di pura potenza di elaborazione grafica confermano queste tipologie di schede video come un buon compromesso tra prezzo e prestazioni in grado di emulare con un certo margine di sicurezza i prossimi titoli multipiattaforma. Su un PC ben bilanciato in termini di potenza di calcolo e RAM è piuttosto probabile che una scheda di buona qualità di questa classe o anche di poco superiore riuscirà a garantire ottimi risultati a risoluzioni da 1080p laddove le nuove console potrebbero faticare in virtù di un hardware non ancora esplorato a fondo nelle sue potenzialità di base, in particolare la CPU e l'immenso quantitativo di memoria a disposizione di entrambe. Quindi se disponete di modelli simili a questi già sulla vostra vecchia macchina da gioco, è piuttosto probabile che non sia necessario un passaggio diretto ad una nuova piattaforma o, qualora siate costretti a farlo per altri motivi, potrete riciclare la vecchia scheda video godendo di ottime prestazioni ancora per 12-18 mesi, in particolare se disponete dei modelli da 2GB.

Cover image for YouTube videoAMD Radeon™ R9 Series: For gamers who demand the best
Un veloce roundup delle schede video della famiglia R9 di AMD.

La situazione è un po' diversa per chi deve cambiare il sistema nella sua interezza. Nvidia è passata alla generazione successiva presentando già da qualche mese la famiglia 7xx che vede nelle GeForce 760, 770, e 780 e la Titan i nuovi punti di riferimento del suo catalogo. AMD è arrivata sul mercato qualche mese dopo e invece di lanciare una nuova serie di schede con la dicitura 8xxx ha deciso di proporre la serie R9 aggiornando processori e velocità di clock rispetto alle schede della generazione 7xxx dotate di GPU Tahiti e Bonaire. Escludendo dalla nostra analisi la R9 290X, top di gamma al pari di una Nvidia GTX 780, molto interessanti sono le offerte legate ai modelli di fascia alta R9 280X e media R9 270X a rappresentare il punto di contatto nel rapporto qualità prezzo che può interessare chi vuol cambiare sistema senza spendere un occhio della testa.

"La 770 è probabilmente in vantaggio di poco, ma le prestazioni tra le due con la maggior parte dei motori grafici sono molto simili"

Si possono osservare numerosi benchmark ed effettuare ogni genere di confronti ma alla fine ci si rende conto che i due produttori si stanno marcando molto stretti nel rapporto prezzo prestazioni e quindi, alla fine, si stratta quasi esclusivamente di effettuare una scelta in base alla capienza del proprio portafogli. In linea di massima, le R9 280X e le GTX 770 oggigiorno possono essere considerate la scelta ideale per realizzare un sistema di alto livello rimanendo nell'ottica di una spesa di 310-350 euro. La 770 è probabilmente in vantaggio di poco, ma le prestazioni tra le due con la maggior parte dei motori grafici sono molto simili, fatte salve eventuali differenze dovute ai settaggi di clock di CPU e RAM o quantitativi di memoria video onboard.

Chi vuole effettuare un investimento meno impegnativo tenga d'occhio le GTX 760 e le 270X che rappresentano invece la scelta migliore per chi vuole orientarsi verso una scheda video di nuova produzione spendendo tra i 200 e i 240 euro e capaci di garantire ottime prestazioni con tutto quello che al momento è presente sul mercato. Tenete tuttavia a mente che queste schede condividono buona parte dell'architettura e prestazioni delle schede di fascia medio-alta della generazione precedente come le GTX 670 e Radeon 7850, quindi il salto prestazionale sarebbe comunque abbastanza contenuto.

Anche se si può andare a disquisire nel dettaglio su quale scheda sia più veloce di un'altra tra AMD Nvidia Le fasce di prezzo e gli ordini di grandezza di prestazioni sono questi: nell'effettuare l'acquisto, entra tuttavia in gioco un fattore diverso dalla pura e semplice potenza di calcolo della GPU: la quantità di RAM.

Crytek non ha ancora annunciato Crysis 4 ma è solo questione di tempo. Anche questa versione spingerà il livello tecnico al massimo o sarà più compiacente con l'hardware delle console?

Attualmente lo standard è rappresentato dai 2GB per le schede di fascia alta presenti sul mercato ma sul mercato sono presenti già da tempo molti modelli da 3 e anche alcuni da 4GB di GDDR5. Quale scegliere? Spazziamo subito il campo da dubbi di qualsiasi genere: con la grande maggioranza dei giochi attuali le differenze di prestazioni sono risibili alle risoluzioni full-HD da 1080p e anche spingendosi a 2.5k il guadagno non è proporzionale. Solo con i titoli del futuro, il quantitativo di RAM extra potrà assumere una certa importanza nel rendering a schermo, ma per il momento 2GB sono più che sufficienti C'è tuttavia un grosso però rappresentato dalle nuove console e dalla quantità di RAM a loro disposizione, in particolare la PS4. Nei mesi scorsi è stato fatto un gran parlare del pool di memoria della next-gen e le prime indicazioni tecniche filtrate da indiscrezioni dei vari team di sviluppo suggerirebbero che di quegli 8 GB solo una parte verranno effettivamente utilizzati per far girare i giochi.

"Con la grande maggioranza dei giochi attuali le differenze di prestazioni sono risibili alle risoluzioni full-HD da 1080p e anche spingendosi a 2.5k il guadagno non è proporzionale"

Si tratta di un assunto piuttosto plausibile: da quello che i nostri colleghi inglesi hanno potuto scoprire, almeno 2-3 GB di RAM del pool di memoria GDDR5 potrebbero essere dedicati al sistema operativo sempre attivo in background e ad altri servizi collegati come il salvataggio dei filmati o la gestione di Kinect, nel caso di Xbox One. Questo lascia comunque una quantità di memoria più che abbondante alla gestione dei giochi effettivamente next-gen che inizieremo a vedere probabilmente dalla prossima estate: in quest'ottica basta fare un semplice calcolo per capire che una scheda video dotata di 3 o 4 GB di RAM, garantisce una maggiore tranquillità prestazionale sul medio termine rispetto a un modello da 2 GB che, per quanto veloce, potrebbe (anche qui il condizionale è d'obbligo) rischiare l'obsolescenza prima delle sue controparti da 3-4 GB.

Come detto qualche paragrafo più sopra, la particolare architettura dei PC rispetto alle console, legata al fatto che il processore ha un pool di RAM dedicato e bus di memoria tra CPU/GPU/RAM di sistema non espressamente pensati per il gioco, rende misurazioni tecniche di questo genere difficili da dimostrare oggi. Solo alla prova reale dei Face-Off che scriveremo a grappoli mettendo a confronto le tre versioni dei prossimi titoli multipiattaforma ci potrà dire quanto quei 2GB potranno fare la differenza con i veri giochi next-gen. Per il momento i benchmark con i giochi attuali tra i modelli da 3 e 4 GB non portano a guadagni di prestazioni eclatanti rispetto a GPU gemelle ma dotate di meno memoria ma è anche vero che le versioni con più RAM di sistema spesso costano poche decine di euro in più delle versioni da 2 GB. Alla luce di questo, dedicare una parte extra del vostro investimento alla longevità della scheda video orientandovi sui modelli con più RAM potrebbe rivelarsi una scelta intelligente che vi consigliamo caldamente di prendere in considerazione.

UNO SGUARDO AL FUTURO

Le caratteristiche tecniche delle console next-gen ormai sulla rampa di lancio non sono l'unico punto di riferimento da cui partire nel progettare la propria macchina da gioco: la seconda parte dell'equazione deriva da altri fattori legati all'evoluzione tecnica dell'hardware, del software e alle metodologie di sviluppo. In questo caso è possibile fare alcune previsioni che vanno nella direzione di rendere la nostra macchina da gioco il più possibile a prova di futuro. Anche se nessuno dispone della palla di cristallo, l'esperienza passata e alcuni annunci dei mesi scorsi sembrano indicare quattro elementi precisi che potrebbero condizionare le richieste hardware dei giochi PC nei prossimi anni.

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DICE illustra i tratti salienti del Frostbite Engine 3.

Il primo è un grande classico ed è rappresentato dalle esclusive PC realizzate con il preciso intento di proporre titoli tecnologicamente avanzati in grado di evidenziare nuovi paradigmi nello sviluppo dei giochi spesso, legati all'introduzione di nuovi motori grafici. L'esperienza recente vede la serie Crysis e Battlefield come i migliori esponenti di una categoria in cui le migliori caratteristiche tecniche difficilmente mettono a nudo i limiti dell'attuale generazione console. Ora che Xbox One e PS4 riescono, seppur con qualche limitazione, a reggere il confronto e in assenza di annunci di titoli espressamente pensati per l'home computer come piattaforma di riferimento, in questa fase l'incognita delle esclusive pesa relativamente poco.

È molto probabile che almeno per un paio d'anni l'attenzione degli sviluppatori sarà concentrata sull'individuazione dei limiti operativi della next-gen con i motori grafici attualmente sul mercato. Il Frostbite di DICE e il Cryengine di Crytek sono sicuramente i migliori esponenti di questo trend e difficilmente vedremo a breve termine motori in grado di superarne nettamente le qualità tecniche. Unica eccezione, l'atteso Unreal Engine 4 di Epic di cui però, almeno per il momento, non si sono avute notizie certe.

Per il momento, è quindi piuttosto improbabile un esclusiva PC che arrivi a rendere la vostra piattaforma di gioco obsoleta, a patto che in fase di assemblaggio non siate andati troppo al risparmio. La rivoluzione potrebbe invece nascondersi nella continua evoluzione dei monitor ormai giunti a supportare risoluzioni sempre più elevate. Lo standard 4K è per il momento limitato alla sperimentazione di configurazioni principesche dotate di schermi migliaia di euro e super computer con almeno due schede video di fascia alta in SLI o Crossfire e fa decisamente parte di un futuro lontano.

La nuova frontiera potrebbe essere quella dello standard 2.5k: da questa prova su strada dei monitor d'importazione coreana effettuata qualche mese fa dai nostri colleghi d'oltremanica si capisce che le potenzialità di questo nuovo formato sono enormi, al punto da rendere quasi superfluo l'uso di valori di correzione antialias multisample che vadano oltre il 2X. Questa rivoluzione è probabilmente alle porte e già dalla metà dell'anno prossimo potrebbero a diffondersi anche in Europa monitor LCD con pannelli in grado di supportare risoluzioni da 2560x1440 a prezzi accessibili.

Cover image for YouTube videoWatch Dogs (PS4)
Watch Dogs pare essere un ottimo esempio del livello qualitativo che ci potremo aspettare dalle nuove console nei prossimi anni.

A questa novità potrebbe affiancarsene una terza di cui abbiamo discusso giusto qualche giorno fa, anch'essa collegata all'evoluzione della tecnologia dei monitor. Si tratta dell'Nvidia G-Sync, ovvero una soluzione innovativa pensata per eliminare il problema del disallineamento verticale dell'immagine. In pratica, le schede video Nvidia della famiglia Kepler saranno capaci di pilotare il refresh di monitor dotati di uno scaler hardware dedicato. Apparentemente una soluzione molto innovativa che potrebbe influire sul mercato dei monitor a partire dal 2014. Tutto dipenderà dalla bravura di Nvidia nell'imporre il G-Sync siglando contratti con quanti più produttori di monitor possibile. Solo un ampio successo di vendite di alcuni modelli battistrada potrà far diventare il G-Sync uno standard: nel caso questo accada, è molto probabile che questa soluzione tecnica diventerà la preferita da parte di molti giocatori PC con l'effetto di rendere tutte le schede video della famiglia 6xx e 7xx già pronte per essere collegate a un monitor compatibile con questa soluzione.

AMD sta a guardare? Assolutamente no, visto che anche a Sunnyale hanno annunciato l'introduzione Mantle cui anche noi abbiamo dedicato un'apposita Digital Foundry. Si tratta di un'API a basso livello pensata per garantire un boost prestazionale notevole con i giochi del futuro e anche alcuni titoli moderni come, guarda caso, Battlefield 4. Sulla carta Mantle dovrebbe essere molto più efficiente delle DirectX e delle Open GL che attualmente si frappongono tra i giochi e l'hardware su cui girano mettendo gli acquirenti delle GPU di Santa Clara già oggi nella condizione di essere coperti per l'immediato futuro. Mantle infatti supporta già tutte le GPU della Graphics Core Next Architecture ovvero la famiglia di schede 7xxx e la generazione successiva R9.

Come per il G-Sync, è però difficile prevedere oggi se Mantle potrà affermarsi: al momento non ci sono dimostrazioni pratiche degli effettivi benefici derivanti dall'implementazione di questa soluzione. Inoltre, lo scontro con una tecnologia affermata quali sono le DirectX di Microsoft e le Open GL porterà sicuramente a resistenze da parte di molti sviluppatori a lasciare una strada maestra che non richiede di sostenere costi aggiuntivi dovuti ai periodi di formazione, ricerca e sviluppo che una nuova soluzione di questa portata richiede.

Parlando di DirectX, la situazione pare essere invece molto ben delineata: la versione 11 è al momento lo standard confermato e Microsoft non ha ancora annunciato imminenti evoluzioni significative sotto il profilo delle sue API. È quindi molto probabile che le schede video attuali manterranno la loro compatibilità con le DX11 per parecchio tempo: è ancora presto per dire se questa versione godrà della longevità della versione 9 ma ci sono ottime probabilità che questo accada visto che si tratta delle DX su cui proprio L'Xbox One supporterà una versione custom di queste librerie. Difficilmente Microsoft svilupperà nuove versioni a vantaggio esclusivo dell'utenza PC, ma questa è ormai storia vecchia.

PRONTI ALL'IMPATTO

Giunti al termine di questo lungo articolo, non ci resta che tirare le somme, con la consapevolezza che molti degli assunti cui siamo arrivati partono dai presupposti di un futuro in buona parte da scrivere. Al momento le certezze che abbiamo sono essenzialmente due. La prima riguarda il supporto del chipset Haswell con una nuova famiglia di processori nel periodo 2014-2015 che rende il socket LGA 1150 come il candidato più papabile per assemblare un gaming PC targato Intel capace di dire la sua tra quattro o cinque anni. La scelta tra il top di gamma tra i5 e i7 sta alla vostra capacità di spesa, ma il buonsenso suggerirebbe di fermarsi agli i5 4670K e investire cento euro extra in una scheda video di classe superiore.

La situazione è meno definita in casa AMD dove il futuro del socket AM3+ è appeso alla compatibilità con la prossima generazione di processori Steamroller. Fino ad allora, fatte salve le differenze prestazionali con i processori di casa Intel, è effettivamente un rischio acquistare una motherboard con socket AM3+ perché il supporto di AMD potrebbe essere ormai giunto al capolinea e il rischio di ritrovarsi tra le mani una piattaforma fine carriera è effettivamente piuttosto elevato.

La situazione è delineata anche sul fronte delle schede video: la mossa di AMD di rebrandizzare la famiglia 7xxx non è piaciuta ad alcuni perché ha dato l'impressione di non voler competere con la generazione 7xx di Nvidia. Questo non toglie che dal punto di vista prestazionale le Radeon R9 270 e 280 siano capaci servire alle necessità di chi vuol acquistare una GPU in grado di garantire una certa tranquillità a medio termine. L'impressione è che il quid tecnologico sia comunque leggermente a vantaggio di Nvidia e in questo senso le GTX 770 sembrano essere giusto compromesso tra chi cerca prestazioni elevate e un cartellino del prezzo alto ma tutto sommato ancora accessibile.

L'incognita posta da G-Sync e Mantle potrebbe giocare un ruolo importante nella scelta, ma al momento è troppo presto per capire quale tra queste due tecnologie potrà essere realmente vincente: il loro successo dipende da troppi fattori non direttamente sotto il controllo di AMD e Nvidia ed è molto probabile che per l'epoca in cui uno dei due sarà eventualmente diventato uno standard, sarete già pronti per un upgrade proprio della GPU. Brand a parte, il consiglio migliore che vi possiamo dare è quello di non risparmiare sulla RAM video puntando direttamente ai modelli da 3 o 4 GB.

Aggiungete a queste configurazioni 8 GB di RAM di buona qualità e il dado per il futuro è tratto: con un esborso tra 700 e gli 800 euro dovreste essere in grado di effettuare un upgrade radicale della vostra vecchia workstation in grado di garantirvi ottime prestazioni per un lasso di tempo piuttosto lungo. Fate le vostre considerazioni in base alla pecunia a disposizione, preferenze personali e tirate le vostre conclusioni: per il resto, mancano solo pop-corn, patatine e l'infornata di Digital Foundry che scriveremo a fine 2014 per conoscere la reale differenza prestazionale che separa un buon PC pensato per giocare e una next-gen per l'epoca in grado di esprimersi al meglio, o quasi, delle sue possibilità.

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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