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Resogun - review

Next-gen al cubo.

Negli ultimi giorni, a parte qualche raro caso, abbiamo affrontato recensioni next-gen di titoli di serie già ampiamente conosciute al pubblico, nonché disponibili anche per le console che piano piano si apprestano sul viale del tramonto. Sony dal canto suo, e sin dai tempi di PlayStation 3, ha sempre lanciato un nuovo dispositivo con un titolo della software house Housemarque, autrice non solo della saga di Super Stardust, ma anche del platform Outland, lo sparatutto a base di zombi Dead Nation e molti altri ancora.

Dopo la parentesi Furmins su dispositivi iOS, il team finlandese è tornato a sviluppare nel campo che l'ha consacrato come uno degli studi indipendenti più famosi d'Europa: Resogun è uno shoot 'em up twin stick a scorrimento orizzontale, nonché successore spirituale di Super Stardust HD, col quale però condivide pochissimi elementi che andremo a scoprire tra poco.

A differenza del titolo inaugurato nel 2007 su PS3, in Resogun ci muoviamo con la nostra navicella in uno spazio bidimensionale intorno a livelli cilindrici pieni zeppi di nemici e ostacoli, ognuno di essi suddiviso in tre fasi, con tanto di boss di turno a chiudere il tutto. Fino a qui può suonare come la solita manfrina, fortuna che a condire il gameplay sono presenti alcune interessanti caratteristiche: in ognuno dei 5 stage ci sono infatti da recuperare e portare in salvo 10 esseri umani, rappresentati da minuscoli omini verdi che compariranno una volta distrutta una catena di nemici o raggiungendo un determinato livello di moltiplicatore in una specifica fase.

Il boost non solo è un'ottima arma per distruggere la griglia di nemici posti nella parte inferiore dei livelli, ma è anche un modo per farci tirare il fiato dagli altissimi ritmi che questo gioco regala in ogni partita.

Una volta rilasciato il piccolo umanoide dobbiamo girare in tondo per recuperarlo con la nostra navicella e portarlo in salvo su uno dei 2 pod posti sulla parte superiore dello schermo. Un gioco da ragazzi? Tutt'altro, visto che oltre alle gargantuesche orde di nemici, dobbiamo essere abbastanza veloci nel recuperarlo e cercare di non colpirlo troppe volte coi proiettili, previa prematura morte dell'individuo. Anche nel caso venissimo colpiti mentre lo stiamo trasportando verso il pod di salvataggio, il nostro caro ospite passerà a miglior vita in men che non si dica.

"Resogun condivide pochissimi elementi con Super Stardust HD, titolo di cui è il successore spirituale"

Ogni volta che porteremo in salvo un umano riceveremo non solo dei bonus come punti extra, scudi e potenziamenti, ma anche brevi upgrade alla nostra arma primaria, utili per sbarazzarci nei nemici che nel frattempo ci saranno piombati addosso da tutte le direzioni. Fortunatamente il nostro bolide cubettoso è dotato di armi secondarie e funzioni che ci torneranno molto utili a mano a mano che la situazione negli stage si fa sempre più caotica.

Con R2 si sgancia una bomba che rilascia un impulso a 360° in grado di eliminare tutto quanto è presente al momento sullo schermo, premendo R1 si lancia il raggio iperguida che disintegra all'istante i poveri malcapitati vicino a noi, mentre con L1 si attiva l'utilissimo boost che ci salverà la pelle in centinaia di occasioni. Resta ancora da capire la funzione del tasto L2, con il quale è possibile lanciare un umano mentre lo stiamo trasportando, ma forse il suo impiego è soltanto quello di catapultarlo verso un pod nel caso fossimo in estremo pericolo.

Il numero di nemici che appaiono sullo schermo è davvero considerevole, e nonostante le tonnellate di proiettili ed effetti speciali il motore grafico non fa una piega nemmeno nelle situazione più concitate.

I boss sfortunatamente non brillano per originalità, sia sotto l'aspetto tattico che quello del design, tanto che alcuni sembrano versioni rivedute e corrette dei cattivoni già visti in Super Stardust HD e Sine Mora. In quanto a difficoltà il discorso cambia completamente, e anche ai livelli più bassi (ce ne sono quattro), servono una buona dose di pazienza e riflessi. Curiosamente quello che si incontra nell'ultimo stage non è il più tosto da sconfiggere, e lasciamo a voi il "piacere" di scoprire quale sia.

"I boss non brillano per originalità"

Trovare la navicella che più si avvicina ai propri gusti può sembrare cosa da poco conto, ma in Resogun questa scelta influenza non poco il gameplay. Ecco quindi che Housemarque mette a disposizione 3 differenti mezzi volanti, ognuno con il proprio tipo di proiettile e livelli personalizzati di maneggevolezza, accelerazione e iperguida che soddisferanno le esigenze di tutti giocatori, anche chi, come il sottoscritto, vive di pane e shoot em up.

Sul fronte delle modalità troviamo l'Arcade Mode, dove il punteggio viene calcolato su tutti e 5 i pianeti, mentre affrontando un livello singolo lo score finale apparirà nella classifica di quel determinato stage. La sezione co-op infine permette di giocare entrambe le modalità in compagnia di un'altra persona, rendendoci un po' più facile la vita nel caso vogliamo completarlo alle difficoltà più elevate.

Oltre ad un gameplay spaziale (è proprio il caso di dirlo), il motore grafico messo a punto dagli sviluppatori finlandesi non fa una grinza nemmeno quando sullo schermo sono presenti centinaia di nemici, proiettili ed esplosioni, ricreati sottoforma di milioni di cubetti che non aspettano altro di essere fatti saltare in aria per la gioia delle nostre pupille. Gli effetti particellari sono senza alcun dubbio tra i migliori mai visti su console, e non osiamo immaginare cosa potranno fare gli sviluppatori nei prossimi anni quando PS4 comincerà ad essere sfruttata a dovere.

"La scelta della navicella influenza non poco il gameplay"

Il comparto sonoro è di buona qualità, con brani elettronici movimentati che sottolineano la purissima anima arcade del titolo e segnaliamo il simpatico utilizzo dello speaker del Dual Shock 4 che amplifica la voce guida del gioco, che ci segnala la presenza di umani nel livello, il raccoglimento di un power-up e altre informazioni.

Per gli amanti dei trofei, infine, ottenere il platino di Resogun richiederà una buona dose di pazienza e salti mortali, sopratutto per conquistare l'obbiettivo nel quale bisogna potare in salvo due esseri umani in meno di un secondo. Impresa impossibile? Fantascienza? I cacciatori di trofei sono avvertiti.

Le immagini a corredo di questa recensione non rendono omaggio alla spettacolarità grafica di Resogun, che può essere apprezzata appieno solo su un televisore full HD.

Insomma, se siete possessori della nuova console di Sony l'acquisto di Resogun è praticamente obbligatorio, se poi pensate che è possibile scaricarlo gratis se siete abbonati a PlayStation Plus, non esistono scuse per ignorare questa perla disponibile solo in digital download. Coloro che invece amano gli sparatutto a scorrimento orizzontale/verticale troveranno un'ottimo gioco ad altissimo contenuto adrenalinico, e dove il livello di sfida raggiunge vette di difficoltà come raramente se ne sono viste in passato. Pur non essendo esente da difetti, numero di modalità in primis, il fattore rigiocabilità è assicurato dall'elevato livello di sfida e dall'infinita ossessione nel raggiungere punteggi sempre più vertiginosi.

Ancora una volta Housemarque ha dimostrato che anche con budget limitati è possibile sfornare piccoli capolavori che verranno ricordati per molti, molti anni. Alla luce di tutto ciò ci sentiamo di premiare Resogun, rivelatosi uno dei migliori titoli di questa nuova generazione di console che, ce lo auguriamo tutti, vedrà brillare molti altri piccoli progetti sviluppati da team indipendenti.

8 / 10

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Resogun

PS4, PS3, PlayStation Vita

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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.
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