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Peggle 2 - review

Non è una killer app ma è sempre un Inno alla Gioia.

Non sarà l'esclusiva che sospingerà le vendite di Xbox One, ma sicuramente Peggle 2 è uno dei giochi più attesi di questa fine d'anno. Dal 2007 a oggi, infatti, il puzzle game di PopCap Games ha venduto decine di milioni di copie su praticamente qualsiasi macchina da gioco sia transitata sul mercato, facendo innamorare coloro che l'hanno provato grazie al suo gameplay semplice e magnetico che, unito ad uno stile unico e a un comparto sonoro azzeccatissimo, hanno dato vita a un prodotto davvero eccezionale.

Peggle e questo suo seguito sono il manifesto degli elementi che rendono grandi quasi tutti i giochi dello sviluppatore californiano: dietro a un sistema di gioco apparentemente semplice e basato sul caso si nasconde uno strato strategico invidiabile, che consente ai più abili di esibirsi in tiri spettacolari e sfoggiare punteggi da capogiro. Il tutto senza tralasciare una buona dose di sano divertimento.

Per chi non conoscesse il gioco, Peggle potrebbe essere descritto come una sorta di incrocio tra un flipper e il pachinko, il celebre gioco d'azzardo giapponese, nel quale avrete a disposizione 10 palline da sparare da una sorta di cannone centrale per eliminare tutte le sfere rosse presenti sullo schermo, i Peggle. Descritto così sembra anche più semplice che nella realtà ma in realtà oltre alle rosse vi saranno anche un gran numero di sfere blu, senza particolari poteri ma utili per rendere corposo il punteggio, una viola, capace di attivare il moltiplicatore dei punti e due verdi, con cui attivare il potere del maestro selezionato.

L'impostazione di base non è cambiata in tutti questi anni: avrete sempre a disposizione 10 palline per far fuori tutti i peggle rossi.

Ecco, ora la descrizione è decisamente più completa, ma vanno ancora considerati diversi tipi di rimbalzo, grazie ai quali guadagnare un numero spropositato di punti stile, mattonelle corazzate che devono essere colpite due volte per finire infrante, piattaforme semoventi , tre obiettivi secondari da completare in ogni livello e una sorta di canestro in perenne movimento sul fondo di ogni stage che, se centrato, consente di non perdere la pallina alla fine del turno.

"Bastano poche partite per comprendere quanto sia importante l'abilità del giocatore"

Con tutti questi elementi da considerare, bastano davvero poche partite per comprendere come l'abilità del giocatore sia decisamente più impattante sul punteggio finale di quanto inizialmente preventivato. E che la fortuna, se si è in grado di calcolare i tanti rimbalzi e il tempismo con il quale il canestro si muove, è un elemento di contorno, utile a esaltare anche i giocatori alle prime armi o coloro che non sono capaci di andare oltre il secondo o il terzo rimbalzo. Questo perché la fisica che regola le sfere è rigorosa e non vi capiterà mai di dubitare della correttezza di una traiettoria.

In questo modo gli sviluppatori hanno creato un buon margine per consentire ai giocatori di migliorare, in modo da spingerli a tornare su di uno dei sessanta livelli della "campagna" o su una delle altrettante sfide per provare a battere il proprio record, mettendo in pratica quello che si è imparato avanzando col gioco. Le varie sfide, infatti, obbligheranno a tentare colpi sensazionali come il completamento di tre scivoli con un'unica palla, ma così aiuteranno a capire nel dettaglio come sfruttare al meglio il potere dei diversi maestri.

Non sentire l'Inno alla Gioia alla fine di uno stage è stato un colpo al cuore.

La principale differenza tra Peggle (o Peggle Night) e Peggle 2 è infatti nel rinnovato cast che vi supporterà nella vostra avventura. A fare gli onori di casa vi sarà sempre l'unicorno Bjorn che con la sua superguida vi mostrerà la traiettoria del primo rimbalzo della palla. Poi sarà il turno di un troll ubriacone, di uno yeti con le chiappe al vento, di una sorta di gnomo elettrico e di una bambina spirito. Le differenze non saranno solo estetiche ma anche funzionali. Il potere di Jeffery gli consente, infatti, di distruggere tutti i peggle sulla traiettoria del pesante macigno che lancerà, mentre quello di Luna smaterializzerà per due turni tutte le sfere blu, consentendovi di raggiungere facilmente anche i peggle rossi più nascosti.

"La principale differenza col passato è il rinnovato cast che vi supporterà nella vostra avventura"

I due più interessanti sono però la palla elettrica di Gnorman, capace di elettrizzare i due peggle più vicini a quello colpito, abilità utilissima principalmente nei livelli con tante piattaforme corazzate, e il soffio gelido di Berg, in grado di congelare per due turni il livello. Questo consente sia di bloccare le piattaforme in movimento, sia di scombinare la disposizione dei peggle pensata inizialmente dagli sviluppatori, dato che la pallina lanciata, al posto di rimbalzare come al solito, spingerà lontane le sfere colorate.

Soprattutto durante i Peggle Party sarà importante scegliere il maestro il cui potere si combinerà meglio con lo stage selezionato, per sconfiggere i rimanenti tre giocatori in questa modalità multiplayer online asincrona. La possibilità di modificare un po' di parametri di ogni partita consentirà di divertirsi a lungo, ma al momento si nota la mancanza sia della modalità Duello, sia della possibilità di sfidare sullo stesso schermo un amico, entrambi elementi che verranno aggiunti in un prossimo futuro attraverso dei DLC gratuiti, da acquistare tramite il famigerato negozio in-game già ben visibile nella schermata principale.

Sono 60 i nuovi livelli messi a vostra disposizione, che diventeranno sicuramente di più con l'arrivo degli immancabili DLC.

Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto è buono, molto funzionale e pulito sotto il profilo grafico e assolutamente perfetto sotto quello dei controlli, davvero precisi, soprattutto quando potremo rallentare la corsa del cannone per prendere la mira in maniera ancora più precisa che in passato. Meno convincente è forse l'integrazione col Kinect, dato che sarà difficilissimo mantenere le braccia immobili per poter mirare con precisione. Però urlare 'Kinect spara' dà una certa soddisfazione!

"Quello che non abbiamo apprezzato è l'umorismo grezzo che permea i brevi stacchetti tra uno stage e l'altro"

Quello che da grandi amanti della serie non abbiamo apprezzato è il rinnovato umorismo che permea i brevi stacchetti tra uno stage e l'altro: non si tratta più del mondo ingenuo e onirico del primo Peggle, ma vi è una nota uno humor un po' più grezzo che non tutti apprezzeranno. Le chiappe al vento di Berg o i peggle che vengono espulsi dal didietro di Bjorn potranno far ridere qualcuno, ma di certo tradiscono lo spirito originale.

Così come l'abbandono dell'Inno alla Gioia di Beethoven dopo aver completato uno stage. Va bene che i brani di musica classica scelti per sottolineare il completamente di un livello sono altrettanto famosi e riconoscibili, ma l'affetto e l'empatia che un giocatore di Peggle ha per la parte finale della Sinfonia Numero 9 sono difficilmente replicabili.

Il trailer più recente di Peggle 2.

Nonostante questo Peggle 2 mantiene inalterato il suo fascino "da ancora un altro turno e poi smetto". Peccato che questo sia dovuto più per una formula che non è minimamente invecchiata in tutti questi anni, che per la reale qualità del lavoro di PopCap che tra maestri poco ispirati, uno stile un po' rozzo e una reale mancanza di novità, non riesce a cogliere completamente nel segno.

Rimane comunque un acquisto obbligato per i fan della serie e il classico gioco capace di regalare ore di spensieratezza a chiunque lo avvicini.

8 / 10

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Peggle 2

PS4, Xbox One, Xbox 360

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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