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Tiny Brains - review

Un gioco che se la 'cavia'…

No, i piccoli cervelli del titolo non sono quelli di chi non ha Eurogamer tra i preferiti, ma di quattro cavie da laboratorio rese speciali dagli esperimenti subiti dal più classico degli scienziati pazzi.

Salutate dunque Dax, pipistrello in grado di spingere gli oggetti col pensiero; Stew, il coniglio in grado di attrarli magneticamente; Pad, il topo che può teletrasportarsi al loro posto; e Minsc (chissà se da qualche parte abbia un padrone di nome Boo che lo aspetta), il criceto in grado di creare blocchi di ghiaccio.

Insieme, dovranno combinare le loro abilità per uscire vivi da test a base di pozze d'acido, fiamme, lame affilate e interruttori, preparati per valutare le loro capacità di sopravvivenza. Col tempo i nostri eroi si ritroveranno anche a combattere contro altre cavie, nello sviluppo di una trama ricca di colpi di scena che li porterà a esplorare le parti più nascoste del laboratorio.

Se l'ambientazione vi suona familiare, è tutto nella norma. Tiny Brains è chiaramente un tentativo di portare l'atmosfera e l'umorismo di Portal (con i dovuti distinguo) in un puzzle in terza persona con meccaniche completamente diverse. Ma il risultato, purtroppo, non è all'altezza di Valve.

Le maledette sezioni con la palla metteranno alla prova la vostra fantasia nelle imprecazioni.

Perché Portal e Portal 2 sono tra i migliori puzzle game mai creati? Per l'ambientazione? Certo. Per il personaggio di GLaDOS? Ovvio. Ma soprattutto perché riescono a camminare perfettamente sulla linea che divide divertimento e frustrazione. Di la soluzione di un puzzle è composta di due fasi: pensiero e azione. La prima, in cui il cervello si lambicca tra le varie ipotesi, è probabilmente la più divertente; il compito di titoli come Portal o Tiny Brains è proprio quello di rendere divertente anche la seconda.

"Tiny Brains impone di combinare le abilità dei quattro personaggi con una fisica imprecisa e controlli che rischiano di rovinarvi il risultato"

Ma là dove il primo offre un gameplay preciso, essenziale e veloce, Tiny Brains impone di combinare le abilità dei quattro personaggi con una fisica imprecisa e controlli che rischiano di rovinarvi il risultato, anche quando ormai avete capito come fare.

Fondamentalmente il gioco si dipana lungo quattro grandi temi: la risoluzione di rompicapo, in cui dovrete combinare i poteri cambiando personaggio al momento giusto; la protezione di altri personaggi in una sorta di modalità orda; evitare che gli stessi brucino su dei fornelli; infine, trasportare una sfera fino a un traguardo, superando precipizi e altri pericoli.

La prima fase è probabilmente la più varia e divertente. Vi potrebbe ad esempio capitare di creare un blocco di ghiaccio, cambiare personaggio per spingerlo e saltarci sopra, saltando una pozza d'acido, cambiare di nuovo personaggio e attirare a voi un cubo, atterrare dall'altra parte, creare un altro blocco di ghiaccio, lanciarlo contro una piattaforma sospesa, teletrasportarvi al suo posto e, infine, attirare a voi il cubo per attivare l'interruttore dell'uscita.

Spingere mentalmente un blocco di ghiaccio cavalcato da un topo radioattivo e un coniglio magnetico: tutto normale no?

Se vi sembra complesso, beh, lo è, ma tranquilli, dopo un po' diventerà normale come respirare, anche perché gli enigmi ruotano più o meno sempre attorno agli stessi schemi e col tempo diventano più facili da decifrare.

"Gli enigmi ruotano più o meno sempre attorno agli stessi schemi e col tempo diventano più facili da decifrare"

Nella seconda fase dovrete usare i vostri poteri per eliminare dei cattivissimi pulcini che attaccheranno alcuni personaggi incontrati nel corso delle vostre avventure. In questo caso potrete lanciare loro i blocchi di ghiaccio per schiacciarli, saltarci sopra à la Super Mario o spingerli verso trappole mortali, ondata dopo ondata.

Nella terza dovrete nuovamente stare attenti all'incolumità dei vostri compagni di viaggio, rinchiusi in una gabbia posizionata su alcuni fornelli, che si accendono secondo schemi prestabiliti. Fondamentalmente si tratta di sbagliare due o tre volte, imparare lo schema e usare i poteri per spostare la gabbia sui fornelli che non si accendono.

Nella quarta fase, in sostanza, dovrete spingere o attrarre una sfera dal punto A al punto B, superando dislivelli e trappole fino al vostro obiettivo. Un compito reso arduo dalla fisica approssimativa del gioco, che tutto sommato non influisce troppo nelle altre fasi ma che trasforma questa sezione nella più frustrante, l'unica veramente in grado di farvi smettere di giocare.

Col touchpad potrete indicare ai compagni dove posizionarsi, invece di urlare “là! Là!”.

Queste quattro parti si ripeteranno costantemente lungo il gioco. E se da una parte sono in grado di spezzare la monotonia del gameplay, dall'altra è anche vero che l'unica veramente interessante e quella in cui si risolvono i puzzle.

"Sembra che gli sviluppatori abbiano inserito il single player controvoglia, consapevoli di quanto il gioco sia divertente se condiviso con quattro persone"

Tiny Brains potrete affrontarlo da soli, ricavandone un'esperienza tutto sommato piacevole, oppure potete divertirvi sul serio e chiamare tre amici, verificando per l'ennesima volta la teoria che il gameplay cooperativo a quattro è come il fritto: rende tutto migliore.

Poco v'importerà se sbaglierete, se qualcuno vi spingerà in una trappola per sbaglio (come accade nel Troll Mode, in cui è attivo il fuoco amico) o se passerete più tempo a ridere che a cercare di risolvere il livello: il tempo non vi corre dietro, non ci sono vite da consumare e il casino generato è più che sufficiente per farvi passare del tempo in maniera divertente.

Quando poi finalmente riuscite a coordinare quattro persone in una strategia coordinate, il senso di gratificazione è decisamente maggiore rispetto al farcela da soli. Ma indovinate qual è l'unica parte che rimane fastidiosa anche in quattro? Esatto, quella delle sfere da spingere.

Il trailer della versione PS4 di Tiny Brains.

Se poi volete provare qualcosa di veramente diverso, c'è anche una sorta di calcetto due contro due a base di poteri, in cui scatenare tutta la vostra voglia di cazzeggio, che rischia di tenervi impegnati più della missione principale.

Avrete capito come questo Tiny Brains sia uno strano esperimento. Sembra quasi che gli sviluppatori abbiano inserito la modalità in solitario controvoglia, consapevoli di quanto il gioco sia divertente se condiviso con quattro persone.

Tuttavia non sempre si hanno degli amici a disposizione ed è giusto che un gioco di questo tipo offra un'esperienza piacevole anche a chi voglia giocarlo da solo. Il voto dunque si riferisce soprattutto al caso in cui vi ritroviate da soli, come probabilmente accadrà nella maggior parte dei casi. Se poi avete a disposizione tre amici, magari nello stesso salotto, aggiungete pure un punto in più.

7 / 10