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Angry Video Game Nerd Adventures - review

Un po' di sana e appagante frustrazione.

Sono passati ormai quasi dieci anni dal primo episodio di Angry Videogame Nerd, quando ancora non si chiamava ancora così. Dieci anni durante i quali James Rolfe, ideatore della serie, ha prodotto oltre cento puntate che hanno dato vita ad una nutrita schiera di fan. È quindi facile trovare su YouTube numerosi filmati di appassionati che propongono al loro interno cover della sigla o fan art di ogni genere, compresi videogiochi a tema realizzati per le più disparate piattaforme, NES e Atari 2600 inclusi.

Solo quest'anno però ScrewAttack, sito per il quale Rolfe ha girato la maggior parte degli episodi, ha deciso di pubblicare il videogioco ufficiale del Nerd sotto l'etichetta ScrewAttack Games, affidando i lavori a FreakZone Games. La trama è stupida e banale come quelle dei titoli trattati nella serie: mentre gioca ad un altro orribile titolo insieme ai suoi amici, il Nerd viene trascinato nello schermo da una mano che lo afferra per le parti intime e lo porta nel mondo dei videogiochi.

Da quel momento il gioco è un continuo di citazioni più o meno esplicite, a partire dai nomi dei livelli quali Asslevania, colorito omaggio al gioco che ha dato via allo show in cui non mancano le tanto odiate teste di medusa tra i mostri da evitare; oppure Thy Farts Consumed, chiaro riferimento al secondo episodio di Doom, dove troviamo teschi fiammeggianti o il Cacademo fra i nemici; o ancora Beat it & Eat it, che si rifà alla puntata dedicata ai giochi erotici per Atari 2600.

Nelle avventure del Nerd finiremo per affrontare persino il Demonio in persona.

I boss di fine livello non sono da meno: nel livello Future Fuckballs 2010 si ha a che fare con l'insopportabile volto che in Cybermorph per Atari Jaguar ripeteva in continuazione "where did you learn to fly?", mentre in Asslevania troviamo il Mr Hyde protagonista di una delle prime puntate. La lista potrebbe continuare ancora a lungo e trovare tutti i riferimenti fa parte del divertimento, ma è importante notare come al di sotto di questo continuo gioco di citazioni e dell'aura nostalgica ad 8-bit, si celi anche un bel platform vecchio stile.

"Il gioco è strutturato in omaggio a Megaman, con nove livelli selezionabili liberamente (più uno finale)"

Il gioco è strutturato in omaggio a Megaman, con nove livelli selezionabili liberamente (più uno finale) da affrontare secondo l'ordine che si preferisce, ma al posto dell'eroe Capcom troviamo ovviamente il Nerd armato di Zapper, la light gun che faceva parte degli accessori del NES.

Esplorando a fondo i livelli si possono trovare nuovi personaggi giocabili, ciascuno con le proprie peculiarità. Come Mike, amico e collaboratore di James Rolfe nella realizzazione degli episodi, che può saltare più in alto rispetto agli altri e ha l'abilità di vedere passaggi segreti e piattaforme nascoste. Per contro la sua arma, una spada laser, è molto debole e a corto raggio. C'è anche Guitar Guy (Kyle Justin, autore della sigla), la cui chitarra può lanciare onde sonore in grado di attraversare i muri, e infine Bullshit Man, preso in prestito dalla serie You Know What's Bullshit, anch'essa creata da Rolfe.

Sul surf di Silver Surfer, ma senza l'orribile design dell'omonimo gioco per NES.

A livello Normal si hanno a disposizione trenta vite, con una barra dell'energia rappresentata da tre birre e un numero illimitato di "continue", ma se pensate che siano più che sufficienti a portare a temine un livello, dovrete ricredervi. Là dove i titoli giocati dal Nerd sono spesso molto difficili e frustranti a causa di un pessimo game design, in questo caso la difficoltà e volutamente pensata per non lasciare scampo ai disattenti e ai poveri di riflessi, costringendoli a riprovare ancora ed ancora.

"Il gioco richiama i platform dell'era 8-bit e non si fa problemi ad usare molti dei cliché dell'epoca"

Trattandosi di un gioco che richiama apertamente i platform dell'era 8-bit, non si fa problemi ad usare molti dei cliché dell'epoca per ostacolare il giocatore, come piattaforme che crollano non appena ci si salta sopra e pali acuminati che spuntano improvvisamente dal terreno e dal soffitto, fiamme che si accendono e spengono di continuo e livelli in cui è illuminata solo una piccola porzione del schema intorno al personaggio.

Le insidie più comuni sono rappresentate da blocchi che, se toccati, portano a morte istantanea, riconoscibili dall'inequivocabile simbolo del teschio, blocchi in alcuni casi ancora più insidiosi perché diventano invisibili ad intervalli regolari. E quando tutto sembra così normale, già visto, ci si ritrova in situazioni strampalate, vedi la stanza colma di lava con squali fiammeggianti e le pareti che si restringono per schiacciare il malcapitato, oppure una lotta contro Babbo Natale, che una volta sconfitto finirà col suo corpo usato a mo' di snowboard per scendere lungo un pendio innevato.

Il Cacademon, parodia del famoso Cacodemon di Doom.

La frustrazione dovuta alla difficoltà di Angry Video Game Nerd Adventures è fortunatamente mitigata dall'alto numero di checkpoint sparsi per i livelli e rappresentati dal Nintentoaster, il particolare NES inserito nell'involucro di un tostapane spesso utilizzato nei video della serie. Il gameplay è ben bilanciato e anche i tratti che appaiono impossibili ad una prima occhiata, con pazienza e perseveranza possono essere superati, nonostante sembrino ideati apposta per strappare ogni tipo di imprecazione al giocatore.

"La frustrazione dovuta alla difficoltà di Angry Video Game Nerd Adventures è mitigata dall'alto numero di checkpoint"

Le situazioni più ostiche possono essere superate anche grazie all'aiuto di power-up. Il più semplice è l'arma che permette di lanciare sfere metalliche limitate a 25, ma la loro traiettoria arcuata la rende scarsamente efficace. Più utile il troll dei glitch, grazie al quale congelare tutti i nemici per qualche istante. Ma il power-up definitivo è rappresentato dal "Super Mecha Death Christ 2000 BC Version 4.0 Beta", visto nella puntata dedicata a Super Mario Bros. 3, che devasta qualsiasi nemico su schermo.

Angry Video Game Nerd Adventures è un bel platform, difficile ma divertente, pensato per chi ama la sfida nei videogiochi, e mira ad un target ben preciso. L'aura nostalgica degli episodi è riproposta utilizzando uno stile grafico e sonoro 8-bit, con pixel ben evidenti e audio elettronico dai toni sincopati, entrambi ben fatti e in linea con l'atmosfera complessiva.

I blocchi con il teschio sono da evitare assolutamente, pena la morte immediata.

I fan dello show e gli appassionati dei platform d'altri tempi avranno modo di apprezzarlo in ogni suo aspetto e possono aggiungere un punto al voto finale, ma chi non ama il personaggio di Rolfe ed è refrattario a qualsiasi tipo di rivisitazione nostalgica del passato, non troverà molto che possa far cambiare loro idea.

Tutti gli altri potranno godere di un buon titolo che per €6,29 (prezzo ufficiale su Steam) offre circa 5 ore di gioco a difficoltà normale, anche se non è escluso che lo si possa riprendere in mano una volta finito per raccogliere tutti gli achievement e completarlo alla difficoltà "Old School".

7 / 10

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Elio Cossu

Contributor

Morso da un C64 radioattivo in tenera età, si trasforma lentamente in un videogiocatore accanito e nerd di un certo livello. Lo si trova spesso a frugare tra i giochi indie alla ricerca di qualche perla nascosta.

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