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Don't Starve - review

Non impazzire, non rimanere al buio e cosa più importante... non morire di fame!

A guardarlo questo gioco ha davvero tutto ciò che va di moda oggi, specialmente su PC. Don't Starve è fatto da un piccolo team di sviluppo, è un sandbox game, ha un robusto sistema di crafting e lo scopo è sopravvivere. Ah, non manca nemmeno l'elemento più importante di tutti: la morte è permanente.

Dopo aver conquistato il mondo dei compatibili, con Don't Starve su PlayStation4 arriva finalmente su console un nuovo esponente dei tanto amati survival/roguelike. Don't Starve non sarà DayZ, non sarà Rust, non avrà la stessa epicità di FTL, ma è uno dei più concreti esponenti del genere. In più, se siete abbonati al PlayStation Plus, potrete metterci le mani sopra senza spendere i 12 Euro circa richiesti all'utente di passaggio.

Inutile pensarci, se l'unica cosa che vi divide da questo gioco è il download procedete senza paura, non ve ne pentirete. Se siete tra quelli che devono sborsare il prezzo pieno, beh, forse vi conviene finire di leggere.

Ogni personaggio giocabile ha i suoi punti deboli: lei quando è nervosa gioca col fuoco.

Lo scopo di Don't Starve è sopravvivere più giorni possibile in un mondo ostile e generato casualmente ad ogni partita. Dovrete vedervela col buio e il freddo, con delle creature selvagge, con la follia e, naturalmente chiamandosi Dont' Starve, anche con la fame. La prima volta che giocherete probabilmente non durerete che pochi giorni... e morire è sempre parte del divertimento in questo tipo di giochi.

Tentativo dopo tentativo, provando e riprovando, inizierete però ad ambientarvi, a capire la differenza tra i vari ingredienti che potrete raccogliere in giro, a dare un senso al sistema di crafting che vi permetterà di costruire oggetti sempre più utili e/o potenti.

Anche in Don't Starve l'esplorazione è tutto, e solo spingendovi oltre riuscirete a scoprire nuovi materiali e ad incontrare nuove creature. Fortunatamente non tutti gli abitanti del mondo di gioco sono ostili ed esistono vari modi per interagire e persino collaborare con loro. In tutti i casi sarete chiamati a sperimentare, e questo significa anche doversi difendere (o attaccare!).

"E una volta morti? Si ricomincia daccapo in un nuovo mondo per scrivere una nuova storia"

Riuscire a costruire una fattoria non sarà facile ma la soddisfazione è assicurata.

E una volta morti? Si ricomincia daccapo in un nuovo mondo per scrivere una nuova storia, oppure, sparsi per la mappa (che si richiama con il pulsante touch), troverete degli altari che una volta attivi vi daranno modo di tornare in vita e, se saprete orientarvi, anche a ritrovare tutto il vostro equipaggiamento. Questi altari sono monouso: una volta utilizzati si distruggeranno e dovrete trovarne un altro se vorrete avere un'altra vita extra.

Ogni giorno in Don't Starve scende la notte e, con le tenebre, senza un luogo dove dormire scenderà anche la salute mentale E senza una luce a illuminare, le ombre verranno ad affilare le loro unghie sul nostro corpo. Le insidie sono molte, tra cui dei maledettissimi struzzi giganti: sono stati loro a beccarmi a morte l'ultima volta, pochi giorno dopo l'arrivo dell'inverno, mentre cercavo di capire le insidie della nuova stagione.

L'impianto di gioco di Don't Starve è molto più che solido e il gameplay è intrigante, un mix di tutti gli elementi che vanno per la maggiore. Nella miscela è però andato perduto qualcosa di molto importante. Potrei passare ore a parlarvi della prima notte sulla torre più alta del primo castello costruito in Minecraft, dell'ultima missione di salvataggio ad hardcore in Xcom, della rocambolesca ultima fuga nello spazio a FLT, ma probabilmente sarebbe un modo come un altro per dirvi che a Don't Starve manca quella sensazione di aver scavallato, incapace di proporci un mondo di gioco che sappia anche farci tirare il fiato e che non sia solo un concentrato di depressione.

"Graficamente Don't Starve su PS4 è impeccabile nella sua semplicità"

Don't Starve torna in video su PlayStation 4.

Il porting su PlayStation4 è fatto davvero bene. Graficamente Don't Starve è impeccabile nella sua semplicità, le scritte però sono davvero troppo piccole, non solo per i televisori di dimensioni modeste. In questa nuova versione sono i controlli quelli che hanno fatto il salto di qualità più grande: giocare Don't Starve con il pad della PS4 batte a mani basse l'impostazione classica (che io ho sempre trovato mal concepita) e anche il remote play su Vita funziona perfettamente.

Don't Starve è un gioco che vola troppo basso per sfruttare tutta la bontà del suo gameplay ma è un titolo valido, consigliato a tutti coloro che vogliono una sfida e la vogliono pure originale, nonostante un mondo depresso e la mancanza di uno vero e proprio scopo.

7 / 10

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Don't Starve

PS4, Xbox One, PlayStation Vita, Nintendo Wii U, PC, Mac

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Francesco Serino

Contributor

Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.

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