Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

inFAMOUS: Second Son - review

Sucker Punch convince senza stupire.

Dopo un lungo periodo quasi completamente privo di uscite degne di nota arriva finalmente un nome importante ad arricchire il catalogo PlayStation 4. Come era prevedibile si è parlato davvero molto di inFAMOUS: Second Son, in parte per il suo comparto tecnico apparentemente impressionante (e per la conseguente paura del downgrade grafico, spauracchio del marketing 3.0), in parte perché il titolo Sucker Punch avrebbe dovuto finalmente rappresentare un esempio concreto delle potenzialità della nuova console Sony.

Dopo aver passato diverse ore in compagnia di Delsin Rowe, di suo fratello Reggie e degli altri personaggi che fanno la loro comparsa nel nuovo inFAMOUS è finalmente giunto il momento di fare il punto della situazione per capire le effettive qualità di questa esclusiva.

Se avete giocato i capitoli precedenti di questa saga avrete già un'idea di cosa aspettarvi da Second Son. Gli ingredienti principali sono ancora tutti lì: una vasta città da esplorare liberamente, un protagonista dotato di super poteri legati a elementi di vario genere, scelte morali che incidono tanto sullo sviluppo del personaggio principale quanto sulla trama e le missioni.

Nel tentativo di favorire un auspicato rinnovamento e a procedere con la corretta evoluzione della saga, all'interno di questa formula sono stati aggiunti nuovi elementi accompagnati da una realizzazione tecnica di sicuro impatto.

Questa devastazione non può essere scatenata da Delsin. Ogni elemento di questa immagine è saldamente ancorato al terreno e manca di qualsiasi tipo di interattività.

La storia di Second Son è ambientata a Seattle, 7 anni dopo gli eventi del capitolo precedente. Passa il tempo e cambia anche il protagonista, lasciando spazio a un giovane ribelle che segue in tutto e per tutto la genesi classica dei più celebri supereroi Marvel.

"Il protagonista segue in tutto e per tutto la genesi classica dei più celebri supereroi Marvel"

In seguito a un evento inatteso, infatti, Delsin assorbe i poteri di un Conduit, un individuo in grado di sfruttare l'elemento del fumo per compiere azioni fuori di testa. Nelle prime fasi di gioco, quindi, tanto il giocatore quanto i personaggio principale prendono dimestichezza con il nuovo potere a loro disposizione, imparando a oltrepassare cancelli trasformandosi in nuvole di fumo, a sfruttare i condotti d'areazione per spostarsi quasi istantaneamente da un punto a un altro, a scagliare letali bombe esplosive e a planare dolcemente come un perfetto Iron Man.

Dopo un'introduzione che presenta il mondo, i poteri, le motivazioni e la nemesi del protagonista arriva il momento di entrare fisicamente a Seattle per muovere in primi passi di un'avventura lunga e piuttosto ricca.

Second Son è un gioco particolare, i cui ritmi dipendono interamente dal tipo di giocatore che impugna il joypad. La sua struttura, infatti, è stata studiata per permettere sia di seguire rapidamente la trama ignorando le numerose missioni secondarie, sia per dedicarsi alla raccolta dei collezionabili e ai compiti opzionali prima di procedere con la narrazione.

Tra le missioni secondarie ci sono anche quelle in cui si devono eseguire graffiti di vario genere in punti specifici della città.

A seconda del tipo di approccio scelto i ritmi di questo nuovo inFAMOUS cambiano in modo evidente. Seguendo la trama, infatti, l'attesa per entrare in contatto con i vari poteri presenti nel gioco si riduce notevolmente, permettendo di accedere a una serie di abilità davvero interessanti.

"La prima parte è caratterizzata da poteri poco ispirati e fin troppo simili tra loro"

Perdendo tempo con le missioni secondarie e i collezionabili cercando di ripulire ogni area della mappa prima di procedere alla successiva, invece, è inevitabile andare incontro a una fase di stanca piuttosto soffocante, che in parte rovina la prima metà dell'avventura.

Sotto molti punti di vista Second Son è un gioco spezzato a metà, con una prima parte caratterizzata da poteri poco ispirati e fin troppo simili tra loro (nonostante alcune differenze), e una seconda fase più ricca, complessa e divertente.

I poteri del fumo e del neon, infatti, pur differenziandosi per il tipo di impatto sul sistema di combattimento e sull'esplorazione non stravolgono più di tanto il gameplay. La situazione migliora dopo l'acquisizione di alcuni potenziamenti che, di fatto, rendono il neon perfetto per gli spostamenti rapidi (la corsa infinita eseguibile tenendo premuto il tasto Cerchio permette di muoversi ad altissima velocità scalando senza problemi qualsiasi ostacolo) e i combattimenti dalla lunga distanza, mentre il fumo si adatta meglio ai combattimenti contro gli avversari più duri, soprattutto a corto e medio raggio.

La combo nei combattimenti corpo a corpo è sempre uguale. Le capacità di Delsin si evolvono puntando più sul combattimento a distanza.

Nella seconda parte della storia, quando si entra in possesso del terzo potere, le cose iniziano a farsi davvero interessanti, cambiando in modo abbastanza drastico sia le fasi esplorative che l'approccio ai combattimenti (aggiungendo anche un pizzico di stealth, inedito per la serie).

"Una volta in possesso del terzo potere, le cose iniziano a farsi davvero interessanti"

Se da una parte non condividiamo questo approccio di Sucker Punch proprio per la brutale divisione che provoca all'esperienza, dall'altra il fatto di scoprire qualcosa di molto diverso dopo tante ore di gioco ha rappresentato una piacevole sorpresa, facendo decollare nuovamente l'avventura e riaccendendo l'interesse.

Se poi consideriamo che il quarto potere di Delsin si ottiene durante lo scontro con il boss finale, appare evidente quanto l'intento degli sviluppatori fosse quello di spingere Second Son ben oltre le vicende raccontate nella storia, incoraggiando l'esplorazione della città e la sperimentazione con l'arsenale a propria disposizione.

Ogni volta che si ottiene un nuovo potere è necessario apprenderne le abilità base distruggendo i punti di controllo del Dipartimento di Protezione Unificata (DUP) e assorbendo i dati contenuti nei loro generatori. Questo tipo di struttura scandisce i ritmi dell'avventura, cambiando le carte in tavola solo durante lo scontro con il boss finale.

Ed è proprio questo a dare a inFAMOUS due anime in netto contrasto. Da una parte, infatti, troviamo una distribuzione atipica dei poteri pensata per dettare ritmi ben precisi, mentre dall'altra ci sono tante missioni secondarie monotone e ripetitive che, a prescindere dai poteri ottenuti e dall'approccio utilizzato, faticano a sostenere l'entusiasmo del giocatore.

"Le missioni secondarie sono tutte molto simili tra loro e, in alcuni casi, davvero poco interessanti"

Quando non ha a che fare con suo fratello, il DUP, i Conduit e tutti gli altri personaggi legati alla trama principale, Delsin non deve fare altro che attraversare la città di Seattle spostandosi da un'icona sulla mappa all'altra, seguendo in tutto e per tutto il manuale del perfetto Open World.

Il problema è che, come accade nella maggior parte degli esponenti del genere, le missioni secondarie sono tutte molto simili tra loro e, in alcuni casi, davvero poco interessanti. Scovare e distruggere le telecamere di sorveglianza nascoste, i file audio, o individuare e rendere inoffensivi gli agenti DUP infiltrati tra gli abitanti della città può essere divertente una volta, al massimo due, ma già alla terza l'esperienza diventa ridondante e poco gradevole.

Un discorso diverso meritano invece i droni spia che, una volta abbattuti, permettono di recuperare punti con cui potenziare le abilità di Delsin. Sotto un certo punto di vista questi spioni fluttuanti ricordano le sfere di agilità di Crackdown, e di fatto incentivano a esplorare Seattle tanto in orizzontale quanto in verticale. Peccato però che, rispetto all'ottimo Crackdown (il primo) il level design sia meno convincente, complici anche i poteri del protagonista.

Grazie all'incredibile livello di dettaglio del comparto grafico i dialoghi tra i personaggi sono vivi e vibranti.

Mentre nel vecchio titolo per Xbox 360 era infatti necessario affidarsi unicamente ai salti, in Second Son basta sbloccare il potere del neon per arrivare quasi ovunque. La sfida cala ulteriormente quando si ottiene il terzo potere, che in pratica permette di svolazzare allegramente da una parte all'altra della mappa.

"Il doppiaggio italiano è di ottimo livello"

Se dal punto di vista del gameplay e della varietà il titolo Sucker Punch mostra il fianco a qualche critica, da quello dell'impatto visivo c'è davvero poco da rimproverare agli sviluppatori. Se cercavate un gioco che, almeno sul fronte della pulizia grafica e della fluidità, vi scatenasse finalmente l'effetto wow, avete trovato la risposta alle vostre preghiere.

Raggiungere i punti più alti di Seattle, magari in una notte di pioggia, può lasciare a bocca aperta grazie a una profondità di campo mostruosa e a una quantità di dettagli difficile da trovare in altri titoli usciti su console. Alla quantità è affiancata anche tanta qualità, visto che gli effetti di luce, il fumo, la nebbia volumetrica e la cura maniacale con cui è stata riprodotta, per esempio, la gestione delle superfici umide e del loro graduale asciugamento sono impressionanti.

Tutto questo viene mosso garantendo una fluidità costante senza la benché minima incertezza da parte del motore grafico, anche nelle fasi più concitate dell'azione. Va però detto che per ottenere una simile prestazione gli sviluppatori hanno dovuto fare qualche sacrificio, in particolar modo sul fronte dell'interattività e dell'Intelligenza Artificiale.

Più poteri sbloccherete, più quelli delle prime fasi di gioco vi sembreranno superflui.

La bellissima versione poligonale di Seattle ricreata dai ragazzi di Sucker Punch in Second Son è scolpita nella roccia e sono davvero pochi gli elementi con cui è possibile interagire. Dimenticatevi i pali della luce divelti, gli alberi in fiamme o altri virtuosismi simili, perché in questo gioco le uniche cose con cui si può interagire sono le automobili e le strutture del DUP. Punto.

"La visuale dai punti più alti di Seattle può lasciare a bocca aperta"

In questo diorama di calcestruzzo si muovono zombie vestiti di tutto punto intenti a vivere una vita vuota fatta di interminabili passeggiate o di infiniti viaggi in macchina. Il massimo che vedrete fare agli abitanti di Seattle, in Second Son, è correre urlando al primo proiettile esploso, cappottarsi in modo improbabile contro i detriti di eventuali strutture distrutte, cadere a terra feriti (anche senza alcun motivo evidente), scattare foto al protagonista (in caso di Karma positivo) e, nel caso dei conducenti delle auto... seguire diligentemente binari invisibili o dare prova di infinita pazienza rimanendo per ore in coda dietro a veicoli in fiamme o a posti di blocco disastrati.

Dal punto di vista dell'audio il titolo Sucker Punch si distingue per una colonna sonora generalmente appropriata e per un doppiaggio italiano di ottimo livello. Per gli amanti della lingua inglese, poi, segnaliamo la possibilità di selezionare le voci originali, magari accompagnandole con gli utili sottotitoli.

Durante le nostre lunghe sessioni di gioco abbiamo trovato particolarmente riuscite alcune soluzioni che coinvolgono l'uso del Dual Shock 4. il Touchpad, per esempio, viene sfruttato sia come tasto extra da premere per ricaricare i poteri accanto alle rispettive fonti, sia per compiere azioni contestuali tramite semplici slide. Il risultato è gradevole e aggiunge un ulteriore legame con il giocatore. Lo stesso si può dire dello speaker integrato, dal quale escono alcuni effetti sonori.

Seattle nasconde anche angoli inaspettatamente diversi dal solito.

Convince senza riserve la longevità, visto che inFAMOUS: Second Son è capace di divertire e intrattenere per circa 15 ore nella prima run, ma grazie al sistema delle scelte karmiche può quasi raddoppiare la propria offerta.

A seconda dei comportamenti tenuti nel gioco (sottomettere o uccidere le guardie, attaccare o aiutare i civili) e delle scelte fatte nei punti salienti della trama, infatti, Second Son mette il giocatore di fronte a missioni diverse e, soprattutto, a finali ben distinti. Sebbene sia improbabile che nella seconda run i giocatori completino tutte le missioni secondarie possiamo considerare una durata complessiva di circa 23 ore, un dato soddisfacente per un titolo di questo genere.

Nonostante i suoi difetti inFAMOUS: Second Son è un gioco capace di mettere in mostra parte di ciò che possiamo aspettarci dalla PlayStation 4. Se in futuro a un comparto grafico sontuoso e a un gameplay fluido e divertente verranno affiancate anche un'Intelligenza Artificiale all'altezza e una maggiore interattività con gli scenari ci troveremo fra le mani esperienze eccezionali. Per il momento, comunque, questo è un ottimo punto di partenza e un acquisto altamente consigliato per i possessori della nuova console di Sony.

8 / 10

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

In this article
Related topics
PS4
A proposito dell'autore
Avatar di Filippo Facchetti

Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

Commenti