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Kickstarter: un affare da ricchi? - editoriale

E se i vostri soldi andassero a finanziare chi ne ha già a bizzeffe?

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Kickstarter. Ah, tu, là in fondo, che dormi beato e tranquillo da oltre un lustro, sappi che Kickstarter è una piattaforma che permette a chiunque di chiedere denaro alle persone per finanziare un progetto videoludico, artistico, cinematografico, musicale, etc.etc.

Paghi una cifra variabile da 1 dollaro a X (se dai X di solito ricevi un sacco di "extra" aggiuntivi, tra cui a volte anche la possibilità di conoscere di persona chi ha lanciato la campagna di finanziamento) e speri che molte altre persone lo facciano, in modo che quel progetto che tanto ti era piaciuto sulla carta, si trasformi in realtà.

Il boom di Kickstarter è sotto gli occhi di tutti: recentemente la piattaforma ha superato il miliardo di dollari raccolti in cinque anni, con 5.7 milioni di utenti che la hanno usata attivamente finanziando progetti e idee. Facendo una media, si stima che ci siano più di 15 mila gli utenti che hanno finanziato almeno 50 operazioni e che solo nell'ultimo anno siano state effettuate oltre mezzo miliardo di operazioni. Roba grossa.

Insomma, se voi, poveri di denaro ma ricchi di idee volete provare a trasformare queste ultime in realtà (e se avete un aggancio in un Paese anglosassone, unica pecca del sistema, visto che ad oggi Kickstarter non può essere sfruttato da una persona residente in Italia) Kickstarter è la probabile soluzione a tutti i vostri problemi.

40 milioni. E se poi il gioco è una schifezza?

Ma se a chiedere soldi fossero persone senza il benchè minimo problema economico?

"Negli ultimi tempi abbiamo visto andare in porto innumerevoli progetti 'firmati' da personaggi multimilionari"

Negli ultimi tempi abbiamo visto andare in porto innumerevoli progetti "firmati" da personaggi multimilionari (vedi alla voce Peter Molyneux, Tim Schafer o Chris Roberts che con il suo Star Citizen è riuscito a superare quota 40 milioni di dollari, ovvero più del costo di una produzione AAA realizzata da una casa di produzione vera e propria).

Idem dicasi in ambito cinematografico: è da poco disponibile il film Veronica Mars, interamente pagato dai fan della serie che hanno finanziato la somma per rivedere sul grande schermo il cast originale della serie tv; Zach Braff, eroe di Scrubs, si è fatto finanziare un film (pessimo, a quanto si legge dalle recensioni) per il quale nessuna casa di produzione aveva voluto sganciare un dollaro.

Ora, ovviamente non c'è assolutamente nulla di male a chiedere un contributo alla "base", anche se si hanno denari che escono da ogni orifizio, perchè chi finanzia un progetto sta pagando per l'idea ad esso sottesa: che la realizzi un "vip" o un perfetto sconosciuto poco importa, pur di vederla realizzata.

Cercando in Google immagini “Giappone feudale”, salta fuori quest'immagine...sarà un caso?

Detto questo, per come sono fatto io, faccio un po' fatica a elargire denari a chi so averne in quantità e tutte le campagne che ho finanziato erano lanciate da perfetti sconosciuti o seconde e terze linee. Sarà perchè, in quanto "non milionario", penso sempre che ogni soldo andato ad un vip è un soldo tolto a qualche altro progetto ideato da un perfetto sconosciuto che magari se lo merita di più oppure perchè non posso fare a meno di chiedermi "ma se ha i soldi per un progetto e ci tiene tanto, perchè non se lo paga da solo?".

"Cosa accadrebbe se le software house iniziassero a chiedere soldi ANCHE con questo strumento?"

Insomma, mi pare esista un confine labilissimo tra quelli che "sono ricco ma davvero davvero davvero ho bisogno del vostro aiuto, altrimenti questa idea bellissima resterà nel cassetto della mia scrivania" e "sono ricco, voi fessi, quindi pagate pure le mie idiozie" (mi verrebbe da dire che un perfetto esempio del primo caso è Schafer, mentre Mulinello va dritto nella seconda categoria...)

Visto il boom di Kickstarter non posso fare a meno di pormi una domanda: cosa accadrebbe se, data la oramai acclarata dabbenaggine dei consumatori, le software house iniziassero a chiedere soldi ANCHE con questo strumento? Esempio terra terra: Mass Effect 3, il discusso finale. Il gioco esce, il finale è pessimo, la gente rogna sul web, shitstorm epocale etc.etc.

Ammettiamo che EA (miliardaria) se ne fosse uscita con un "ehi il finale non vi piace, finanziatecelo e ve ne sforniamo uno diverso". Cosa sarebbe successo? Secondo me avrebbero trovato un numero sufficientemente grande di persone capaci di pagarglielo.

I sogni son desideri...

Altra idea: "Scegliete l'ambientazione del prossimo Assassin's Creed: lo volete nel Giappone feudale? Bene, lanciamo una campagna fondi a 20 milioni e ce l'avrete!". Poi però ovviamente dovrete pagare anche il gioco full + dlc + sarcazzi vari.

Insomma, non vorrei che la cronica mancanza di originalità delle aziende classiche finisse per ritorcersi contro una clientela che peraltro in questi anni non ha dato particolari segni di vita intelligente, accettando supinamente più o meno tutte le non troppo amabili porcate che l'industry le ha propinato (dlc a pagamento già inclusi nel gioco, patch su patch, impossibilità di giocare al day one (anzi, week one), mesi di "debug" affidati ai neo acquirenti, e chi più ne ha più ne metta).

Devo preoccuparmi?

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Andrea Chirichelli

Contributor

Nasce circa 40 anni fa in una domenica buia e tempestosa. Negli ultimi anni ha offerto il suo discutibile talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic. Odia apparire in foto.
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