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Demon Gaze - review

Dedicato alla vecchia guardia.

Tanti anni fa il genere dei dungeon crawler spopolava tanto in Giappone quanto in Occidente, spingendo gli sviluppatori a realizzare diversi titoli basati su una formula granitica e poco incline all'evoluzione.

Nell'attuale mercato dei videogiochi il genere dei GDR in cui si sconfiggono mostri mentre si cercano tesori non gode più di grande salute, soprattutto in America e in Europa. In Giappone, al contrario, continuano a uscire titoli ispirati a questa formula, come dimostra questo Demon Gaze per PlayStation Vita inaspettatamente giunto anche in Occidente.

Ci troviamo di fronte a un gioco che, risoluzione a parte, potrebbe tranquillamente essere stato sviluppato 10 anni fa, complice un gameplay arcaico e una gestione di dialoghi e combattimenti saldamente basata su illustrazioni fisse completamente prive di qualsiasi tipo di animazione.

Non che questo sia un male, sia ben chiaro. Considerando come si sono evoluti i gusti dei giocatori negli ultimi anni, tuttavia, è particolarmente importante segnalare con chiarezza a cosa si va incontro acquistando Demon Gaze.

Come in ogni altro gdr che si rispetti, anche in Demon Gaze salendo di livello è possibile migliorare le statistiche dei personaggi.

In questo gioco si vestono i panni del solito avventuriero privo di memoria che, dopo un'introduzione non particolarmente scoppiettante, scopre di essere un Demon Gazer in grado di catturare e controllare demoni di vario genere grazie ai propri particolarissimi occhi.

"Prima di catturare le creature è necessario sconfiggerle, un po' come accade nei vari Pokémon"

Prima di catturare tali creature, tuttavia, è necessario sconfiggerle, un po' come accade nel più classico dei giochi di Pokémon. Tolta la cattura dei demoni, è proprio l'esplorazione dei dungeon l'elemento chiave attorno a cui ruota l'intera esperienza di Demon Gaze.

Per assicurarsi di attirare l'attenzione anche di nuovi utenti non necessariamente esperti del genere, gli sviluppatori hanno pensato di inserire la possibilità di cambiare in qualsiasi momento livello di difficoltà, aggiungendo anche elementi utili a rendere l'intera esperienza fluida e gratificante.

Ecco quindi che diventa possibile tornare in un istante nel punto esatto dove si era interrotta la precedente esplorazione, risparmiandosi ore di combattimenti utili solo a tornare nell'ultimo luogo visitato.

I testi del gioco sono completamente localizzati in lingua inglese, mentre sono state mantenute le voci originali.

Questo elemento snellisce notevolmente l'esperienza, ma da un lato toglie uno degli elementi di sfida tipici del genere, permettendo infatti di mantenere intatte le proprie scorte di oggetti per sfruttarle solo durante l'esplorazione delle zone dei dungeon ancora avvolte nel mistero.

"Pur non rinnovando il genere, esplorazione e combattimenti si rivelano gradevoli"

Quando non si è impegnati nell'esplorazione di una delle sei aree di gioco, ognuna caratterizzata dalla propria ambientazione e dalla sua varietà di creature da sconfiggere, si passa il tempo all'interno di una locanda studiata per essere il quartier generale del giocatore.

Nonostante l'avidità della proprietaria (che non esita a far pagare al protagonista il costo della stanza ogni volta che questi fa ritorno da un'avventura), l'ambiente della locanda è piuttosto confortevole e permette di pianificare con calma quali missioni accettare e quali attrezzature acquistare prima di ogni sortita nelle terre selvagge.

Oltre a potersi riposare, a poter salvare i progressi e depositare eventuali demoni catturati, infatti, nell'accogliente base è possibile acquistare oggetti, armi e armature dai negozianti che alloggiano in due delle stanze disponibili, oltre ad assoldare eventuali compagni d'avventura tra i numerosi viandanti che approdano al dormitorio.

Naturalmente è necessario pagare una stanza extra per i compagni di viaggio, giusto per rimanere in tema con l'avidità della locandiera.

"A seconda dei demoni catturati ed equipaggiati è possibile accedere a zone della mappa normalmente precluse"

Al di là degli elementi di contorno, comunque, il cuore di Demon Gaze è rappresentato dalle fasi esplorative e dal sistema di combattimento, che pur non rinnovando il genere si rivelano essere gradevoli e perfettamente in grado di incollare per ore alla console.

Una volta raggiunte le ambientazioni da esplorare l'azione viene vissuta interamente in prima persona e gli spostamenti tra i labirintici livelli si effettuano un passo alla volta. Ogni zona è ricca di porte segrete e di elementi nascosti tutti da scoprire, oltre a garantire il ritrovamento di un gran numero di oggetti e di tesori. A seconda dei demoni catturati ed equipaggiati, inoltre, è possibile accedere a zone della mappa normalmente precluse, elemento che rende tutto ancor più emozionante.

Il loot presente nei dungeon, così come ogni altro elemento interattivo, è segnalato attraverso una serie di icone dal design discutibile, dettaglio che riduce il coinvolgimento e l'immersione all'interno delle pittoresche ambientazioni.

Presso il negozio di oggetti della locanda è possibile acquistare l'attrezzatura necessaria per sopravvivere durante le missioni più difficili.

Il sistema di combattimento è caratterizzato dalla classica struttura a turni che permette di effettuare attacchi, lanciare incantesimi, usare oggetti o eseguire evocazioni con cadenza regolare, salvo imprevisti causati da effetti esterni.

"Il livello di difficoltà è piuttosto alto"

L'unico elemento degno di nota dei combattimenti di Demon Gaze è quello che regola l'uso dei demoni precedentemente catturati. Queste creature, infatti, possono essere evocate sul campo di battaglia per ottenere un utile supporto, ma all'esaurimento di un apposito indicatore (che cala costantemente) i demoni precedentemente domati si rivoltano contro il loro padrone trasformandosi i in temibili avversari.

Questo costringe a tenere costantemente sotto controllo la situazione sul campo di battaglia e a richiamare al momento opportuno le creature precedentemente evocate per evitare di trovarsi in situazioni davvero complicate.

Considerando che, come da tradizione per questo genere di giochi, il livello di difficoltà di Demon Gaze è piuttosto alto, ci troviamo di fronte a una battaglia particolarmente ghiotta per gli amanti delle sfide dure e pure.

I combattimenti sono stilisticamente molto gradevoli, ma la totale assenza di animazioni è difficile da digerire.

Peccato solo per la realizzazione tecnica davvero troppo basilare. Le icone durante le fasi esplorative sono difficili da digerire, così come la totale mancanza di animazioni nelle (comunque splendide) illustrazioni dei vari personaggi, perfino durante i combattimenti.

Se amate il genere e non avete un Nintendo 3DS (dove altrimenti vi avremmo consigliato l'ottimo Etrian Odyssey 4: Legends of the Titan) potete tranquillamente dare fiducia a questo titolo che, pur con tutti i suoi limiti, saprà tenervi incollati alla PlayStation Vita per diverse ore.

7 / 10

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Demon Gaze

PlayStation Vita

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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