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Octodad: Dadliest Catch PS4 - review

Per fare il padre non bastano 2 braccia!

Avete mai pensato a come potrebbe essere la vita di una piovra che invece di starsene tranquilla sul fondo del mare debba badare alla sua famiglia sulla terra, portare i figli a scuola, andare a lavoro e fare tutte quelle semplici operazioni che tutti noi compiano quasi tutti i giorni?

Certo, avere tentacoli multipli è sicuramente un vantaggio quando si deve preparare il pranzo per due scatenati figli mentre ci si rade con il rasoio elettrico e nel frattempo si spolvera la casa prima che arrivi la moglie con il suo carico di urla e borbottii... ma ci sono alcune operazioni che nei panni di una piovra risultano dannatamente difficili e ve ne accorgerete giocando a Octodad: Dadliest Catch, uno dei titoli più folli, demenziali (ma al tempo stesso divertenti) degli ultimi mesi.

La premessa iniziale del gioco, sviluppato a suo tempo dal team Young Horses come progetto universitario, è divertente, ma purtroppo qualcosa nella messa in pratica dell'idea non è andata per il verso giusto. La caratteristica più particolare, ma allo stesso tempo il problema più evidente, di Octodad risiede nel suo sistema di controllo, che consente al giocatore di controllare in maniera indipendente tutti i tentacoli del protagonista.

Per prima cosa avrete bisogno di un bel po' di pratica per gestire al meglio le protuberanze dotate di ventose del simpatico "poli-papà" e i primi livelli sono stati realizzati appositamente questo scopo vista la scarsa presenza di veri e propri ostacoli.

Il gioco contiene citazioni più o meno velate, tra cui una di Minecraft dedicata a Markus 'Notch' Persson, che ha sovvenzionato il progetto su Kickstarter.

Il prologo è in sostanza il matrimonio del protagonista con la sua deliziosa mogliettina umana, nulla viene spiegato del perché di questa strana unione e l'unico obiettivo è arrivare all'altare raccattando in giro lo smoking, il farfallino e l'anello di nozze... facendo meno danni possibili.

"Tutti i tentacoli del protagonista vanno controllati indipendentemente"

Quasi subito vi accorgerete di avere a che fare con un sistema di controllo decisamente fuori dall'ordinario. I due tasti dorsali L2 e R2 servono infatti a muovere i tentacoli inferiori (che chiameremo gambe) mentre con il tasto R1 abbinato agli stick analogici si gestisce il tentacolo/braccio prensile.

Basteranno 5 minuti per capire quanto potrebbe essere difficile la vita di un polpo sulla terra ferma, ma la cosa più stramba è che nessuno sembra accorgersi del fatto che lo sposo è una piovra.

Tali stranezze proseguono anche nei livelli successivi, che saltano un po' di tempo e portano il nostro maldestro eroe nel pieno della sua vita di tutti i giorni, con tanto di due bambini ormai cresciuti e una vita familiare avviata. Qui le missioni iniziano a farsi un po' più complicate e vanno dal giardinaggio alla necessità di comprare cereali e latte al supermercato.

La lingua italiana non è contemplata in Octodad, anche i sottotitoli sono disponibili unicamente in inglese, francese, tedesco e spagnolo.

Molte di queste mini missioni sono piuttosto semplici nel loro svolgimento, l'unica difficoltà è rappresentata proprio dai movimenti impacciati di Octodad, che faranno incastrare i suoi tentacoli in ogni dove.

"I movimenti impacciati di Octodad faranno incastrare i suoi tentacoli in ogni dove"

Questo in alcuni casi darà vita a situazioni buffe e divertenti, ma con il passare del tempo diventerà anche fonte di frustrazione e di drastici cali del tasso di divertimento.

La cosa peggiora purtroppo ancora più drasticamente nelle sezioni più avanzate dell'avventura che propongono situazioni in cui il movimento preciso (e possibilmente inosservato) del protagonista diventa praticamente essenziale. Immaginate un Metal Gear nel quale l'agile e accorto Snake viene sostituito da un panda ubriaco che indossa un'armatura.

Per quanto possiate essere prudenti e precisi nei movimenti, il poliposo protagonista prima o poi farà cadere qualcosa, si farà vedere da qualcuno o si incaglierà in un oggetto mandando tutto a quel paese.

L'atmosfera da comica fracassona delle prime ore si trasforma così in un lungo susseguirsi di tentativi senza successo, anche a causa di un level design che non sembra assolutamente tenere conto del goffo Octodad. Un vero peccato perché in un certo senso il titolo Young Horses poteva anche essere utilizzato come titolo istruttivo, in grado di insegnare in maniera divertente le difficoltà di integrazione di una persona "diversa" in una comunità.

"Octodad rappresenta un altro passo di Sony nel panorama Indie"

A livello di longevità e opzioni di gioco, Octodad offre un'avventura principale che (retry a parte) può essere completata in una manciata di ore. In ogni livello sono presenti anche dei collezionabili, sotto forma di cravatte, piuttosto semplici da scovare, ed è possibile riprovare in qualsiasi momento i livelli superati alla ricerca degli oggetti o dei Trofei perduti.

Volendo è anche possibile giocare in coop locale, con due o più giocatori chiamati a condividere il controllo degli arti del protagonista tramite pad o Move... riuscite ad immaginare le situazioni folli e paradossali che questa modalità è in grado di creare? Potete anche pensare di giocarci per più di 10 minuti consecutivi? Fate voi...

Tecnicamente parlando non si poteva chiedere a Octodad di ridefinire il concetto di grafica su PlayStation 4, infatti il gioco si può definire "simpatico" per la caratterizzazione del protagonista e nulla più visto il pesante riciclaggio dei modelli poligonali e l'estetica a dir poco essenziale. Piacevole invece la colonna sonora e divertenti i dialoghi, che purtroppo (o per fortuna) non sono stati localizzati nella nostra lingua neanche nei sottotitoli

La versione PS4 ha ovviamente una quantità di contenuti minore di quella PC, che gode del supporto dello Steam Workshop.

Alla resa dei conti quindi, Octodad: Dadliest Catch risulta essere un gioco originale e abbastanza divertente, che per sua sfortuna possiede una seconda parte nettamente meno divertente di quella iniziale. L'entusiasmo e le risate iniziali si trasformano dopo qualche ora in nervosismo per una curva di difficoltà non perfettamente bilanciata e delle sezioni stealth di cui non si sentiva assolutamente il bisogno.

Come base di partenza per un eventuale secondo capitolo più ampio e ambizioso non c'è male, ma come prodotto a sé stante forse merita l'attesa di un periodo di saldi che ne abbassino il prezzo su PlayStation 4 (attualmente di 14.99€, 11.99€ per gli utenti Plus).

Resta il fatto che Octodad rappresenta un altro passo fatto da Sony nel fervente panorama Indie, forse non il migliore ma comunque positivo ed incoraggiante. Un ultimo avvertimento prima di salutarvi: non lasciate la schermata iniziale del gioco ferma per più di 10/15 minuti! Il rischio è che, come accaduto a me, la musichetta di sottofondo del gioco si installi permanentemente nella vostra corteccia cerebrale e vi costringa a fischiettarla 24 ore su 24.

6 / 10

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In this article

Octodad: Dadliest Catch

PS4, Xbox One, PlayStation Vita, Nintendo Wii U, PC, Mac

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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